I film al cinema dal 10 aprile5 min read

Noah

Genere: Drammatico
Durata: 132’ min.
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Logan Lerman, Douglas Booth, Emma Watson, Ray Winstone, Anthony Hopkins, Kevin Durand, Marton Csokas, Dakota Goyo
Produzione: Disruption Entertainment, New Regency Pictures, Protozoa Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia

Progetto monstre, si vocifera di una cifra attorno ai 130 milioni di dollari di budget, e non scevro da polemiche, con alcuni paesi islamici che hanno già bandito il film e con agenzie che raccontano di non pochi conflitti “artistici” tra produzione (Universal) e regista (il Darren Aronofsky di The wrestler e Il cigno nero), Noah da una parte recupera certo immaginario di quello che potremmo definire il genere biblico (e che andava per la maggiore a cavallo tra i ’50 e i ’60), dall’altra lo aggiorna in chiave modernista affidandosi a piene mani alla computer grafica e all’immancabile 3d (che, curiosità, “ammorberà” l’Europa per esempio ma non gli Stati Uniti). La storia ovviamente è quella più o meno universalmente conosciuta, con Noè che costruisce l’Arca per salvare la creazione dall’imminente diluvio, storia che da tempo era tra le ossessioni cinematografiche del buon Aronofsky.
VISIVO @@

Grand Budapest Hotel

Genere: Commedia drammatica
Durata: 100′
Regia: Wes Anderson
Cast: Saoirse Ronan, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Bill Murray, Edward Norton, Jude Law, Owen Wilson
Produzione: Scott Rudin Productions, Indian Paintbrush, Studio Babelsberg, American Empirical Pictures
Distribuzione: Twentieth Century Fox

Cast da urlo come succede spesso per Wes Anderson tra suoi habitué (Bill Murray ed Owen Wilson su tutti) e new entries (Ralph Fiennes ad esempio) per il film che ha aperto quest’anno il Festival di Berlino e che soprattutto ha confermato il talento del regista texano. Kitsch sopraffino, elogio della superficie per un’opera che, con il disincanto profondo che hanno solo i facitori del cosiddetto cinema-cinema, racconta le avventure di Gustave H., leggendario concierge di un lussuoso e frequentatissimo albergo sito nell’immaginaria Repubblica di Zubrowka tra le due guerre. Mentre l’Europa si avvicina verso il suo baratro, la morte di una donna (tra le amanti di mister H.) e il suo ricco lascito scatenano tutta una serie di incontri e peripezie. Gran successo di critica, inaspettati buoni riscontri anche al botteghino statunitense (Anderson è di gran lunga più amato in Europa che in patria) e, come si diceva, ennesima conferma per il regista de I Tenenbaum e Moonrise kingdom.
CONFERMATO @@@

Mister Morgan – Non è mai troppo tardi per ricominciare

Genere: Commedia drammatica
Durata: 116′
Regia: Sandra Nettelbeck
Cast: Michael Caine, Clémence Poésy, Gillian Anderson, Justin Kirk, Jane Alexander, Anne Alvaro, Michelle Goddet, Richard Hope, Christelle Cornil, Yannick Choirat
Produzione: Kaminski.Stiehm.Film GmbH, Bavaria Pictures, Senator Film, Scope Pictures, Sidney Kimmel Entertainment, Elzévir Films, SCOPE Invest
Distribuzione: Officine Ubu

Finalmente un ruolo da protagonista per lo straordinario Micheal Caine. L’attore inglese interpreta (e al solito in maniera sopraffina) il Mister Morgan del titolo (sull’orrido sottotitolo italiano stendiamo un velo pietoso), uomo che dopo la morte della moglie e con un pessimo rapporto con i figli si trasferisce a Parigi. Depresso, al limite del suicidio, per l’anziano Morgan tutto cambia quando un giorno sull’autobus incontra Pauline (Clémence Poésy), giovane ragazza dalla vitalità disarmante, sempre sorridente e ottimista. Non una commedia sentimentale, non un surrogato filiale la figura di Pauline rispetto al rapporto genitori-figli ma piuttosto la positiva (e per certi versi squassante) reazione a catena scatenata da un incontro. Dirige la tedesca Sandra Nettelbeck che nel suo film precedente Helen aveva già indagato (e con altri toni) il tema della solitudine e della depressione e che aveva già messo in correlazione un uomo e una donna (pur ragionando sulla commedia sentimentale) nei suoi, definiamoli così, due film culinari, Ricette d’amore (con il nostro Castellitto) e Sapori e dissapori (con la coppia Catherine Zeta-Jones e Aaron Eckhart).
TENTATO @@

Oculus

Genere: Horror
Durata: 105′
Regia: Mike Flanagan
Cast: Brenton Thwaites, Karen Gillan, Katee Sackhoff, James Lafferty, Rory Cochrane, Annalise Basso, Garrett Ryan, Katie Parker, Kate Siegel, Miguel Sandoval, Courtney Bell, Elisa Victoria
Produzione: Intrepid Pictures, Blumhouse Productions, WWE Studios
Distribuzione: M2 Pictures

Si avvicina l’Estate e cominciano a riaffiorare in sala gli horror. Oculus, diretto dal montatore Mike Flanagan, ragiona al solito sui topoi conclamati del genere raccontando della tragedia capitata alla famiglia Russell e che ha segnato per sempre le vite di Tim e Kaylie. Tim, dopo aver passato dieci anni in carcere per l’assassinio di entrambi i genitori, vorrebbe solamente lasciarsi tutto alle spalle e farsi una nuova vita ma sua sorella Kaylie è ancora ossessionata da ciò che è successo quella notte e soprattutto è fermamente convinta che il fratello non c’entri nulla. È fermamente convinta che quegli omicidi siano da imputare a ben altro: una forza maligna che risiederebbe in un antico specchio che avevano in casa. Rintraccia lo specchio, scoprendo che… Giocato sui piani temporali con continui flashback che permettono allo spettatore di “ricostruire” ciò che è accaduto nel passato, flashback concepiti anche per ridestare attenzione e tensione in un film altrimenti anodino, Oculus ha dalla sua il consapevole bigino del genere ma al contempo pure l’incapacità di portare qualcosa, seppur minimo, di nuovo alla causa.
SCOLASTICO @@

Un matrimonio da favola

Genere: Commedia
Durata: 91′
Regia: Carlo Vanzina
Cast: Ricky Memphis, Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Andrea Osvart, Teco Celio, Max Tortora
Produzione: Italian International Film
Distribuzione: 01 Distribution

Nuovo film per la ditta Carlo (in regia) ed Enrico (in sceneggiatura) Vanzina. I figli del celeberrimo Steno tornano con una commedia corale che strizza l’occhio a modelli alti come ad esempio il cult di Lawrence Kasdan Il grande freddo e che ovviamente si attesta su altezze ben più morigerate sostanzialmente ragionando sul senso e sul “tempo” dell’amicizia tra cinque compagni di liceo, inseparabili a scuola, che vent’anni dopo la maturità si ritrovano al matrimonio di Daniele, l’unico tra loro ad aver fatto la scelta “giusta” cioè essersi fidanzato con Barbara, figlia di un facoltoso banchiere svizzero. Quel lungo weekend in Svizzera sarà per tutti loro l’occasione per capire che complicità, affetto e cameratismo non se ne sono mai andati ma anche per fare i conti con illusioni e disillusioni, con fallimenti e ultime possibilità per dare finalmente una svolta alle loro vite. Equivoci (come spesso succede ai Vanzina, in chiave “sentimentale”) e un caleidoscopio di attori per un film che al solito sconta il peccato originale del suo essere mai cinico e sottilmente crudele quanto piuttosto innocuo e bonario.
CORALE @@