È possibile per i musulmani vivere in Europa? Soluzioni e strumenti giuridici per i musulmani europei2 min read

21 Settembre 2020 Società -

È possibile per i musulmani vivere in Europa? Soluzioni e strumenti giuridici per i musulmani europei2 min read

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La macchina sognante è una rivista trimestrale online fondata da un gruppo di scrittori e poeti. La redazione di Le Nius sceglie un articolo per ogni numero e lo pubblica. Questo articolo parla è uscito sul numero 19 della rivista ed è scritto da Giulia Venturini. Qui tutti gli articoli scelti da La Macchina Sognante.

moschea roma
Interno della Moschea di Roma | Foto: Riccardo Cuppini

È possibile per i musulmani vivere in Europa? Come possono farlo? Possono esprimere la loro appartenenza religiosa in uno spazio occidentale, che relega la dimensione della fede solo ad una sfera privata? Data la sempre più consistente presenza in Europa di milioni di musulmani, e spinti dalle domande e dalle pressioni di questi ultimi, i giuristi musulmani sono stati indotti a prendere atto del cambiamento intervenuto e della necessità di offrire risposte adeguate alla nuova situazione. L’obiettivo che questi si sono posti è quello di elaborare regole che siano in grado di garantire ai musulmani europei di rimanere fedeli ai precetti dell’Islam, pur trovandosi in un contesto non islamico.

I fuqahā’, ossia i giuristi, hanno formulato così nuove regole basate sul diverso ambiente nel quale costoro si trovano oggi. Questi nuovi sviluppi hanno determinato, negli ultimi venti anni, la nascita del fiqh al-aqalliyyāt, o giurisprudenza delle minoranze islamiche. Emerso alla fine degli anni ’90, il fiqh al-aqalliyyāt al-muslima costituisce un distinto campo di indagine giuridica islamica che vuole rendere più semplice per i musulmani che vivono fuori dalla Dār al-Islām esprimere la propria fede e mettere in atto le pratiche devozionali e rituali.

Non mancano, tra gli stessi musulmani, perplessità a riguardo di questo ramo del diritto islamico: così, alcuni contestano la relazione tra una identità occidentale particolare, e l’appartenenza alla umma che è, invece, universale. Altri ancora ritengono che i musulmani che vivono in Occidente in condizione di minoranza ricevano un trattamento migliore di quello riservato ai non musulmani in terra a maggioranza musulmana, poiché sarebbero soggetti a minori restrizioni e a più ampia libertà in fatto di culti e prescrizioni, mentre altre voci critiche sostengono esattamente l’opposto.

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