Site icon Le Nius

Viaggio a Copenaghen: dai quartieri trendy allo street food

viaggio a copenaghen

@ claudia dagrada

Reading Time: 7 minutes
@claudia dagrada

Nel mio viaggio a Copenaghen ho scoperto che questa città offre tutto quello che ci si aspetta da una capitale europea, ma con una peculiarità: lo fa in tutta calma! In questo articolo vi porto alla scoperta dei quartieri, da quelli più trendy a quelli più antichi ed eleganti, il tutto condito da ottimo cibo di strada.

Copenaghen è una di quelle città che più la conosci, più ti piace. L’ho visitata in due tranches: nella prima avevo fatto in tempo solo a girare come una trottola per il centro storico e Christiania, il quartiere alternativo noto in tutto il mondo di cui vi ho parlato in un precedente articolo; nella seconda tranche ho visitato più o meno il resto della città, da nord a sud, da est a ovest. Quello che mi piace di Copenaghen è che ha tutto ciò che ti aspetti da una capitale europea, dai musei ai ristoranti, dai negozi alla vita notturna e chi più ne ha più ne metta, ma mantiene incredibilmente un’aura di pace e tranquillità lontana dalla frenesia delle solite metropoli.

Pronti per un tour senza sosta? Ecco allora un po’ di consigli per un viaggio a Copenaghen: dove andare, dove mangiare e come gustare l’hygge… non sapete cos’è? Leggete fino in fondo!

1. Viaggio a Copenaghen: dove andare

Nyhavn, il pittoresco canale

Questo è il simbolo incontrastato della città, stereotipo nordico per eccellenza: il Nyhavn è il canale su cui si affacciano bellissime case colorate, regine del nostro immaginario ogni volta che pensiamo alla Danimarca. Quello che un tempo era un porto di mare in senso letterale e non, con marinai e prostitute e tutto il resto, oggi è la zona più centrale e turistica di Copenaghen, piena di ristoranti e bar. E quando splende il sole e i colori sono al massimo è davvero un bel vedere.

@claudia dagrada

Vi consiglio di girare per tutte le vie che dal Nyhavn e il Kongens Have, il parco pubblico che risale addirittura al 1600, portano fino a Magstraedet, la via più antica della città. È questo il centro storico, imperdibile quando il tempo a disposizione è poco, con un labirinto di stradine acciottolate. Ci sono poi le famose Stroget e Straedet, le vie principali dello shopping piene di negozi, ma basta infilarsi nelle piccole traverse per respirare un’aria più intima e soprattutto meno commerciale.

@claudia dagrada

La vivace Nørrebro

Questo quartiere è stato una bellissima sorpresa! È infatti la zona più ruspante della città… anche se “ruspante” a Copenaghen assume toni decisamente più pacati rispetto al resto della capitali europee che ho visitato. Dal centro storico si può risalire il lato occidentale dei laghi, ovvero quattro ampi canali separati da ponti (consiglio di fare una bella passeggiata anche quando cala il buio, con le case illuminate è uno splendore).

Mi sono addentrata nelle varie vie fino a raggiungere il parco del quartiere, dove si trova anche il cimitero di Assistens Kirkegård, ultima dimora, tra gli altri, del filosofo Kierkegaard e dello scrittore Andersen. Anche i cimiteri aiutano a capire la cultura di un popolo, con tombe molto curate e spesso “addobbate” come a volerle renderle più accoglienti.

@claudia dagrada

Da qui ho girato tutta la zona, caratterizzata da grossi caseggiati in mattoni. Mi è piaciuta molto perché è meno turistica e si respira aria di quartiere, con ristorantini etnici, murales, negozi di frutta e verdura e accoglienti caffetterie. Ma è anche la meta prediletta dai giovani, con locali per la movida notturna e boutique di abbigliamento e design molto trendy.

@claudia dagrada

L’antico quartiere di Nyboder

A Nord di Copenaghen, questo quartiere residenziale del 17° secolo vanta lunghe file di case a schiera color giallo in cui viveva il personale della Marina militare. Attorno, altre viuzze con casette di tutti i colori. Avrei voluto bussare e chiedere “Scusate, è permesso… posso vedere casa vostra?”. Quello che mi ha colpito, ancora una volta, è come a un passo dal centro si possano trovare zone di quiete, per un pomeriggio fuori dal mondo e soprattutto dalla frenesia delle vie più centrali.

Photo credit: Giåm via VisualHunt / CC BY-SA

Da qui ho anche visitato il Kastelet, un’antica cittadella militare a forma di stella circondata da due fossati. Oltre agli antichi edifici, si trova l’ultimo mulino a vento di Copenaghen. È aperto al pubblico e facendo una passeggiata lungo l’antico cammino di ronda si gode la vista sul porto e sulla Sirenetta.

@claudia dagrada

La snob Frederiksberg

Tra i quartieri più signorili di Copenaghen, Frederiksberg vanta viali alberati in cui vive prevalentemente la classe agiata. Pochissimi negozi, non c’è traffico. Ci sono i tipici grandi ed eleganti palazzi in mattoni, quelli che ti fanno immaginare donne d’altri tempi passeggiare a braccetto con il proprio marito, oppure deliziose villette indipendenti.

@claudia dagrada

Imperdibile il parco Frederiksberg Have, uno dei più grandi e romantici di Copenaghen. Ovviamente in inverno, quando l’ho visitato io, non può dare il meglio di sé, ma si può capire che bomba di colori sia in primavera ed estate. Come d’abitudine danese, è curato nei minimi dettagli, sembra un parco giapponese in versione nordica. Laghetti, ponti, piante e fiori mai visti… consiglio di fare una lunga passeggiata, di sedersi su una delle panchine di legno e guardarsi intorno, dà pace!

@claudia dagrada

2. Viaggio a Copenaghen: dove mangiare

A Copenaghen ci sono mille posti tra ristoranti e piccoli locali, il problema però è sempre uno: è veramente cara! Per intenderci, anche dal kebabbaro più scrauso si spendono almeno dieci euro, figuriamoci il resto. Ci sono però almeno due posti imperdibili dove si mangia bene e si spende poco!

Torvehallerne KBH

Il Torvehallerne è un bellissimo mercato alimentare al coperto nel piazzale dove si trova la stazione di Norreport, ed è diviso in due stilosissimi padiglioni in vetro. Circa 60 bancarelle offrono un po’ di tutto, dal pesce fresco alla carne, dai dolci ai formaggi. Ci sono molte specialità danesi ma anche angoli internazionali dove mangiare tapas spagnole, spaghetti nostrani, sushi giapponese e così via.

@claudia dagrada

Oltre ad acquistare delle prelibatezze, potete sedervi al bancone o ai tavolini di piccoli ristoranti e dare sfogo ai vostri pruriti gastronomici. Consiglio un locale specializzato in smørrebrød, uno dei piatti danesi più tipici: pane di segale imburrato, generalmente scuro, ricoperto di varie sfiziosità, sia di pesce sia di carne. Consiglio la Boutique fisk (il nome è tutto un programma) dove ho provato un’altra specialità danese, una grossa polpetta di pesce fritta e passata al forno, con salsa tradizionale (una sorta di insalata russa) e l’immancabile pane nero.

@claudia dagrada

Copenaghen Street Food

In un vecchio magazzino sulla Paper Island (o Papirøen, un tempo dedicata ai magazzini della carta) troverete il Copenhagen Street Food, una quarantina tra stand, furgoni e bar in cui mangiare cibo di strada da tutto il mondo! Non è tipicamente danese ma visto che mi hanno consigliato tutti di andarci non ho voluto mancare l’appuntamento culinario.

Dalla focaccia italiana al burrito messicano, dai noodles coreani alla carne brasiliana, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Io ho optato per un wrap con falafal, una specie di pita del Medio Oriente, anche se la prima scelta sarebbe stato l’enorme panino marocchino, ma la fila mi ha fatto cambiare idea. Poi basta trovare posto per sedersi a uno dei vari tavoloni comuni e il palato è servito!

Photo credit: News Oresund via Visual Hunt / CC BY

Datevi una mossa però: pare che per la scadenza dell’attuale licenza municipale Papirøen verrà interamente riqualificata (il progetto partirà nel 2018 e manterrà l’uso a scopo culturale e ricreativo dell’isola; nel frattempo comunque nel quartiere di Vesterbro stanno costruendo un altro Street Food di 12.000 mq).

@claudia dagrada

3. Viaggio a Copenaghen: hygge, atmosfera danese

Mentre girate per Copenaghen gustatevi l’hygge, termine intraducibile che a grandi linee può essere inteso come un senso di intimità e accoglienza. Ultimamente, in merito sono stati addirittura pubblicati libri e articoli su prestigiose riviste. Si tratta infatti di uno degli aspetti più tipici della cultura danese, ovvero creare con candele, luci soffuse e abat-jour un’atmosfera di focolare domestico che riscalda ogni luogo, dalle case private ai ristoranti, dai bar alle caffetterie.

@claudia dagrada

I danesi amano dare vita a un ambiente conviviale in cui godere insieme di quello che li circonda, dal buon cibo alla buona conversazione. Ma si può vivere questa atmosfera anche con se stessi! Sbirciare negli appartamenti poi dà una certa soddisfazione. Se siete curiosi come me, il Nord Europa è il massimo: niente tende alle finestre e in mostra la vita che si svolge all’interno. Chi cucina, chi legge, chi scrive al computer… e per un po’ ti senti danese anche tu!

@claudia dagrada

CONDIVIDI
Exit mobile version