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Spiagge più belle del Salento: foto e leggende dal Tacco d’Italia

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Salento: lu sule lu mare lu ientu. Un ritornello ormai ben noto, che esalta questa terra tutta d’amare, come ricorda proprio il Marchio d’area “Salento d’amare”, progetto salentino di marketing territoriale. Non servono presentazioni per questa bellissima penisola nella penisola, il tacco d’Italia, con i suoi oltre 200 km di costa, contesa e corteggiata da due affascinanti pretendenti: il mar Ionio a ovest e il mar Adriatico a est. Ogni estate il Salento attrae flussi considerevoli di turisti da tutta Italia e non solo, ben consci che per trovare un mare da sogno non sia necessario andare dall’altra parte del mondo: le spiagge delle province di Lecce, Brindisi e Taranto non hanno niente da invidiare ai più esotici Caraibi o Maldive.

Tra lidi di candida sabbia e dune a perdita d’occhio, scogliere che si immergono in acque cristalline e spettacolari grotte naturali, la costiera salentina con la sua varietà è la meta ideale per tutti gli amanti del mare: selezionare le spiagge più belle del Salento risulta, pertanto, un’impresa ardua. Varrebbe la pena di organizzare una vacanza itinerante lungo tutto il litorale, a piedi, in auto o in barca: così, scoprirete davvero la ricchezza di questa terra d’incanto e delle sue spiagge più belle.

1) Roca Vecchia

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Roca Vecchia è una delle spettacolari “marine” del comune di Meledugno, sulla costa adriatica in provincia di Lecce. Qui il mare ha scavato nel corso dei secoli una piscina naturale di 600 mq: la Grotta della poesia. Le origini di questo nome così evocativo affondano nella leggenda: si narra, infatti, che fosse solita bagnarsi in questa grotta una bellissima principessa, la cui fama si diffuse in tutta la regione. Attratti dai racconti dell’avvenenza di questa sorta di ninfa marina, moltissimi poeti si recarono ad ammirare la principessa e in suo onore composero dolci versi.

Roca Vecchia è la località ideale anche per chi ama la storia antica, in quanto fu abitata da popolazioni messapiche tra il VI e il II secolo a.C., che la resero un fiorente centro dedito al commercio. Tracce del passaggio di queste popolazioni sono visibili nella grotta stessa, sulle cui pareti sono incise iscrizioni in lingua messapica.

2) Torre dell’Orso

@sarabrag

Proseguendo il nostro viaggio nelle più belle spiagge del Salento, poco più a sud di Roca Vecchia troviamo un’altra delle marine di Meledugno: Torre dell’Orso, premiata per diversi anni di fila con la Bandiera Blu d’Europa per la trasparenza del suo mare.

Il toponimo della località deriva dalla presenza lungo la costa di una torre di avvistamento, utilizzata nel XVI per localizzare le navi saracene che piagavano le coste salentine. Più dubbia, invece, l’origine della parola orso: che si riferisca a Sant’Orsola, al nome di una famiglia di latifondisti o al profilo di un orso scavato nella roccia, Torre dell’Orso saprà comunque ammaliarvi con la bellezza della sua bianchissima spiaggia e delle sue acque cristalline.

Famosissime le Due sorelle: i faraglioni gemelli che, affiorando dal mare, custodiscono la baia. Come per la Grotta della poesia, anche qui l’origine del nome rimanda a un’antica leggenda locale: per rinfrescarsi dalla calura, due sorelle decisero di tuffarsi in mare da una roccia, ma non riuscirono più a tornare a riva, a causa delle forti correnti. Le due fanciulle, tramutate dagli dei in faraglioni rocciosi, continuano così ancora oggi a nuotare nel mare che le aveva sedotte col suo irresistibile richiamo.

Oltre alla bellezze naturali, Torre dell’Orso ha anche molto da offrire ai golosi: impossibile non fare almeno un salto da Dentoni, bar pasticceria famosissimo per i sui deliziosi pasticciotti. Gustate questi dolci tipici leccesi dalle terrazze del locale, magari all’alba, per ammirare il meraviglioso spettacolo dei primi raggi del giorno che si rifrangono sul mare.

3) Torre Sant’Andrea

@salento.it

Rimanendo nell’area delle Marine di Meledugno, incontriamo poi Torre Sant’Andrea: imponenti scogliere, faraglioni rocciosi e una rigogliosa pineta di pini marittimi si affacciano su un mare per cui gli aggettivi si sprecano. E come potrebbe mancare anche qui un’avvincente leggenda? Si narra, infatti, che la famosa “Grotta degli innamorati” debba il suo nome a una coppia che trovò la sua fine proprio in quest’anfratto naturale: sopraggiunti dall’alta marea causata da una tempesta, la loro storia d’amore continua a vivere nella nostra memoria grazie al racconto che li vede protagonisti inconsapevoli.

Tra le spiagge più belle del Salento, quindi, le marine di Meledugno sono particolarmente indicate per chi ama le leggende, tragiche o meno: per sicurezza, durante una tempesta evitate comunque di visitare le sue grotte o di lanciarvi in mare, a meno che non vogliate dare il nome a qualche altra spelonca.

4) Baia dei Turchi e Laghi Alimini

 

@italiers

Sempre sull’Adriatico, a pochi chilometri a nord di Otranto, si trova la bellissima Baia dei Turchi, famigerato punto di approdo della flotta turca durante l’invasione della città nel XV secolo: dopo un assedio durato due settimane, l’11 agosto 1480 l’esercito Ottomano riuscì ad entrare ad Otranto, sterminando la popolazione a colpi di scimitarra. Nella Cattedrale della città, Santa Maria Annunziata, sono custoditi in tre teche di vetro i teschi degli 800 martiri otrantini, decapitati sul Colle della Minerva al termine della battaglia perchè si rifiutarono di rinnegare la fede cristiana.

Involontaria alleata dell’avanzata ottomana, la Baia dei Turchi riesce comunque a conquistare il cuore dei viaggiatori con la sua lingua di spiaggia bianca e la sua meravigliosa pineta: i pini marittimi tipici della macchia mediterranea offriranno un fresco riparo dalla calura nelle ore di punta.

Non lontano da qui, meritano sicuramente un visita anche i Laghi Alimini, posti all’interno di un’oasi protetta: i due laghi, Alimini Grande e Alimini Piccolo, sono collegati dal canale “Lu Strittu” (“lo Stretto”, in questo strano dialetto fattu tuttu di u). Potrete visitare l’area lacustre noleggiando una canoa o a cavallo lungo la riva, attività consigliate soprattutto nel tardo pomeriggio o a inizio serata per godere degli spettacolari tramonti salentini.

Anche le spiagge di Alimini rientrano giustamente tra le spiagge più belle del Salento: sabbia finissima che si increspa in alte e morbide dune punteggiate dalla macchia mediterranea, punto privilegiato per ammirare in tutta la sua bellezza l’azzurro limpido e intenso del mare.

5) Porto Badisco

@visual-italy.it

Altra spiaggia, altra storia, altro mito! Piccola insenatura rocciosa tra Otranto e Santa Maria di Leuca, Porto Badisco è anche noto come Approdo di Enea: si dice infatti che l’eroe virgiliano, fuggito da Troia in fiamme, sarebbe giunto nella penisola italica facendo scalo proprio qui, in questo incantevole lido salentino.

Che questo racconto sia semplicemente una leggenda o meno, certo è che anche Porto Badisco custodisce tracce di antichissime popolazioni che la abitarono nel Neolitico: in questa località, infatti, è situata la Grotta dei Cervi (chiamata anche “Antro di Enea”), con un ciclo di pittogrammi che la rendono il complesso pittorico neolitico più imponente d’Europa.

Nonostante la spiaggia di Porto Badisco sia davvero piccola, sugli scogli sono presenti diversi punti da cui immergersi o tuffarsi nell’acqua di questa meravigliosa caletta, a cui nemmeno l’eroe Troiano seppe resistere!

6) Castro Marina

@castropromozione.it

Andando avanti col nostro itinerario ideale tra le spiagge più belle del Salento, pochi chilometri a sud di Porto Badisco si trova Castro Marina, chiamata dagli abitanti locali anche col termine antico Portu (al solito, per tradurre il termine basta sostituire la u con un’altra vocale) o Casciu de sutta (“Castro di sotto”, rispetto a Castro Alta, Casciu de susu).

Castro de susu ha una posizione panoramica invidiabile: la baia è infatti dominata dal castello aragonese del XII-XIII secolo, rocca difensiva e di avvistamento del pericolo ottomano proveniente dal mare. Il castello è il punto ideale per ammirare le bellissime acque salentine e la spiaggia che contende a Castro l’effettivo titolo di “Approdo di Enea”; a detta degli storici, infatti, è più probabile che il punto di sbarco degli esuli troiani nella narrazione virgiliana sia stato proprio Castro Marina, porticciolo romano sormontato da un imponente e maestoso tempio dedicato alla dea Minerva.

Questa zona della costa salentina è ricca di grotte e anche Castro non fa eccezione: la romantica Grotta degli Innamorati, le due strette Grotte Gemelle, la Palombara abitata da decine di colombi e molte altre caverne marine vi stregheranno letteralmente il cuore. Ma le due grotte più famose sono sicuramente l’incantevole Grotta Azzurra, dal colore intensissimo dovuto a un fenomeno di rifrazione della luce, e la Zinzulusa, il cui nome deriva dalle stalattitti rocciose simili a stracci appesi (in dialetto zinzuli, appunto). Dal porto vecchio di Castro Marina partono quotidianamente numerose barche guidate da esperti lupi di mare, che vi condurranno alla scoperta di queste affascinanti grotte: non potrete dire di esser stati in Salento finché non avrete fatto il bagno nelle fresche e limpide acque della Grotta Azzurra e non avrete ammirato la suggestiva “cripta” della Zinzulusa.

7) Marina Serra

@tutu

Nel comune di Tricase, a soli 15 km da Santa Maria di Leuca, si trova Marina Serra, un altro gioiello della costa salentina, a buon merito tra le spiagge più belle del Salento. Il litorale è caratterizzato da un’alta costa rocciosa, ricca di insenature dalle acque profonde: questa sua conformazione fa di Marina Serra la meta perfetta per gli amanti del diving e dello snorkelling.

Qui potrete trovare una delle piscine naturali più belle dell’Adriatico, un’insenatura rocciosa dalle acque cristalline conosciuta come il Canale Lu Riu (“Il Rio”). Secondo una leggenda popolare, quest’ansa protetta avrebbe una storia oscura: la sua origine si fa risalire addirittura all’intervento del diavolo! Si narra che gli abitanti del borgo chiesero ripetutamente allo spietato principe locale di costruire una chiesa. Egli, esasperato dall’insistenza dei suoi sudditi, decise di stringere un patto col diavolo: in cambio della costruzione della chiesa, il principe avrebbe offerto un’ostia consacrata ad un caprone (simbolo di Satana in persona). Ma quando il principe non tenne fede alla sua promessa, il demonio infuriato scagliò giù le campane della chiesa che egli stesso aveva eretto, formando così il famoso Canale. Ancora oggi, dicono, quando soffia il vento si possono sentire le campane suonare.

Ma non lasciatevi spaventare da questi racconti leggendari: Marina Serra oggi è tutt’altro che una località oscura e misteriosa, anzi, è il posto ideale per godere del caldo sole salentino in totale relax, lontani dalle folle che popolano le spiagge più famose.

Dall’alto delle scogliere, domina e controlla il litorale un’altra delle storiche torri costiere salentine, Torre Palane (XVI secolo), baluardo d’avvistamento e di difesa dalle spietate incursioni dei Saraceni.

8) Il Ciolo

@andrea cavalera

Chi l’ha detto che per ammirare i fiordi sia necessario andare fino in Scandinavia? Sempre sul litorale adriatico, ormai praticamente a due passi da Capo Santa Maria di Leuca, potrete ammirare il fiordo salentino, il Ciolo; il nome (stranamente senza “u”) deriva dalle gazze ladre che abitavano in passato la zona. Scavato nei millenni dalle acque, questo fiordo nostrano regala viste mozzafiato: dall’alto del costolone roccioso, a picco sul mare, potrete ammirare lo splendido litorale bagnato da un mare dalle intense sfumature verdi e blu.

Le due sponde rocciose sono unite dal lungo Ponte Ciolo, che offre una perfetta piattaforma di lancio per gli sportivi, ma a volte anche per semplici temerari che si improvvisano tuffatori professionisti. Per chi non se la sentisse di provare l’ebrezza del volo da ben 40 metri d’altezza, ma volesse comunque nuotare nelle limpide e profonde acque del Ciolo, è presente una scalinata che porta a una scogliera a livello del mare.

Numerose anche qui le grotte marine, dove sono stati ritrovati vari reperti fossili e manufatti in ceramica, testimonianze di antichi insediamenti. Bisogna riconoscerlo: questi uomini preistorici sapevano scegliersi bene casa propria!

9) Santa Maria di Leuca

@fabio pierboni

E così, dopo aver percorso la costa adriatica del Salento, il nostro itinerario delle spiagge più belle ci porta inevitabilmente a Santa Maria di Leuca, estrema punta del tacco dello stivale italiano. Non per niente, i Romani avevano l’avevano chiamata “De finibus terrae”: dal punto che i latini consideravano l’estremo limite della terra emersa, è possibile abbracciare con lo sguardo non uno, ma ben due mari, l’Adriatico e lo Ionio.

Anche se il confine ufficiale fra i due mari è il Canale d’Otranto (in quanto punto più a est d’Italia), informalmente Capo Santa Maria di Leuca è ormai riconosciuto come il punto di demarcazione: a volte, infatti, è possibile distinguere i colori dei due mari che si incontrano e si fondono in un tutt’uno, effetto dovuto all’incontro di opposte correnti marine. Spettacolo che vi lascerà letteralmente senza fiato, soprattutto al tramonto; sconsigliato, quindi, ai deboli di cuore e agli asmatici.

Su questo promontorio si erge la Basilica dedicata alla Madonna e il famoso faro bianco, a 102 metri sul livello del mare: venendo da oriente, come gli antichi marinai greci, questa lingua di terra è totalmente illuminata dal sole, sembrando di un bianco abbagliante. Da qui deriva appunto il nome della località, leukos, che in greco significa proprio “bianco”.

10) Marina di Pescoluse

@salento.it

Passato ormai il giro di boa di Santa Maria di Leuca, nella nostra scoperta delle spiagge più belle del Salento ci imbattiamo in Marina di Pescoluse: circa 5 km di spiagge dalla sabbia bianchissima e soffice, che si immerge gradualmente in un’acqua che non ha nulla da invidiare a quelle caraibiche. Non per niente, questa località è anche nota come le “Maldive del Salento”: nome scelto da uno stabilimento balneare, è passato poi negli anni a indicare la spiaggia intera. Mai nome fu più azzeccato, in particolare quando soffia la tramontana, che trasforma il mare in un acquario a cielo aperto dalle acque piatte e crystal clear.

Pescoluse è il luogo più indicato per chi voglia realizzare il sogno esotico di passare una giornata in una spiaggia caraibica, senza però doversi però sorbire lunghe ore di volo: questo vero e proprio angolo di paradiso non mancherà di incantarvi dall’alba al tramonto, con tutta la bellezza che solo il Salento e le sue spiagge sanno regalare.

11) Punta della Suina

@no non venite in puglia

Dalle Maldive del Salento ai Caraibi dello Ionio: Punta della Suina, vicino a Gallipoli, offre spiagge altrettanto straordinarie, per godersi delle vacanze all’insegna del relax. Per raggiungere il mare, dovrete attraversare la folta e rigogliosa pineta che precede la spiaggia, un grande polmone verde dove godere della brezza salentina, cullati dal frinire delle cicale (non propriamente “dolce”, ma è l’inevitabile colonna sonora di ogni vacanza in Salento). Passando tra gli alti pini marittimi, con le loro caratteristiche chiome a ombrello, vedrete a poco a poco il blu splendente del mare spuntare in mezzo al verde intenso degli aghi di pino e degli arbusti, che compongono la tipica macchia mediterranea.

Vedrete così affiorare calette di sabbia tra gli scogli e la caratteristica sporgenza del litorale che si protende verso il mare fino quasi a toccare l’isolotto roccioso di fronte a sè, separando la baia in due insenature affiancate. Al solito, luogo incantato per ammirare un tramonto da sogno.

Punta Suina, come molte altre località attorno a Gallipoli, è famosa anche per i locali e per la sua vivace nightlife: potrete gustare un appetitoso aperitivo in riva al mare o ballare al ritmo di musica house fino all’alba. Numerosi sono anche gli stabilimenti gay friendly in zona.

12) Porto Selvaggio

@Yellow.Cat

Tra le migliori oasi salentine c’è anche Porto Selvaggio, una baia di ciottoli e scogli che si immergono in bellissime acque turchesi, nei pressi della cittadina di Nardò. Si trova all’interno dei 1000 ettari dell’area protetta del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, istituito dalla Regione Puglia nel 2006: il vincolo paesaggistico a cui la baia è sottoposta ha contribuito a mantenerne il tocco di terra incontaminata, preservandola nella sua condizione edenica. In questa riserva, gli amanti degli animali potranno avvistare volpi, donnole, ricci, camaleonti e, in determinati periodi, uccelli come il merlo, il tordo, l’upupa, il falco grillaio e il gheppio.

Come a Punta della Suina, anche per raggiungere la spiaggia di Porto Selvaggio bisogna passare in mezzo a una verdeggiante pineta, che presenta le piante tipiche della macchia mediterranea: profumati ginepri, arbusti di timo dal profumo balsamico, salvia e mirto, rosmarino aromatico e gialle mimose.

Perfetta location per gli amanti del trekking e dello snorkeling, Porto Selvaggio offre anche un tuffo nel passato per i piccoli Indiana Jones in noi: numerosi sono i siti archeologici nell’area, ma il più importante è la Grotta del Cavallo, con importanti reperti legati all’Homo Neanderthalensis (tra cui manufatti in pietra e resti di cavalli, da cui il nome della grotta).

13) Porto Cesareo e Isola dei conigli

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Proseguendo a nord sul litorale ionico, nel nostro percorso delle più belle spiagge del Salento incontriamo ora l’Isola dei conigli, di fronte a Porto Cesareo, all’interno di un’area protetta. L’isola, il cui vero nome è “Isola Grande”, fa parte di un gruppo di isolotti che si stagliano sul meraviglioso mare salentino di Porto Cesareo. Il nome con cui è comunemente nota deriva dall’allevamento di conigli allo stato brado che vi venne impiantato negli anni ’50, principalmente per il sostentamento delle famiglie locali in periodo di guerra.

Oggi, l’Isola dei conigli non è più sede di un allevamento di animali: la sua vocazione è ormai prettamente turistica. Bellissima la pineta di pini d’Aleppo e di acacie che ricopre interamente la superficie dell’isolotto, di 2.5 km per meno di 500 metri. L’isola dei conigli non è affatto distante dalla costa di Porto Cesareo, ed è pertanto raggiungibile anche a nuoto; altrimenti, è possibile raggiungerla anche in barca.

Anche qui, come in molti altri punti del Salento, molte sono le testimonianze della presenza di popolazioni arcaiche: da cocci e frammenti di anfore ad una strabiliante tomba antica, l’Isola dei conigli riconferma ulteriormente il Salento come terra ricca di storia, non solo di belle spiagge.

14) Torre Lapillo

@lino petito

In una frazione del comune di Porto Cesareo, è presente un’altra delle torri di avvistamento che costellano il litorale salentino, erette come baluardo di guardia contro le incursioni saracene dal mare; in particolare, questa torre (nota anche come torre di San Tommaso) rientra nel piano difensivo costiero voluto dall’imperatore Carlo e risale al 1568.

La spiaggia di Torre Lapillo è una delle più frequentate tra quelle della costa ionica, e presenta numerosi stabilimenti attrezzati; chi, però, volesse godersi questa incantevole spiaggia più in tranquillità, non dovrà fare altro che andare poco più a nord, dove potrà trovare spiagge libere e lidi meno affollati.

Eppure, al di fuori dell’Italia questa spiaggia dalla candida sabbia e dall’acqua di un turchese brillante non era particolarmente nota: per questo, l’anno scorso il The Guardian l’ha inserita nella classifica delle “10 of the best beaches … that you’ve probably never heard of”, spiagge paradisiache sconosciute ai più. Il Salento, lo ripeto, non ha niente da invidiare alle spiagge della Thailandia, Australia o Jamaica: lo dicono anche gli inglesi!

15) Punta Prosciutto

@no non venite in puglia

E dopo Punta della Suina, le spiagge del Salento tornano a stupirci con i loro nomi bizzarri a Punta Prosciutto (“Li Prisuti”, in salentino)! A soli 7 km da Punta Lapillo, è la spiaggia perfetta per chi cerca un angolino incontaminato in cui passare le proprie vacanze all’insegna del binomio sole-mare: il candido lido da cartolina è circondato da splendide e alte dune ricoperte da macchia mediterranea.

Grazie all’ampiezza della spiaggia e alle sue acque basse, è il lido ideale per le famiglie con bambini, ma è anche molto frequentata dagli sportivi: amanti dello snorkeling, attratti dagli strepitosi fondali, di una trasparenza incredibile, windsurfers e velisti, perché, in Salento, il vento non manca mai. Per preservare quest’area immacolata, nel 2006 è stato istituito un parco naturale protetto, il Parco Palude del Conte.

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