Forse siamo diventati grandi.
Ho detto forse! Che è quella corsa verso le edicole, adesso?
Che poi chi va in edicola, ancora, a comprare giornaletti per soli adulti? Da quando serve essere grandi per fare certe cose? E poi c’è internet.
Abbiate pazienza.
Suvvia.
Siamo diventati grandi, però. Forse, dicevamo.
Perché in un momento qualsiasi tra la settima e l’ottava vittoria, quindi negli ultimi otto giorni, ci saremmo trovati davanti, che ne so, un mio padre a caso, tanto per dire qualcuno che ci avrebbe detto:
OPZIONE A
Lo vedi? Se non perdevamo cinque punti con (inserire due pareggi squallidi e una sconfitta a caso) a quest’ora stavamo lì e ce la giocavamo. E col Napoli c’è ancora lo scontro diretto. LO VEDI?!?!
OPZIONE B
Le vinciamo tutte! Le vinciamo tutte e all’ultima giornata sorpassiamo la Juve. Guarda ho fatto una tabella.
Opzione A&B.
Periodi ipotetici dell’irrealtà o della surrealità* romanista.
Surrealismi romanisti.
Un tempo sulle ali di quel tipico entusiasmo proveniente da Certaldo saremmo partiti per la tangente e lo schianto alla fine sarebbe stato abnorme.
Oggi non mi pare di sentire né recriminazioni né speranze da quattro soldi e la cosa devo ammettere
che mi fa piacere.
Sarebbe bello sognare una rimonta.
E sarebbe ingiusto recriminare su una partita che si è giocata e dove non ti ha rubato niente nessuno.
Allora va bene così.
Accettiamo di essere cresciuti e magari dall’anno prossimo iniziamo pure a vincere qualcosa in più.
Quel poco che basta per non recriminare come nell’opzione A e non esagerare nei sogni come
nell’opzione B. Forse la ricetta per vincere sta tutta lì. A metà strada tra due isterismi che
conosciamo fin troppo bene.
*Vedi prossima edizione de Neologismi romanisti