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Sgombero Rom Milano, non c’è nessun piano del Comune

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A 48 ore dallo sgombero di 900 persone dal campo rom di Montefeltro e Brunetti, molti rom sono ancora per stradaA volte sarebbe bello avere torto, sarebbe bello dover chiedere scusa a chi ha lavorato bene, nonostante l’altrui diffidenza. Se così fosse, questa notte di fronte a Milano non si sarebbero levate le fiamme. Gli abitanti del quartiere di Musocco non sarebbero spaventati. E 50 famiglie – almeno 100-150 persone – non avrebbero passato la seconda notte all’addiaccio, al capolinea del 14, di fronte al cimitero.

A 48 ore dal maxi-sgombero si scoperchia il vaso di Pandora di una programmazione inefficiente. Il Comune ha proposto, secondo l’ottimistica versione ufficiale, 2 posti letto ogni 9 persone. Dove pensava che sarebbero finite le restanti 700 persone, in gran parte famiglie con bambini, ex-abitanti del campo regolare di via Triboniano, sgomberato nel 2011 per i lavori dell’Expo?

Con il freddo che incombe, gli ex-abitanti di via Montefeltro e via Brunetti raccontano al Naga di essersi presentati ai cancelli del centro di assistenza di via Barzaghi, una delle strutture proposte dal Comune per far fronte all’emergenza, chiedendo che la promessa venisse mantenuta. La risposta non si sarebbe fatta attendere: “Siamo pieni”.

Sembra che alcune delle famiglie si siano poi spostate verso Quarto Oggiaro, dove avrebbero tentato di insediarsi negli edifici dell’ex-Istituto Negri, che dopo il trasloco del 2007 è stato completamente abbandonato a se stesso. Ma anche da lì sono state viste uscire poco dopo insieme ai loro materassi. Ora, cercando inutilmente di dimenticare la vera e propria emergenza umanitaria di cui si sta parlando, risulta evidente l’inefficienza di una gestione di questo tipo. Ricordiamo che le operazioni di sgombero, comportano un dispendio di risorse straordinario, che provengono da un pozzo che purtroppo non è inesauribile.

In questo momento l’Amministrazione può ancora attingere al fondo di oltre 5 milioni di euro avanzati dal piano Maroni del 2008. Ma come li sta utilizzando? La giunta Moratti, come dichiarato ad aprile da Granelli (Assessore alla sicurezza e coesione sociale), ne spese 8 “principalmente chiudendo il campo di via Triboniano, progettando la riqualificazione dei campi di Chiesa Rossa e Martirano senza finire i lavori e dando 15.000 euro alle famiglie rom che dichiararono di tornare nei Paesi d’origine“.

Il Piano Rom di questa Amministrazione è invece fondato su “allontanamenti, centri di emergenza e integrazione”. Ma se non esistono adeguate strutture di assistenza, come risulta evidente dagli avvenimenti di questi giorni, e il percorso di integrazione è un biglietto della lotteria che vince 1 persona su 100, siamo sicuri che questi 5 milioni non vengano dilapidati in fretta con allontanamenti senza risultati?

Immagine| Nikolas Kallmorgen Travel Photographer

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