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Possibili sorprese MotoGp 2016: sei piloti da tenere d’occhio

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@motogp.com

Il mondiale di Motogp 2016 è alle porte e presenterà due novità importanti: in luogo della Bridgestone avremo Michelin come fornitore unico di pneumatici, ed in più l’elettronica è stata unificata, fornita dalla Magneti Marelli a tutti i team e le case senza più le distinzioni presenti in precedenza, in cui alcuni avevano software estremamente raffinati ed altri controlli elettronici più grezzi.

È facile ipotizzare che, nonostante queste novità possano potenzialmente mischiare le carte in tavola, a giocarsi gare e titolo saranno sempre i soliti nomi.

Almeno ad inizio campionato, tuttavia, è preventivabile ed auspicabile la presenza di nomi nuovi in grado di farsi notare in posizioni non frequentate con abitudine (o per nulla) nella Motogp, anche in vista della stagione 2017. Quest’anno infatti sarà importante in chiave mercato, visto che al termine del 2016 scadranno i contratti degli ufficiali Yamaha (Lorenzo e Rossi), Ducati (Iannone e Dovizioso) e dell’hondista Pedrosa, con il solo Marquez già accordato, sempre con Hrc, anche per il prossimo campionato.

Ecco quindi che il mondiale che va ad iniziare in Qatar si può caricare di significati ulteriori per alcuni piloti interessanti in prospettiva e che, soprattutto, aspettano ancora l’occasione giusta nella massima categoria, quella in grado di far risaltare al meglio il loro talento. Tracciamone un profilo, seguendo rigorosamente l’ordine di classifica finale della passata stagione.

 

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@speedweek.com

Possibili sorprese MotoGp 2016: Bradley Smith

Il 25enne di Oxford sta dando delle risposte molto importanti a chi, come il sottoscritto, dubitava circa la sua idoneità a poter stare in Motogp occupando una delle migliori selle tra i team satellite, dopo un biennio in Moto2 non propriamente esaltante.

L’inglese è cresciuto stagione dopo stagione, dimostrando in particolare una solidità, sia nella singola gara che nell’arco di una intera stagione, di primissimo livello. Riuscire a ripetere l’annata 2015, dove è stato nettamente il miglior non ufficiale in campionato, tenendosi dietro anche Dovizioso sulla Ducati factory, sarebbe un grande biglietto da visita. Anche se, a dirla tutta, è difficile che nel 2017 possa trovare spazio nel team ufficiale Yamaha.

@bikesportnews.com

Possibili sorprese MotoGp 2016: Pol Espargaro

Il 24enne catalano, compagno di squadra di Smith, non ha ancora rispettato le promesse: arrivato da campione del mondo della classe Moto2 e come uomo su cui Yamaha avrebbe dovuto puntare ad occhi chiusi in ottica futura per rimpiazzare uno dei due ufficiali attuali, finora non ha ancora entusiasmato nella classe regina.

Lo spagnolo, dopo un 2014 tutto sommato sufficiente, è sembrato regredire nella passata stagione, subendo il confronto con Smith sia sul piano della velocità pura, sia soprattutto su quello della regolarità, collezionando diversi ritiri. Deve quindi decisamente cambiare registro, perché il potenziale c’è ma va incanalato, smussando quel carattere a volte irruento e fumantino che lo ha sempre contraddistinto sin dagli esordi nel motomondiale.

@carpassion.it

Possibili sorprese MotoGp 2016: Danilo Petrucci

Il pilota di Terni ha sfruttato alla grande la prima, vera occasione su di un mezzo almeno dignitoso in Motogp, chiudendo il 2015 al limite della top 10, battendo nettamente un compagno di squadra (Hernandez) che disponeva di un mezzo sulla carta migliore del suo e conquistando il primo podio nel motomondiale, con il 2° posto sotto la pioggia ottenuto a Silverstone.

Arrivati a questo punto inizia però il difficile, ovvero riconfermarsi e far fronte alle maggiori aspettative che ci saranno su di lui. Va detto che, a differenza dei due colleghi di cui sopra, che sembrano abbastanza tagliati fuori dalla considerazione della casa, lui e il suo nuovo compagno di team (Redding) possono contare sulla maggiore attenzione che Ducati dà ai piloti satellite, sia come assistenza tecnica, sia rispetto a possibili promozioni nel team ufficiale.

@todocircuito.com

Possibili sorprese MotoGp 2016: Maverick Vinales

Lo spagnolo della Suzuki è uno dei talenti più puri dell’intera categoria. Già nelle classi minori ha dimostrato grandi cose, vincendo un titolo in Moto3 e disputando un’unica stagione di Moto2 ad ottimi livelli, in continuo crescendo. Proprio quest’ultima caratteristica si è ripetuta lo scorso anno: dopo un apprendistato iniziale dove ha pagato il confronto con il più esperto compagno di box, Aleix Espargaro, il 21enne di Figueres ha poi impresso un accelerata nel rendimento importante, dando l’impressione di avere dei margini di crescita ulteriori piuttosto ampi.

Ed i test pre-stagionali svolti, dove in due sessioni su tre è stato tra i primissimi praticamente sempre, fanno capire che Maverick è pronto ad un salto di qualità ulteriore. Sarà interessante vedere cosa deciderà di fare qualora dovesse confermare le attese rivolte su di lui: restare in Suzuki, con una casa che lo “coccola” ma che al momento non può dargli delle garanzie in ottica titolo, oppure cedere alle preventivabili lusinghe di Yamaha ed Honda?

@bikesportnews.com

Possibili sorprese MotoGp 2016: Scott Redding

Le prime due stagioni in Motogp dell’inglese sono state molto complesse, sia a causa dei suoi limiti di adattamento alla moto (2015), sia a causa della scarsa competitività del mezzo a disposizione (2014). In questo campionato è chiamato a dare una risposta definitiva su quella che è la sua effettiva dimensione nella top class, e come detto per Petrucci in precedenza, farlo in Ducati gli apre delle potenziali prospettive interessanti in ottica futura, qualora dovesse fare bene.

Le capacità ci sono, perché parliamo di un pilota che ha sfiorato il titolo in Moto2 correndo un biennio ad alti livelli nella categoria.

@resources1.news.com

Possibili sorprese MotoGp 2016: Jack Miller

Il più giovane pilota della griglia Motogp è al suo secondo anno nella categoria, dopo il discutibile passaggio fatto direttamente dalla Moto3 saltando a piè pari la classe intermedia, ma di fatto è come se fosse al debutto: ampia è infatti la differenza tra la modesta open Honda guidata nel 2015 e la factory che avrà a disposizione in questa stagione.

Dopo un esordio comunque positivo nonostante le perplessità sulla scelta fatta dall’australiano, Miller è chiamato a confermare quel talento messo in evidenza in Moto3, che ancora deve comunque essere disciplinato dagli eccessi di esuberanza che troppo spesso ha palesato e che, a conti fatti, gli sono costati il titolo 2014 nella classe di ingresso del mondiale. Honda punta sull’australiano per il futuro, sta a lui dare un certo tipo di risposte.

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