Quei discorsi prima del derby di Roma3 min read

5 Novembre 2015 Uncategorized -

Quei discorsi prima del derby di Roma3 min read

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derby di roma
@adamlloyd

Quei discorsi prima del Derby di Roma

– E insomma…
– E insomma?
– Eh!
– Appunto.
– Ché ‘sto momento ogni volta è proprio difficile affrontarlo.
– Non dirlo a me guarda. Sto con l’ansia da giorni. Lo senti poi ‘sto casino? Ma come gli va?
– Fosse solo sentirlo, io me lo so’ sognato pure la notte. E poi mi svegliavo e restavo dentro il letto a guardare il soffitto e sperare che arrivasse veloce domenica sera.
– Ah domenica sera. La pace. Doccia calda, buio presto, la tuta, il cappuccio della felpa in testa, il divano e una pizza a domicilio. La domenica perfetta.
– La domenica sera, perfetta. Stai calmo che prima ce sta la domenica pomeriggio che tra perfezione e imperfezione è un attimo che ti distrai e ciao. L’esperti la chiamano la linea domenica. Di quelle che fai una cazzata lì per lì innocente e poi in un attimo ti ritrovi dall’altra parte della barricata ad augurarti che arrivi lunedì.
– Io li odio gli esperti. Stanno lì ad aspettare che cadi in fallo e ci godono pure, in fondo in fondo.
– Gli esperti sono quelli che dicono lo pneumatico.
– Che poi sono gli stessi che vanno in giro col marsupio e si sentono fichi.
– Brutta razza gli esperti.
– Brutta brutta.

CLAP CLAP OOHHHHHHHHHHHHHHHHH

– Lo senti? Ce stanno ad aspetta’. Che noi la famo sempre facile. Un’ora prima birretta all’Obelisco e poi s’entra.
– Ma ormai l’età è quella che è. Uno non po’ sta tutta la vita co st’ansia.
– Ma non la sogni pure te una domenica tranquilla, passeggiata al pontile…
– Sì, e radiolina portatile e pastarelle. Dai non esageriamo adesso. Non è manco il caso de torna’ al 1987 però sarebbe bello.
– E allora andiamocene. Diciamo che ci hanno rubato la macchina, che c’era l’inaugurazione della nuvola di Fuksas, che Marino ci ha ripensato un’altra volta, che la metro funzionava e abbiamo deciso di fare 4 volte da capolinea a capolinea, che a Ostia non c’è più la mafia e abbiamo organizzato una partitella in spiaggia, che stavamo testando la cortesia dell’accoglienza per il Giubileo, che c’era un raduno pacifista de tassinari che offrivano corse gratis a tutti.
– Fermo, buono! Forse è più credibile se entriamo e fingiamo uno svenimento al 12esimo del primo tempo. Ne usciamo con maggior dignità.
– Mmmmh. Guarda io credo che se entriamo poi rimaniamo.
– Nel senso di rimanerci secchi?
– Nel senso che poi lo sai che siamo fatti per soffrire ma pure per restarci su quei sellini.
– E quindi andiamo?
– E quindi andiamo.
– E poi se…
– E poi stiamo sempre a pensarci a quella cosa. Ma tanto se succede e poi non ci stavamo che cambia? Almeno stiamo vicini alla squadra. Almeno se serve mezza corda vocale in più io ce la metto. Poi quello che succede succede.
– Si ok, ma prima un altro Borghetti.
– Pure due.
– Daje.

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Anche noto come Coso. Classe 1981, attualmente in vita. Nasce brutto e povero e non potendosi permettere di cambiare vita chirurgicamente è costretto a vendere il suo corpo al giornalismo, ma nessuno se lo compra. Casca, si rialza, non se rompe. È tipo il pongo. Scrive cose, fa lavatrici.
1 Commenti
  1. Eugenio D'Alessio

    Muoio. Applausi.

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