Verso Vicenza-Novara: dopo la prima sconfitta, puntiamo sul Menti2 min read

22 Ottobre 2015 Uncategorized -

Verso Vicenza-Novara: dopo la prima sconfitta, puntiamo sul Menti2 min read

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È arrivata, non facciamo drammi ma ora bisogna tornare alla vittoria. Sembrerà banale ma dopo la prima sconfitta in campionato quello che rimane è questo, c’è poco altro da fare se non lavorare, fissandosi su pochi ma semplici concetti. I soliti: testa bassa e allenarsi; migliorare quei dettagli che ti permettono di schivare la sfortuna, e che abbiam pagato pesantemente a Vercelli; covare la giusta rabbia per rifarsi al più presto, senza recriminare su come è andata. È stata la prima sconfitta in 8 partite, e ce la siamo – ormai come sempre – giocata, abbiamo avuto come al solito una discreta dose di sfiga e abbiamo perso, amen. Ora bisogna solo reagire.

Certo sui quei dettagli, però, c’è qualcosa da dire. Sul primo gol, per dirne una, Marchi si chiede ancora come abbia potuto essere lasciato così libero di infilare Vigorito. Rinaudo e Mantovani, se alla fine saranno loro quelli scelti per sostituire il muro dell’anno scorso formato da Brighenti e Manfredini, devono affinare l’intesa alla svelta. L’anno scorso la coppia centrale – un mix ideale di velocità ed esperienza – fu uno dei segreti di quella corsa incredibile del girone di ritorno. Ritrovare quella stabilità è prioritario se vogliamo continuare a crescere e a mettere punti da parte.

E, per dirne un’altra, in generale ci vuole più cattiveria e più cinismo. Il Vicenza è, prima di ogni altra cosa, una squadra che lotta per la salvezza. Mai scordarselo. La insegue giocando bene a calcio, cercando sempre il massimo della prestazione, e va bene, eccome, ma molte volte serve -per rimanere nel semplice – meno fioretto e più spada, più voglia di “andarsi a prendere” la vittoria. Dobbiamo migliorare in questo. Anche a costo di perdere qualcosa sul possesso di palla e sul gioco, meglio 3 punti brutti che mille complimenti a fine partita.

Domani c’è Vicenza-Novara, in un Menti che aspetta ancora la prima vittoria in casa del campionato: è l’occasione giusta per rifarsi. Entriamo con il doppio della cattiveria – agonistica s’intende – e sblocchiamoci… Abbiamo sempre detto che qualunque obiettivo, in qualunque stagione, si costruisce qui, facendo diventare il nostro stadio un fortino inespugnabile, dove squadra e tifosi diventano una muraglia unica. Facciamolo al più presto, ora conta solo vincere e prendersi punti.

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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