Diario da Sanremo 2014 – Giorno 3: il “tempo”2 min read
Reading Time: 2 minutesNon ha tanto tempo nemmeno Tonino Manzi, storico ufficio stampa Rai, che per la distribuzione tra i giornalisti di biglietti per l’Ariston si inventa un cervellotico algoritmo numerico. Risultato? Accreditati in 700 e ne beneficiano una ventina solo tra i primi 100 in lista.
Neanche il modo di farlo notare, che comincia il valzer: esordisce Raphael Gualazzi, accompagnato dalla grande Caterina Caselli. Anche Casco d’Oro ha la sua visione del tempo, riferito ai talent show: “Se sono alla fine? Non sta a me dirlo. Il talento è democratico, può essere ovunque”.
Ecumenico Frankie Hi NRG, che l’anno scorso faceva #SPAMremo sul web, mentre quest’anno ricorda che “noi abbiamo rispetto del tempo del pubblico, perché non dare qualità a chi ci ascolta vuol dire sottrarre minuti preziosi”. Amen.
Bisognerebbe dirlo, forse, a chi ha partorito la fiacchezza di questo Festival: ricco di tempi morti e figlio di chi, sotto sotto, pensa già da martedì sera a levare le tende. Per la gioia delle Nuove Proposte, costrette a raccontarsi sul palco solo oltre mezzanotte.
E allora ci viene in soccorso Renzo Rubino, maturità da veterano e occhiaie da artista, che a Le Nius dà l’interpretazione più intima del suo tempo. Tempo che, peraltro, è protagonista di entrambe le sue canzoni (Ora e Per sempre e poi basta, ndr): “è un caso… Cerco di vivere sempre al meglio il mio tempo, cerco di essere sereno e vivere le giornate appieno, concedendomi pennichella e colazione tutti i giorni. Mi piace vivere in maniera semplice, come tutti”. Già, come tutti quelli che hanno il tempo di permetterselo.