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3 canzoni per il weekend – Grohl, Europe, Reed

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Sono tutte straniere le 3 canzoni per il weekend che vi proponiamo questa settimana. Un momento tratto dalla recente settimana degli Oscar con Dave Grohl, un momento nostalgico anni ’80 con una delle band culto del decennio e il ricordo di un gigante della storia del rock, a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo settantaquattresimo compleanno.

1. Dave Grohl – Blackbird live from Oscar 2016

Dave Grohl è stato uno dei protagonisti musicali della cerimonia degli Oscar di domenica scorsa, insieme a Lady Gaga, Sam Smith e The Weeknd. Il leader dei Foo Fighters si è presentato sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles da solo e armato di chitarra acustica, eseguendo Blackbird, una cover dei Beatles, in ricordo dei personaggi legati al mondo del cinema scomparsi negli ultimi 12 mesi, da Leonard Nimoy ad Alan Rickman, fino a David Bowie. Un momento reso ancor più emozionante dalle immagini proiettate sullo schermo durante l’esibizione.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Xn52gTQJSlo]

Blackbird singing in the dead of night 
Take these sunken eyes and learn to see 
All your life 
You were only waiting for this moment to be free. 

Lo show solista di Dave ha alimentato ulteriormente le voci, che giravano già da qualche tempo, di un possibile scioglimento dei Foo Fighters. La band ha risposto mercoledì sera pubblicando questo fantastico video sul proprio canale youtube, in cui Grohl svela ironicamente di voler dedicarsi alla musica elettronica e al pop melodico; gli altri membri della band vanno quindi alla ricerca di un sostituto, vagliando tra le ipotesi, tra gli altri, Liam Gallagher, Justin Bieber e Prince, per voi virare su una scelta finale davvero a sorpresa.

 

2. Europe – I’ll cry for you live acoustic 1991

Momento nostalgico. Anni ’80, la disputa metallari-paninari, la moda dei capelli lunghi, ma rigorosamente senza barba. Joey Tempest e i suoi Europe sono stati gli idoli assoluti di una generazione; c’è chi li ricorda come sex symbol amati soprattutto dalle ragazze, ma in realtà sono stati uno degli ultimi colpi di coda di un certo tipo di musica, prima dell’era delle boyband. Formatisi nel 1982, sono stati attivi fino al 1992 (anche se nel 2003 hanno poi ripreso l’attività), giusto pochi mesi prima dell’uscita di Everything Changes, l’album che consacrò i Take That. Potevamo essere banali e scontati con The Final Countdown o Carrie, invece vi proponiamo una versione acustica di I’ll Cry For You, suonata durante un’ospitata nel 1991 in una trasmissione tv svedese, patria della band.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=21rWiaWVGFQ]

The sound of your voice 
The touch of your skin 
It’s hauntin’ me 
I’m still tryin’ to come 
To my senses 
But I can’t look back 
So I’m takin’ my chances 

3. Lou reed – Sunday morning

Il 2 marzo avrebbe compiuto 74 anni Lou Reed, uno degli artisti più influenti della storia del rock. Con i  Velvet Underground anticipò gran parte delle tendenze della musica degli anni successivi, dal punk alla new wave. In seguito, raggiunse un grande successo anche commerciale intraprendendo la carriera da solista, grazie anche all’aiuto di David Bowie, che produsse il suo secondo album, Transformer, vera perla della storia della musica che contiene molte delle canzoni più celebri dell’artista newyorkese.

Non ho mai avuto giovani che strillavano ai miei concerti. I ragazzi strillano per David Bowie, non per me. A me tirano siringhe sul palco

Tra le innumerevoli canzoni che potevamo scegliere, abbiamo optato per una in tema con il nome della rubrica. Quindi ci auguriamo che domenica mattina vi svegliate con Sunday Morning, prima traccia dell’album di esordio dei Velvet Underground, qui in versione live in una delle ultime apparizioni di Reed, all’Hammersmith Apollo di Londra, nel 2011.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=92Lnyc84IHc]

Early dawning
Sunday morning
It’s just the wasted years
So close behind

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