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L’agenda di Matteo Renzi per l’autunno: Pd, riforme, sindacati e immigrazione

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Ci eravamo lasciati con un punto sullo stato delle promesse del Premier, ci ritroviamo ora con il discorso di Renzi alla festa delll’Unità di Milano, vera e propria agenda programmatica per l’autunno. Vediamo le 5 cose più importanti del comizio durato oltre un’ora, dove il Presidente del Consiglio ha alzato i toni e con la nota capacità retorica e oratoria ha galvanizzato il suo pubblico.

@partitodemocratico.it

1. Il Partito (Democratico)

Renzi vuole consolidare attorno a lui il consenso degli iscritti, soprattutto di quelli provenienti dall’area DS, che ancora guardano a lui con diffidenza e conservano intatto l’affetto per Bersani e la stima per D’Alema. Per questo ha già promesso l’apertura di 10 mila sezioni entro il 2016, ringraziato i seicentomila donatori del cinque per mille al partito, sottolineato il ritorno dell’Unità e delle relative feste. Il congresso si avvicina e al rottamatore non piace perdere.

@youreporter.it

2. Riforme

Renzi tira dritto sulle riforme sfidando le minoranze alle estreme del suo partito. Da un lato promette infatti l’approvazione delle unioni civili entro l’anno, pur garantendo agli alleati centristi ulteriori mediazioni (chissà se si riuscirà ad annacquare ulteriormente il concetto di formazione sociale specifica), dall’altro esprime la volontà di andare avanti sulla Riforma del Senato, nonostante l’ostruzionismo dell’ala bersaniana del partito.

@videoandria.com

3. Sindacati

Il Renzi d’autunno tende una mano alla CGIL, o almeno alla FLAI (Federazione Lavoratori Agroindustria), la categoria che difende i lavoratori dell’agricoltura e che sta portando avanti, dopo i tragici decessi dei braccianti di quest’estate, una forte iniziativa contro il caporalato, promettendo una legge che miri alla sua completa abolizione. Andare incontro alle richieste dei lavoratori della terra potrebbe aiutare il premier a scongiurare l’unità delle categorie sotto la bandiera della ben più pericolosa (per la sua leadership) Fiom a guida Landini.

@huff post

4. Amministrative

Un messaggio anche per il sindaco Pisapia, al quale Renzi garantisce pieno appoggio qualunque sia la decisione finale su un’eventuale ricandidatura “come abbiamo fatto in questi anni partendo dalla rivoluzione arancione“. Dimenticando che quella “rivoluzione” fu portata avanti in molti casi proprio contro il partito sia alla primarie (Genova, Cagliari, Milano) che poi direttamente alle urne (Napoli, Palermo, Messina).

@notizie.tiscali.it

5. Immigrazione

Renzi coglie l’occasione della festa per tracciare un solco netto fra i due schieramenti che si vanno sempre più delineando in Italia ed in Europa, quello dell’accoglienza e quello dell’odio. Per farlo non usa mezzi termini parlando di “un livello di umanità sotto il quale non bisognerebbe scendere” e ribadendo che il confronto non è più fra destra e sinistra ma fra bestie e umani. Anche su questo potrebbero aver pesato gli ultimi sondaggi che vedrebbero il PD condannato al ballottaggi (con le destre unite o con i 5 stelle) dall’Italicum. Il Presidente del Consiglio sa che c’è uno zoccolo duro che non lo voterebbe mai al primo turno ma che al secondo potrebbe, spaventato da un ipotesi Di Maio o, peggio Salvini premier, turandosi il naso, mettere una ics sul suo nome. Democrazia Cristiana 2.0, con lo spauracchio dell’hater xenofobo al posto del cosacco sovietico.

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