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Skopje senza veli: perchè visitare la capitale della Macedonia

Skopje Macedonia

Michele Pasquale @ntwary_mickey

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Michele Pasquale @ntwary_mickey

Eccoci con una nuova tappa del nostro viaggio fotografico. Delle precedenti città che ho raccontato (Sarajevo, BudapestNovi Sad e Sremski Karlovci), vi ho sempre mostrato delle belle foto per farvi vedere con i vostri occhi che i luoghi di cui parlavo erano ancora migliori se vissuti dal vivo. Questa volta farò qualcosa di diverso e contrario, per certi versi contraddittorio. Grazie ancora una volta all’ottimo lavoro di Michele Pasquale vi farò vedere degli scorci suggestivi, cercando allo stesso tempo di squarciare il velo delle illusioni, di spiegarvi come stanno sul serio le cose, di riportare tutto alla realtà. La città che ho scelto per questa strana operazione è Skopje, la capitale della Macedonia.

Skopje non è una tipica meta di vacanza: anzi, volendo essere del tutto onesti, non è una bella città in senso stretto. Nonostante questo, si tratta di un posto interessante, dove vale la pena buttare un occhio. Non voglio denigrarla o prendermi gioco di lei; il mio intento è quello di sottolineare che un viaggio non è solo cartoline e immagini con cui prendere tanti like su Facebook. C’è altro, c’è la realtà.

Personalmente non vi consiglierei di andare a Skopje. Se proprio vi capita l’occasione di andare in Macedonia (che ha altre attrazioni decisamente migliori), potreste dedicare a questa città un giorno, massimo due. In caso contrario lasciate stare. Leggete questo resoconto, piuttosto.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

Il modo migliore per arrivare a Skopje sarebbe quello di essere paracadutati in Ploštad Makedonija, la piazza principale della città. Il primo impatto sarebbe il più classico dei pugni nell’occhio, soprattutto dopo il tramonto. L’attrazione principale è l’enorme statua di Alessandro Magno, trenta metri di dubbio gusto. Lasciando da parte il discorso sulle effettive origini del vecchio condottiero, vi trovereste di fronte un gigantesco monumento equestre su una colonna bianca circondata da una fontana, decorata con altre statue, che di sera offre anche giochi d’acqua, luci colorate e musica sinfonica di sottofondo grazie ad alcuni altoparlanti sparsi per la piazza. Bello, eh? E dal vivo, fidatevi, è addirittura meglio.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

Noi siamo italiani. Siamo abituati ad essere circondati da arte. Siamo abituati ad essere circondati da statue. O almeno, io ho sempre pensato di essere abituato ad una cosa del genere. Poi sono stato a Skopje. In centro non crederete a quello che vedrete. Ci sono sculture ovunque, di tutti i tipi. Sono tutte di recente creazione ed il numero è talmente elevato che ad un certo punto penserete che siano personaggi di fantasia inventati apposta perché è quantomeno improbabile che una nazione non molto popolata come la Macedonia abbia dato i natali a così tante persone degne di essere ricordate. Credo che questa sia l’unica città al mondo in cui potete trovare un ponte, con statue su entrambi i lati, con in mezzo una fontana, con sopra un’altra statua. Ah, quello che vedete camminare nella foto è una persona vera. Parlando di Skopje non è una precisazione inutile.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

A questo punto del nostro viaggio virtuale si rende necessaria una precisazione. Tutti i bellissimi edifici che vedete in queste foto non sono quello che sembrano. Hanno uno stile antico, classico, ma in realtà sono stati tutti costruiti non molto tempo fa. Li hanno voluti i governanti degli ultimi quindici anni per dare a Skopje un tocco da città d’arte. Lo stesso discorso può essere esteso alle statue di cui abbiamo parlato. Il risultato finale è però un trionfo kitsch. Persino la gente del posto odia queste costruzioni perché sono viste come uno spreco di soldi che potrebbero essere investiti per questioni più importanti. Non a caso, qualche mese fa ha avuto luogo la cosidetta colour revolution, una protesta contro il governo che consisteva nell’imbrattare con vernice colorata alcuni di questi monumenti. In alcuni casi, bisogna dirlo, migliorandoli.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

Il Vardar è il fiume che divide la città. Niente a che vedere con il portamento regale del Danubio, ma come ogni corso d’acqua in ambito urbano riesce ad essere una presenza rassicurante. Raggiungere il centro e l’enorme statua di Alessandro Magno passeggiando vicino alla riva è una delle esperienze migliori che potrete fare a Skopje. Visto che probabilmente a qualcuno deve essere sembrato qualcosa di fin troppo normale, da qualche anno a questa parte sul fiume è iniziata la costruzione di alcune barche finte. Sono tre e in realtà si tratta di locali e ristoranti non particolarmente economici. L’effetto “parco divertimento da due soldi” è pressoché immediato e nocivo, anche perché una di esse è ancora un cantiere. Non fate domande. Nei Balcani, nel bene e nel male, spesso sono inutili. In Macedonia ancora di più.

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Di fronte a Ploštad Makedonija c’è un ponte di pietra. Si tratta del collegamento che vi porta in quella che è probabilmente la parte migliore e più autentica di Skopje, il quartiere turco. Prima di arrivarci però vi dovrete sorbire altre sculture di dubbio gusto. Qui però c’è almeno una parvenza di logica. Prima vi imbatterete in una fontana molto grande con statue di donne che accudiscono un bambino: rappresenta l’infanzia di Alessandro Magno. Poco più in là, un altro monumento imponente raffigura Filippo II, il padre del condottiero macedone. Insomma, partire dalla piazza equivale a fare un viaggio a ritroso nella vita alessandrina. Va bene la bellezza del random, ma a tutto c’è un limite.

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Il quartiere turco è piccolo, raccolto, abbastanza diverso da quello molto più esteso di Sarajevo, pur ricordandolo sotto alcuni aspetti. Qui finalmente potrete liberarvi di statue, palazzoni, barche e vivere un po’ di autenticità, sebbene non manchino bar, ristoranti e negozi di souvenir pensati apposta per i turisti. La cosa migliore da fare è sempre la stessa in posti del genere: camminare e perdersi, osservare le vetrine spesso molto colorate, visitare la moschea, cercare qualche piccolo locale dove bere un caffè turco (qui spesso lo chiamano caffè macedone, ma quello è), fumare un narghilè, lasciarsi andare. Un elogio della lentezza. Anche perché non avendo molto altro da vedere, non c’è tutto questo bisogno di correre.

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Quella dei turchi è in realtà una minoranza molto esigua. Il secondo gruppo etnico del paese è quello albanese. Quasi un quarto della popolazione macedone è di origine shqiptar. Molti di loro sono concentrati nelle zone più ad ovest, vicino al confine con l’Albania (come per esempio la riva settentrionale del lago di Ohrid, forse il luogo più bello di tutta la nazione), ma sono ben rappresentati anche a Skopje. Non lontano dal centro una delle tante statue che potrete osservare è dedicata proprio a Giorgio Castriota Scanderbeg, eroe nazionale albanese e molte vetrine riportano scritte nella lingua nazionale. Sebbene camminando per Skopje potreste non notarlo, i rapporti tra macedoni e albanesi non sono del tutto idilliaci e nel 2001 si è quasi sfiorata la guerra civile. Problemi che possono sorgere in un paese dove si mescolano tante etnie diverse. Che poi è il motivo per cui da noi l’insalata di frutta si chiama proprio macedonia.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

In prossimità del quartiere turco c’è il sito dove ogni giorno si tiene il mercato. È un labirinto di bancarelle dove potrete acquistare qualsiasi cosa. Visitarlo nella sua interezza è qualcosa che va fatto, ma da un punto di vista sensoriale la parte migliore è quella dove sono in vendita frutta e verdure. Colori e odori si mischiano tra loro facendovi andare in una piacevole confusione. Quando riuscirete a capire che cosa volete, inizierà la fase più divertente, quella della trattativa coi venditori. Non preoccupatevi della lingua, un modo per comunicare si trova sempre e spesso qualcuno di loro vi sorprenderà con un buon italiano. Se c’è una cosa che amerete della Macedonia è proprio la cordialità dei suoi abitanti.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

All’inizio vi ho raccontato di una città che illude, che fa vedere cose a prima vista mirabolanti, che poi si rivelano mediocri. Questa dinamica è riassunta molto bene da una delle attrazioni principali della città: la fortezza. Da lontano sembra davvero un luogo che non si può non andare a vedere, ma una volta lì oltre le mura non c’è molto altro. Se alzate lo sguardo, però, avrete una vista non disprezzabile della città. Sullo sfondo di questo panorama c’è Vodno, la montagna che protegge Skopje sulla cui sommità svetta la Millennium Cross, un’enorme croce eretta ad inizio secolo per ricordare i 2000 anni del cristianesimo. Insomma, le apparenze ingannano. Ma qua almeno non ti deludono del tutto.

Michele Pasquale @ntwary_mickey

Giudicare la bellezza di Skopje non è facile, anche perché bisogna tener conto di alcuni fattori, come ad esempio il terremoto che nel 1963 l’ha rasa al suolo. Gli sviluppi successivi, soprattutto quelli degli ultimi due decenni, le hanno dato un aspetto strano, ibrido, non del tutto autentico. Al mondo ci sono decine di città molto più belle di Skopje, molto più meritevoli di una visita. Ma se per caso doveste andarci, vi consiglio di fare così. Aspettate che arrivi la notte, bevetevi qualche birra e qualche rakija in uno dei localini in riva al Vardar o nel quartiere turco, camminate fino a quando non riuscirete più a distinguere una statua dall’altra, mischiatevi tra la gente che attraversa il ponte di pietra. Skopje cerca di ingannarvi? E allora lasciateglielo fare. Arrendetevi alla sua illusione e portatevi a casa un bel ricordo dai contorni sfocati. Sempre meglio di uno nitido, ma brutto.

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