Settebello Barcellona 1992, storia che si fa leggenda4 min read

21 Aprile 2014 Uncategorized -

Settebello Barcellona 1992, storia che si fa leggenda4 min read

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Settebello Barcellona 1992 olimpiadiUna nuova pagina di storia italiana firmata Settebello Barcellona 1992, in uno sport considerato di nicchia che all’improvviso fece pulsare all’unisono i cuori di tutti gli sportivi italiani.

Sono proprio queste discipline, colpevolmente dimenticate dai media italiani per lunghi anni, che spesso tornano alla ribalta durante le grandi manifestazioni e scrivono delle pagine bellissime che restano scolpite nella memoria.

Questa storia parla di pallanuoto, uno sport che coniuga fatica, preparazione atletica, resistenza fisica, capacità tecniche, intelligenza tattica. È uno degli sport più completi e faticosi, con un dispendio fisico e psicologico davvero importanti. Uno sport bello da vedere, che mischia dinamiche tipiche del calcio (vince chi fa più gol), del basket (il cronometro è fondamentale a livello regolamentare, sia in termini di gioco effettivo, che in ogni azione di attacco), all’interno di una piscina, quindi con una componente di resistenza fisica decisiva.

La pallanuoto italiana ha una notevole tradizione, per quanto a livello geografico si sia diffusa prevalentemente a macchie di leopardo. Le scuole più importanti sono quella ligure, quella napoletana e quella siciliana. A livello mondiale la pallanuoto italiana ha vinto tre medaglie d’Oro ai Mondiali (nel 1978, a a Roma nel 1994 e nel 2011) e tre ori olimpici, a Londra nel 1948, a Roma nel 1960 e l’ultimo trionfo a Barcellona nel 1992.

Ed è proprio a quest’ultimo trionfo che è legata la storia della Pallanuoto Italiana, perché vinto in Spagna quasi a sorpresa dopo una finale epica contro i padroni di casa, spinti dal pubblico di casa e da un arbitraggio piuttosto casalingo.

È una calda domenica di Agosto, il giorno di chiusura delle XXV Olimpiadi nella capitale catalana. La piscina Bernat Picornell è gremita, e i sogni di indipendenza Catalana lasciano il passo alla voglia di aggiungere un oro in più al medagliere spagnolo, mai così ricco come in questa occasione.

Settebello Barcellona 1992 francesco attolico

L’Italia schiera il Settebello che poi sarebbe entrato nella leggenda. Solo per fare alcuni nomi: Sandro Campagna (attuale CT azzurro), il portierone Francesco Attolico, Amedeo Pomilio, Carlo Silipo, il centroboa Massimiliano Ferretti. La guida tecnica spetta a Ratko Rudic, il maestro croato che dopo la dissoluzione della Jugoslavia con cui vince praticamente tutto, sceglie di guidare il Settebello azzurro. Carattere irascibile, istrionico, vero balcanico, Rudic avrà il merito di guidare il gruppo azzurro per un decennio, portando tanti trionfi soprattutto nella prima parte della sua gestione.

Dall’altra parte c’è la Spagna, un’ottima nazionale, che ha il lusso di schierare colui che all’epoca era considerato il Maradona o il Michael Jordan della pallanuoto, Manuel Estiarte. L’Italia entra in partita concentrata, determinata, e complice forse l’emozione e il peso della vittoria ad ogni costo degli spagnoli, parte benissimo e sembra subito volersi impadronire del match. Si porta due volte con un vantaggio di 3 gol, 4-1 nel secondo tempo regolamentare e 6-3 nel terzo tempo. Qui gli spagnoli hanno un sussulto d’orgoglio e vedendo che la partita stava scappando via, reagiscono, si avvicinano all’Italia, aiutati da qualche decisione molto discutibile da parte degli arbitri, che forse non volevano aiutare il Settebello nell’impresa di rovinare la festa iberica.

A pochi secondi dalla fine dei tempi regolamentari l’Italia è in vantaggio 7-6. Ma un gol dello spagnolo Oca, complice una difesa non attentissima degli azzurri ci porta ai tempi supplementari. Il regolamento prevede due tempi supplementari di 3 minuti ciascuno, e se la partita è ancora in parità si deve proseguire con altri due tempi supplementari. Nel primo non succede nulla, nel secondo, Manuel Estiarte trasforma un penalty e porta per la prima volta in vantaggio gli spagnoli. È il tripudio a Barcellona, e per il Settebello si profila un dramma sportivo. Il rischio di demoralizzarsi è altissimo, dopo aver assaporato per quasi tutto il match il gusto dell’impresa. Ma a 20 secondi dal termine, il centroboa Massimiliano Ferretti, riesce a finalizzare nel migliore dei modi un’azione in superiorità numerica, per il pareggio 8-8.

Il Settebello ha visto la morte in faccia, ma è ancora lì, la guerra non è ancora finita. Passano altri due tempi supplementari in cui non succede nulla. La tensione sembra bloccare le squadre. Terzo doppio supplementare. Passano i primi 3 minuti, ancora 8-8. Poi a un certo punto, nell’ultimo minuto del sesto minisupplementare a 30 secondi dalla fine, Massimiliano Ferreti, vede Nando Gandolfi in ottima posizione al lato, che non si fa pregare due volte e porta nuovamente gli azzurri in vantaggio. 9-8 per il Settebello e 32 lunghissimi secondi per difendere il vantaggio.

La Spagna cerca un varco disperato e a 7 secondi dalla fine ottiene l’attacco con l’uomo in più per l’ultimo disperato tentativo. Il pallone è nelle mani ovviamente di Manuel Estiarte, che sembra trovare il varco giusto, ma la palla s’infrange contro la traversa. E stavolta è troppo tardi per ricominciare. L’Italia è medaglia d’Oro olimpica. Tutti in acqua a festeggiare, il baffone bagnato di Ratko Rudic che si butta in acqua per celebrare questa meravigliosa impresa con i suoi ragazzi. Arriva così il sesto oro di un’Olimpiade avara di trionfi per la spedizione azzurra. Ma questa medaglia a 22 anni di distanza brilla ancora tantissimo.

Settebello Barcellona 1992

Immagini| olimpiadi.blogosfere.it

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2 Commenti
  1. Agu

    Me la ricordo bene quella partita... l'arbitraggio era stato a dir poco di parte!

  2. Fabio Colombo

    Grande Ratko Rudic!

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