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Viaggio a Praga: una delle capitali più visitate d’Europa in 10 foto

viaggio a Praga

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

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Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Praga non è una città facile da raccontare per un motivo abbastanza banale: tra tutte le capitali europee è una delle più visitate. Moltissime scuole e amanti dell’arte la scelgono come meta delle loro gite. La birra e le belle donne la rendono inoltre un posto ambito anche per coloro che non sono proprio interessati alla cultura.

Sono pronto a scommettere che almeno la metà di voi possieda una maglietta o una felpa marchiate Prague Drinking Team. E l’altra metà di sicuro conosce qualcuno che ce l’ha.

Tutti vanno a Praga

Proprio per questo motivo la città, pur nella sua innegabile bellezza, a volte risulta complicata da osservare e da vivere. Troppa gente, troppe persone, troppi turisti. Per accoglierli, Praga si è rivestita di un’apparenza a volte un po’ troppo commerciale, quasi finta. Nulla che infici in maniera irreversibile l’esperienza di una visita, ma abbastanza da lasciare un retrogusto amaro.

Con le prossime dieci foto proverò a darvi un quadro di Praga il più possibile ripulito da questa atmosfera un po’ posticcia. Certo, non sarà come essere lì, ma almeno non avrete nessun turista o bancarella di souvenir attorno a voi.

Le foto sono di Michele Pasquale @ntwari_mickey

Viaggio a Praga in 10 foto

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Ok, avete ragione, avevo detto che certe cose le avremmo lasciate fuori, ma è meglio conoscere il nemico e non ignorare l’elefante nella stanza. Basta un giro di cinque minuti in Staroměstské náměstí, la piazza principale, quella dove si trova il celebre orologio astronomico, per capire di cosa sto parlando.

Un mare di persone, ombrelli issati verso il cielo, segway che sfrecciano, venditori di gadget strani e inutili, artisti di strada. Questi ultimi sarebbero anche il problema minore. Alcuni sono anche ammirevoli o quanto meno veicolano messaggi condivisibili. Ma se li sommate al resto amplificano un effetto davvero straniante.

Ve lo dico, al decimo urto involontario quello di “pace” sarà l’ultimo concetto che vi verrà in mente.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Le città sono quello che la Storia le ha portate ad essere. La storia di Praga, come quella di tutte le città che si trovavano sotto l’egida del Patto di Varsavia, non è stata semplice. Come è logico e normale che sia, nessuno vuole dimenticare.

Nella memoria di tutti i cechi un posto speciale è riservato a Jan Palach.

Studente universitario di 21 anni, nel 1968 assistette al fallimento della stagione riformista della famosa Primavera di Praga e ne rimase molto deluso. All’inizio dell’anno successivo, come gesto di protesta, si recò in piazza San Venceslao e si diede fuoco. Morì tre giorni dopo. Ancora adesso però tutti si ricordano del suo sacrificio. La luce di quelle fiamme non si è mai spenta.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Dal punto di vista letterario, Praga vive un doppio paradosso. Franz Kafka, il più famoso scrittore che sia mai nato in città, deve la sua fama ad opere scritte in tedesco. Milan Kundera, il più celebre autore ceco moderno (nato però a Brno) ha ambientato L’insostenibile leggerezza dell’essere*, il suo capolavoro, a Praga, ma l’opera non è stata pubblicata in Repubblica Ceca fino al 2006, ossia 22 anni dopo la stesura originale.

Un vero peccato per la lingua ceca, un idioma dai suoni aspri e duri, come è tipico delle parlate slave, ma capace anche di momenti di dolcezza inaspettati. Uno di questi è il suono della lettera Ř, un’esclusiva del ceco. Quando la sentirete pronunciare e proverete a ripeterla, pur apprezzandone la morbidezza, capirete il perché.

 

*Nota: il link al libro L’insostenibile leggerezza dell’essere contiene un codice di affiliazione, che permette a Le Nius di prendere una piccola percentuale sull’operazione nel caso lo acquistaste arrivando su Amazon da questa pagina.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

La Repubblica Ceca è il primo paese al mondo per consumo pro capite di birra. Sì, avete letto bene. Germania, Stati Uniti, Belgio, Inghilterra, stanno tutte dietro.

A Praga la birra costa davvero meno dell’acqua e se siete assetati costituisce sempre un’ottima scelta, anche perché scorre via senza problemi.

La pilsner, quella più famosa, in realtà proviene da un’altra città (Plzeň, appunto), ma nella capitale trovate una scelta ampia e varia di cui non potete certo lamentarvi. Qualora doveste stufarvi della birra (molto improbabile, ma non si sa mai) e vogliate vivere un’esperienza un po’ bohémien, vi consiglio di provare l’assenzio nella famosa Absintherie. Evitate di mischiare, però.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

La Guerra dei trent’anni fu una serie di conflitti che scoppiarono in Europa nel corso di tre decenni durante il XVII secolo. L’ultimo di questi si svolse proprio a Praga nel 1648. Quell’anno le truppe svedesi protestanti cercarono di riconquistare la città, ormai in mano ai cattolici da più di un decennio.

Dopo aver occupato la zona del castello, gli svedesi provarono a prendere possesso del restante territorio, ma le truppe dell’Impero riuscirono a respingere tale offensiva. Agli aggressori non restò che dedicarsi al saccheggio di tutte le opere d’arte a cui potevano avere accesso. Ancora oggi in Repubblica Ceca, se non ritrovate più qualcosa e non sapete perché è una battuta comune dire l’avranno preso gli svedesi.

Nella statua che vedete in foto è consuetudine lanciare all’interno delle monetine. Secondo alcuni però dentro non ve n’è traccia. Indovinate a chi danno la colpa?

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Praga è elegante. L’aria severa dei palazzi, i lunghi viali, l’atmosfera mitteleuropea, tutto questo contribuisce a donare a questa città uno stile ricco, ma non eccessivo, misurato, ma non spoglio.

Un equilibrio che mal si sposa con l’esplosione di divertimento commerciale ad uso turistico a cui facevo riferimento in precedenza. Forse proprio per questo a Praga ciò risulta più evidente e fastidioso che altrove.

Se ciò dovesse causarvi un certo fastidio il mio consiglio è di comportarvi come si faceva una volta nelle situazioni di pericolo. Entrate in una chiesa, isolatevi dal mondo terreno, provate a guardare il mondo dai vetri colorati e variopinti, ma per nulla pacchiani. A loro modo, sono un filtro utilissimo.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Lo abbiamo detto altre volte. È un cliché, ma ormai si tratta di un luogo comune a cui siamo affezionati. Dove c’è una bella città, c’è dell’acqua.

Un lago, un mare, più spesso un fiume. Praga non fa eccezione. La Moldava la taglia in due quasi come il Danubio fa con Budapest. A livello di importanza tra i due corsi d’acqua non c’è paragone, ma la divisione che fanno delle città è curiosamente simile.

Per entrambe, ad ovest del fiume c’è la parte più turistica e esteticamente ammirevole, ad est invece si trova quella più moderna e viva. Quale sia la sponda migliore è una faccenda di preferenze personali. Da qualunque lato vogliate stare, in qualunque città, finirete per volere bene a quell’acqua.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Se volete attraversare il fiume avete più di una possibilità. Ma almeno una volta, non dico durante un viaggio a Praga, ma proprio nella vita, dovete passare da una sponda all’altra della Moldova camminando sul Ponte Carlo.

Vi dico subito cosa vedrete: turisti, bancarelle di souvenir, turisti, qualche statua, turisti. Lo so, non suona benissimo, ma se vi concentrate, se filtrate tutto, allora di sicuro apprezzerete questa esperienza.

La bellezza di questo ponte, del paesaggio che potete ammirare da lì, di Praga stessa, è troppo grande per essere offuscata da qualsiasi ostacolo. E di notte risplende ancora di più.

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Malá Strana è il quartiere di Praga in cui arrivate direttamente attraversando il Ponte Carlo da est verso ovest. Una zona molto particolare, fatta di vicoli e viuzze in cui è piacevole perdersi. Se ci riuscite potreste trovarvi di fronte ad un muro.

Tranquilli, non si tratta di un capolinea o di una barriera, tutt’altro. È il John Lennon Wall. In origine era una semplice costruzione di mattoni, ma dopo la morte dell’ex-leader dei Beatles è diventato un luogo di ritrovo per tutti i giovani pacifisti e idealisti di Praga, uno spazio bianco dove disegnare, colorare, lanciare slogan, sognare un mondo che sia un po’ meno peggio di questo. E, al giorno d’oggi, farsi anche un selfie.

Dopo tutto, non tutte le rivoluzioni avvengono senza intoppi…

Michele Pasquale @Ntwary_Mickey

Pur avendo l’ausilio di foto bellissime, il limite di questi articoli è che con le sole parole è difficile restituire a pieno l’anima di una città.

Prima vi ho detto che la bellezza di Praga di notte è ancora maggiore. Lo so cosa state pensando: capirai, questa cosa la dici ogni volta. Avete ragione e mi scuso. Ma voglio ribadire questo concetto. Devo ribadirlo. Voglio farlo mostrandovi questa foto, un’immagine straordinaria, anche per l’ottimo livello a cui il nostro fotografo ci ha abituato.

Qua non vedete turisti, non vedete souvenir, sovrastrutture, cibo scadente, negozi, nulla. C’è solo Praga. La notte. Un riflesso sull’acqua. Un azzurro che riempie gli occhi. Questa città, in realtà, è solo questo. E davvero non avrebbe bisogno d’altro.

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