[divider scroll_text=”Dieta Mediterranea: Topinambur”]
Ha un nome curioso questo tubero vagamente esotico: topinambur.
Deriva, infatti, dalla popolazione indigena brasiliana Tupinamba che se ne nutriva sin dal lontano ‘600. Come molti altri prodotti della terra è stato soggetto a mode. Usato per estrarne alcool nel fascismo autarchico, poi caduto nel dimenticatoio, è tornato in auge per la sua notevolissima adattabilità e le sue proprietà.
Allo stato selvatico si trova quasi ovunque, addirittura come semi-infestante, ed è conosciuto con i più disparati nomi, che ne riflettono appunto l’uso incostante ed incerto: pera di terra, tartufo di canna, patata del Canadà, patata selvatica, margherita dei fossi, carciofo del Canadà…
Tra le altre curiosità il fiore del topinambur è molto bello. Simile al girasole e ottimo in un mazzo di fiori di campo.
Proprietà del Topinambur
Torniamo al nostro tubero che, riscoperto da una cultura del cibo più attenta al territorio e alla sobrietà, si trova abbastanza facilmente in alcuni supermercati o negozi biologici, nella versione coltivata (che è più morbida di quella selvatica), al prezzo di 3/4 €/kg. Se non lo trovate nei supermercati si può acquistare anche online.
Dal punto di vista nutrizionale, il topinambur è in grado di ridurre l’assorbimento degli zuccheri e del colesterolo da parte dell’intestino, è quindi particolarmente indicato per i diabetici, per chi ha il colesterolo alto e anche per i celiaci.
Inoltre, è consigliato per chi vuole perdere peso. Questo sì che è uno scoop!
Difatti contiene l’ inulina che, abbinata all’acqua, ha la straordinaria proprietà di conferire una sensazione di sazietà.
Dalla forma bitorzoluta e piacevolmente irregolare, il topinambur può essere pelato (con un po’ di pazienza) oppure no, e in tal caso conserva maggiormente le sue qualità. Esso ha un sapore esattamente intermedio, tra la patata e il carciofo.
Topinambur ricetta tortino salato
Dosi per 4 persone
- 400 g di topinambur
- 1/2 cipolla
- 1/2 carota
- 1/2 costa di sedano
- 1 spicchio di aglio
- 3 uova Bio da allevamento all’aperto
- 30 g di Parmigiano Reggiano (o alternative veg per i vegetariani)
- Noce moscata
- 4/6 noci, qualche nocciola
- olio e.v.o.
- sale, pepe q.b.
Per la besciamella
- 2 cucchiai di farina di grano tenero macinata a pietra, o di mais o di amido di riso
- 1/4 di litro di latte intero
- 1 noce di burro
- sale, pepe e noce moscata
Preparazione:
Tempo totale:
1. Pelate (non è obbligatorio ma a qualcuno piace così) i topinambur, lavateli, asciugateli e affettateli finemente. Pulite, lavate, asciugate e affettate anche cipolla, carota, sedano e aglio.
2. Rosolate in olio extravergine la cipolla. Unite tutte le verdure, cuocete per circa 30 minuti e lasciate raffreddare. Nel frattempo con gli ingredienti indicati preparate una besciamella leggera.
3. Poi battete le uova in una terrina e mescolatevi le verdure passate al setaccio, la besciamella, la noce moscata e il formaggio grattugiato, regolando di sale e pepe.
4. Travasate il composto in formelle individuali, unte e sporcate di pan grattato, e cuocete per a bagnomaria, in forno a 140°C. Lasciate riposare una decina di minuti, sformate e servite i tortini, eventualmente guarniti con un gheriglio di noce o qualche lamella di nocciola. Naturalmente il composto può essere preparato anche in un’unica casseruola.
In Piemonte si usa accompagnarli con la fonduta o con quel gustoso ”pinzimonio invernale” che è la bagna cauda.
Foto in copertina | net_efekt