I film nelle sale dal 3 gennaio4 min read

4 Gennaio 2014 Cultura -

I film nelle sale dal 3 gennaio4 min read

Reading Time: 4 minutes

Un boss in salotto

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Genere: Commedia
Durata: 90′
Regia: Luca Miniero
Cast: Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero, Angela Finocchiaro, Ale, Franz, Giselda Volodi, Marco Marzocca, Massimo De Lorenzo, Salvatore Misticone
Produzione: Cattleya
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia

Dalle parti di Bolzano, eh sì la locale Film Commission in questo momento è la più florida mammella da spremere in quanto a finanziamenti, vive la classica famigliola in modalità Mulino Bianco con Cristina (Paola Cortellesi) madre (di due figli) e moglie perfetta che spinge e supporta suo marito (Luca Argentero) affinché ottenga l’agognato posto di direttore marketing presso il palazzinaro più in auge della zona. Cristina in realtà però nasconde un segreto. Quel segreto ha il nome di Carmela, il suo vero nome, e le fattezze di suo fratello, lasciato credere morto, entrambi del Sud e con lui, in odore di affiliazione camorrista, che fa richiesta in attesa del processo, di risiedere proprio presso sua sorella. L’arrivo di Ciro, questo il suo nome, metterà più o meno letteralmente a soqquadro la vita di Cristina e famiglia. Ancora una volta Luca Miniero “indaga” la questione Nord/Sud come nel fortunatissimo dittico Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord e ancora una volta si affida alla verve attoriale e a poco altro, non più l’improbabile accoppiata Bisio/Siani ma la coppia fratello/sorella formata da Rocco Papaleo e Paola Cortellesi. Per chi si accontenta…
REPLICATO @@

American Hustle – L’apparenza inganna

Christian Bale;Jeremy Renner;Bradley Cooper
Genere: Drammatico
Durata: 135′
Regia: David O. Russell
Cast: Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner, Robert De Niro, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola
Produzione: Atlas Entertainment, Annapurna Pictures
Distribuzione: Eagle Pictures

Candidato a sette Golden Globes e ad oggi uno dei cosiddetti “front runner” nel gergo legato alla Award Season americana, American Hustle conferma pregi e difetti del forse troppo valutato regista di The fighter e Il lato positivo David O.Russell pur diventando ad oggi la cosa migliore fatta dal 55enne regista newyorkese. Storia del brillante impostore Irving Rosenfeld (Christian Bale) che assieme alla sua scaltra amante Sydney (Amy Adams), viene cooptato dall’agente dell’FBI Richie DiMaso (Bradley Cooper) per incastrare politici e faccendieri nell’America degli anni settanta. Schegge impazzite per portare a termine un’operazione in cui realtà e finzione, maschera e verità si cortocircuitano in continuazione sono un molto influenzabile politico del New Jersey (Jeremy Renner) e l’assai imprevedibile moglie di Irving (Jennifer Lawrence). Russell spinge, come al suo solito, il pedale sul grottesco e sul modulare, cifra che contraddistingue il suo cinema fino ad oggi, le vite di personaggi sempre sospesi tra buone intenzioni e loro intrinseca vulnerabilità riuscendo a ricavarci un film di sicuro impatto.
MODULATO @@@

Capitan Harlock 3D

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Genere: Animazione
Durata: 115′
Regia: Shinji Aramaki
Cast (voci): Maaya Sakamoto, Shun Oguri, Yu Aoi, Haruma Miura, Miyuki Sawashiro, Arata Furuta, Kiyoshi Kobayashi, Chikao Ôtsuka, Tomoyuki Morikawa, Ayano Fukuda
Produzione: Toei Animation Company, Toei Animation
Distribuzione: Lucky Red

Passaggio in sala dopo il grande successo dell’anteprima del film al Festival di Venezia per un personaggio assolutamente entrato nell’immaginario collettivo e prima volta sia per quanto concerne la CGI (la cosiddetta Computer Grafica) sia per quanto concerne il 3D. Capitan Harlock e la sua ciurma a bordo dell’Arcadia sono gli unici rimasti ad opporsi a Gaia, la coalizione che in regime coercitivo e militaresco sta governando il sempre più inospitale pianeta terra. Grande lo sforzo produttivo da parte della Toei Animation per un film che consapevolmente (vuoi per il budget messo in campo, vuoi per rendersi più “attrattivo” nei confronti dei giovani di oggi) si prende il rischio di “allontanarsi” dai fan della prima ora pur di intercettare certi stilemi e certi dettami figurativi più consoni a certa animazione contemporanea. I primi risultati al botteghino sembrano dare ragione al film e al regista Shinji Aramaki.
AGGIORNATO @@

Still life

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Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 87′
Regia: Uberto Pasolini
Cast: Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury, Andrew Buchan, Neil D’Souza, David Shaw Parker, Michael Elkin, Ciaran McIntyre, Tim Potter, Paul Anderson
Produzione: Redwave Films, Embargo Films, Rai Cinema, Cinecittá Studios
Distribuzione: Bim Film

John May (lo straordinario Eddie Marsan) è un umile e metodico impiegato incaricato di trovare i parenti più prossimi di coloro che sono morti in solitudine. Spesso, nonostante le sue ricerche siano certosine, nessun parente reclama quei defunti ed è lo stesso John ad occuparsi delle esequie. Quando la crisi economica costringe i suoi superiori ad apportare dei tagli al personale, John si ritrova a dover (e voler) espletare un ultimo caso, quello della morte di un suo vicino alcolista. Se ne parte così alla ricerca della famiglia di quell’uomo. Per la prima volta John si lascia alle spalle le sue abitudini (lo stesso pasto, lo stesso vestito) e intraprende un viaggio che lo aprirà, anche se in modo assai inconsueto, alla vita. Riuscitissima opera seconda (come regista) dell’italiano trapiantato a Londra Uberto Pasolini (nessuna parentela con Pier Paolo) che dopo le fortune come produttore (suo il successo planetario di Full Monty) e l’aver iniziato la sua carriera da regista (il divertente Machan) realizza un piccolo (ma grande) gioiello che sarebbe piaciuto tantissimo a Yasujiro Ozu.
TOCCATO @@@@

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Sceneggiatore e produttore di cortometraggi, videoclip, video educativi, spettacoli teatrali. È speaker radiofonico presso Radiofano dove si occupa di rubriche cinematografiche. Collabora con RSM-Radio San Marino e con MondoRadio. È il fondatore di Lobecafilm che si occupa di realizzazioni audiovisive. Il cortometraggio Sotto il mio giardino da lui co-sceneggiato ha ottenuto il Golden Globe Italiano nel 2009.
2 Commenti
  1. Fabio Colombo

    stimolato (anche) da queste segnalazioni ieri sera sono andato a vedere Still Life. Anche se in alcuni passaggi (specie il finale) fin troppo esplicito, film di grande interesse psico-sociale e con un interessante e consapevole utilizzo del linguaggio cinematografico. non so bene cosa intenda l'autore del post con "toccato", a me il primo aggettivo che viene è "urbano". in almeno due sensi.

  2. Davide

    Io consiglio American Hustle: divertente, scritto bene, attori eccellenti. 135' di puro godimento! :D

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