Festival di Sanremo 65° edizione: bentornati negli anni ’903 min read

9 Febbraio 2015 Cultura -

Festival di Sanremo 65° edizione: bentornati negli anni ’903 min read

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Festival di Sanremo 65° edizioneDal 10 fino al 14 febbraio torna il Festival di Sanremo con la sua 65° edizione e noi, cioè io e tutti i cultori di musica stramba e multivariata che rappresento, non possiamo tirarci indietro.

Se Radio 105 rinuncia alla Gialappa’s e sceglie di affibbiare ad Antonio Razzi (sì, proprio lui) una finestra quotidiana a tema Festival col nome di ‘’A Sanremo… son Razzi!’’, anche io posso gestire uno spazio qui su Le Nius per fare altrettanto, e magari farlo meglio, anzi sicuramente farlo meglio.

È il fine settimana prima di Sanremo e la mia vita si fa meno buia e triste in attesa di questo evento che, però, quest’anno proprio non mi entusiasma. Sanremo è sempre stato per me fonte di numerosi talenti che nessuno, generalmente, riconosce se non io. Ma quest’anno, ahimè, il cast non promette niente di buono: bentornati negli anni ’90, mi viene da pensare.

Festival di Sanremo 65° edizione: bentornati negli anni ’90

Nek, Grignani, Britti, Irene Grandi, Laura Fabian (chi è Laura Fabian?) non si esibivano sullo stesso palco dai tempi del Festivalbar, quello di Gerry Scotti e Amadeus, neanche la Marcuzzi.

Mi fa strano scoprire che come vallette ufficiali Carlo Conti abbia scelto Emma Marrone e Arisa, e non una Jennie Garth (Kelly di Beverly Hills, per intenderci) o che so, Pamela Anderson. E invece no, ha scelto proprio Emma e Arisa: il fascino da camionista, nel primo caso, e la simpatia, nel secondo. Quasi quasi preferivo la Canalis.

Incommensurabile gioia dei Leccesi, Emma Marrone esporterà sul palco dell’Ariston il radddopppiamento delle consonanti, nonché la facilità nel confondere la parola “treno” con il verbo “ceno”.

D’altro canto, Arisa potrà compensare sicuramente con il suo entusiasmo. Sì, proprio lo stesso con cui ha reagito lo scorso anno alla tanto ambita vittoria.

E poi c’è Carlo Conti. In tutta la sua abbronzatura, ha la grande responsabilità di stare al passo e, se possibile (ma tanto non è possibile), superare gli ultimi due festival in materia di contenuti, ospiti e ascolti. Ripeto che per me ha già toppato, ma una possibilità gliela voglio concedere. Lui, infatti, è sempre di casa: a Sanremo, dove ha condotto diverse trasmissioni, e nel cuore degli italiani soprattutto.

Non sembra essere un problema quindi, per Carlo Conti, il confronto con i più rosei e propizi passati del Festival, anzi dichiara che questa 65° edizione sarà un Festival pop e divertente, e che ha la forte speranza che le venti canzoni proposte possano essere cantate anche tra cinquant’anni. Sarebbe fantastico e lui ce la metterà tutta. Io nella vita ambirei a qualcosa in più che cantare per sempre una canzone dei Soliti idioti, ma sono scelte.

L’appuntamento ufficiale con il Festival di Sanremo 65° edizione è previsto per Martedì 10: durante la prima serata si esibiranno, in apertura, i primi quattro giovani e, a seguire, i primi dieci concorrenti big (o presunti tali); nello stesso modo si svolgerà la seconda serata.

Giovedì 12 tutti gli artisti canteranno invece delle cover completamente ri-arrangiate. Assisteremo a momenti imbarazzanti come i Dear Jack (e chi sono i Dear Jack?) che cantano Sergio Endrigo o la Tatangelo che canta Modugno.

Non mancheranno special (chi meno, chi più) guest del calibro di Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Tiziano Ferro, Al Bano e Romina Power, Giovanni Allevi, Conchita Wurst, Imagine Dragons, Charlize Theron, Antonio Conte, Luca e Paolo, Saint Motel, Will Smith, Margot Robbie, The Avener, Ed Sheeran e il cast di Braccialetti Rossi.

Venerdì 13 si entrerà nel vivo della gara, finalmente: verrà annunciato il vincitore delle Nuove proposte e anche i quattro eliminati dei Big. Per San Valentino la sfida finale con i sedici cantanti superstiti.

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Da biologa pentita, procedo in direzione contraria al buon senso e mi rifugio a Milano per studiare Scienze della Comunicazione, dopo anni di vagabondaggi alla ricerca della pace interiore. Così, la riscopro nella Tequila, nei concerti al Magnolia, nelle canzoni coi finali tristi, nelle newsletter di Rockit e nelle pagine del Rolling Stone. Adoro ossessivamente X-Factor e odio il fatto che Sanremo coincida con la sessione invernale.
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