Festival del film Locarno 2015 Open Doors: obiettivo Maghreb3 min read

23 Luglio 2015 Cultura -

Festival del film Locarno 2015 Open Doors: obiettivo Maghreb3 min read

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Festival del film Locarno 2015 Open Doors
@Timo Braun

Anche quest’anno, per l’edizione 2015, il Festival del film Locarno si conquista il suo bel posto all’interno delle grandi manifestazioni cinematografiche. Amanti e professionisti della settima arte  dal 5 al 15 agosto si ritrovano nella bellissima località italo-svizzera per scoprire il cinema in tutte le sue multiformi sfaccettature.

Al Festival del film Locarno 2015 la qualità prima di tutto e, poi, varietà e talentuosi emergenti che sfilano accanto ai nomi più noti e affermati del cinema internazionale. Ampio spazio è riservato ai non addetti al settore, al pubblico, vera anima del Festival, con le proiezioni serali in Piazza Grande che accoglie una platea di oltre 8.000 spettatori.

Spazio d’incontro molto prezioso, il Festival è un’occasione unica per guardare le prime mondiali e appassionarsi alle nuove tendenze del cinema contemporaneo.

E non manca all’interno della 68esima edizione del Festival del film Locarno 2015 lo spazio riservato agli Open Doors (08-11 agosto), alla sua tredicesima replica, quest’anno dedicata a quattro paesi del Maghreb: Algeria, Libia, Marocco e Tunisia.

Sostenuto dalla DSC (Direzione dello sviluppo e della cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri), la sezione Open Doors ha l’obiettivo di mettere in luce l’opera di registi di paesi del Sud e dell’Est del mondo, caratterizzati da un cinema indipendente assai debole.

Il Festival ha selezionato tra le candidature ricevute dodici progetti, al fine di favorire il sostegno necessario al finanziamento dei progetti stessi.

Festival del film Locarno 2015 Open Doors: film selezionati

Aller simple di Nadia Raïs-Tunisia
Dieu reconnaîtra les siens di Hassan Legzouli-Marocco
En attendant les hirondelles di Karim Moussaoui-Algeria
Inhebek Hedi di Mohamed Ben Attia-Tunisia
L’Amour des hommes di Mehdi Ben Attia-Tunisia/Francia
Le Fort des fous di Narimane Mari-Algeria
Le Sacrifié di Amin Sidi-Boumédiène-Algeria
Pagan Magic di Fyzal Boulifa-Marocco/Francia
Retina di Nejib Belkadhi-Tunisia
Ruqya di Yanis Koussim-Algeria/Francia
Saint inconnu di Alaa Eddine Aljem-Marocco
The Colonel’s Stray Dogs di Khalid Shamis-Libia/Sud Africa

A conclusione dei quattro giorni di laboratorio saranno conferiti i premi. Un premio del valore di 50.000 CHF è finanziato dall’iniziativa Open Doors in collaborazione con la Città di Bellinzona e il fondo svizzero di sostegno alla produzione Visions Sud Est, anch’esso sostenuto dalla DSC. Il CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée) offrirà un premio del valore di 10.000 euro e ARTE finanzierà un premio di 6.000 euro. ICAM (Investing in Culture & Art in the South Mediterranean), nuova iniziativa finanziata dall’Unione Europea (Programme Med Culture), offrirà per la prima volta un contributo per lo sviluppo o la post-produzione.

Come la scorsa edizione, tre produttori dei film presentati avranno inoltre la possibilità di partecipare al Producers Network del Marché du Film durante il festival di Cannes 2016. Alcuni progetti potranno ricevere un aiuto alla scrittura grazie al partenariato con il TorinoFilmLab.

Gli Open Doors Screenings sono dedicati al pubblico del Festival: si tratta di una selezione di film rappresentativi della cinematografia dei paesi coinvolti, in collaborazione con l’Industry Office del Festival di Locarno e il supporto dei partner ACE (Ateliers du Cinéma Européen), EAVE (European Audiovisual Entrepreneurs), Producers Network Marché du Film (Festival de Cannes) e il TorinoFilmLab. La sezione conta sul contributo di Alex Moussa Sawadogo, esperto di cinema africano e direttore del festival Afrikamera a Berlino.

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Brigida Ranieri nasce il 21 luglio 1983. Dottore di ricerca in Filologia Classica e redattrice presso il Thesaurus Latinae Linguae a Monaco di Baviera, ora è ricercatrice all'Università degli Studi di Perugia. Ama leggere e viaggiare e vive la vita come in un romanzo russo o in un film in bianco e nero di Godard in compagnia di Jean Paul Belmondo.
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