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Dacci oggi il nostro pesce quotidiano: acquistare il pesce

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@ Gianni Dominici

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[divider scroll_text=”Il pesce nella Dieta Mediterranea”]
Dopo aver ribadito l’eccellenza del pesce allevato in Italia nello scorso post “Dacci oggi il nostro pesce quotidiano I” passeremo ora concretamente a scegliere il nostro pesce e valutarne l’acquisto.

Le risorse ittiche globali si stanno pian piano esaurendo, per cui allevare il pesce è un modo per nutrirsene senza intaccare l’ambiente come ci ricorda l’Api – Associazione Piscicultori Italiani – con le sue utili informazioni.

Uno degli ostacoli maggiori tuttavia per il consumo del pesce oggi nella nostra quotidianità è quello del prezzo.

@ Gianni Dominici

Il prezzo dipende moltissimo da dove vivi: se costa, laguna, città o collina. La grande città di mare ha un altro smercio rispetto alla metropoli dell’entroterra, così come è molto diverso il prezzario e il consumo del pesce per chi sta in provincia o vicino ad un porto peschereccio (vedi anche inchiesta Altroconsumo, giugno 2013).

La varietà dei prezzi da nord a sud è altissima per cui per orientarsi sono utili i repertori dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agroalimentare).

Ora, considerando i prezzi medi* come quelli degli ultimi giorni si realizza come alcune specie di pesce non siano poi così’ inaccessibili ma siano molto simili ai prezzi di alcune carni comuni. Prendiamo come parametro la classica fettina di carne bovina (L’Italia è una repubblica fondata sulla fettina!) siamo sui 12,90 €/kg. Bene, adesso basterebbe scegliere del pesce che non superi quest’asticella posto che voi spendiate i vostri soldi già per comprare la carne e non siate vegetariani.

Allora, a disposizione di quei 12,90 €/kg (spesi per la carne boviana) e sempre consideranto i prezzi sul mercato abbiamo il pesce.

A 6,40 € (acciughe), 7,50 € (sgombro), le cozze a 3,60 €, la trota a 7,80 € se salmonata (se no a 7, 30€ ), le vongole a 9,70 € e le orate (d’allevo) un pò più alte dell’asticella, a 12,45 €. E il branzino (13,15 €) è ancora concorrenziale.

Come vedete, qualcosa si può acquistare.

Ripeto che le oscillazioni dei prezzi locali sono notevolissime, ma questa è la media. E da una media si può ben partire.

@ Gianni Dominici

Tutto troppo facile?

Naturalmente no, perché la resa di 1 kg di pesce azzurro è diverso da quella di 1 kg di spigola. Pensate solo allo scarto e al diverso tempo di preparazione. E al fatto stesso che per le cozze occorre tempo per spazzolarle prima di cuocerle. Sono questi icosti subdolidel pesce azzurro.

Poi, sia chiaro: la carne costa meno del pesce, ma non tutto il pesce costa più della carne.

E c’è inoltre anche un costo in salute per noi – questo, finalmente, è pacifico! – oltre che etico-ecologico.

Ma di questo ne parleremo la prossima volta.

 

*Per questo articolo ringraziamo la collaborazione dell’API e le informazioni del Ministero delle Politiche Agricole, attraverso il servizio smsconsumatori.

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