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Sondaggi elettorali | Arretra di un punto la destra, crescono le piccole

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Aggiornamento a cura di Paolo Dell’Oca

Con vista sulle elezioni europee (8 e 9 giugno), i sondaggi elettorali Ixè riportano un piccolo cedimento a destra: -0,3% rispetto a inizio febbraio per Fratelli d’Italia (saldi al 28,3%), -0,2% Lega (8,6%, mai così in basso da marzo 2023) e -0,3% Forza Italia (7,3%). Anche il Movimento 5 Stelle accusa una lieve contrazione (-0,1%, al 16,1%).

Le rilevazioni dicono anche di un Partito Democratico che rimane stabile appena sotto il 20% (19,7%, soglia mai superata da settembre 2023) a differenza di partiti minori in crescita come Sinistra Italiana/Verdi (3,6%, +0,1%), Italia Viva (3,1%, +0,2%) e di +Europa (2,5%, +0,2%). Unica forza appena sopra alla soglia di sbarramento delle Europee, fissata al 4%, è Azione, di Calenda, al 4,1% (+0,2%).

Variazioni minime ci consegnano ad una campagna elettorale in tempo di guerre che potrebbe essere alimentata da un confronto televisivo tra le due leader dei principali schieramenti, che oggi a Bruxelles trovano posto nel Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Fratelli d’Italia), e nell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (il PD).

Di cosa si parlerà?

È plausibile che la premier scelga di cavalcare il tema dell’immigrazione: dopo la presentazione del Piano Mattei Giorgia Meloni ha condiviso la volontà di esportare il modello Caivano in Nord Africa, e le 157.651 persone sbarcate in Italia nel 2023 non mantengono le sue promesse elettorali; non sono mai state così tante dal 2017.

Anche considerando lo spazio di cronaca nera nelle televisioni italiane, che non necessariamente rispecchia un aumento della criminalità, si tornerà a discutere di sicurezza, un altro argomento su cui le posizioni dei partiti della maggioranza sono molto vicine tra loro. Dall’altra parte l’opposizione denuncerà la crescita delle disuguaglianze sociali, scontando una divisione incolmabile tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle: distanza più che giustificata (a maggior ragione in Europa) ma che riesce incomprensibile a parte degli elettori. Si analizzerà l’esperimento sardo Alessandra Todde.

Difficilmente i trattori muoveranno qualcosa a giugno, nonostante le politiche agricole europee siano determinate dai ministri nazionali; la Lega ha ottenuto in questi giorni l’esenzione parziale dell’IRPEF agricola, e l’autonomia differenziata è comprensibilmente un obiettivo di quelli che contano per Salvini: portare a casa il Decreto Calderoli potrebbe significare una riduzione della litigiosità interna alla maggioranza, che nel frattempo ha ostacolato il terzo mandato per i governatori voluto dalla Lega.

Europa sì o Europa no

Raramente i temi continentali fanno breccia nel cuore dell’elettorato italiano, che vede le Europee come test dell’operato dei partiti nazionali, tanto che sia Meloni che Schlein stanno valutando di candidarsi come capilista, per il disappunto di Conte (e di Prodi).

Per un Putin che conserva simpatia per l’Italia (memore delle accoglienze di Berlusconi?) c’è una Lega che sottolinea come le cause della morte di Aleksej Naval’nyj siano ancora sconosciute e non sia corretto prendere posizione a riguardo. Come d’altronde non sembra provocare reazioni particolari nella maggioranza le vicende di Ilaria Salis, 39enne italiana detenuta a Budapest in condizioni lesive dei diritti umani.

E l’ambiente? L’ambiente, signora mia, rischia di essere nuovamente uno dei pochi argomenti ancora meno notiziabili dell’Europa. Parliamo del Ponte sullo Stretto, invece.

 

Sondaggi elettorali Index

Fratelli d’Italia 28,5%
Partito Democratico 19,7%
M5S 16,5%
Lega 8,2%
Forza Italia 7,1%
Azione 4,3%
Italia Viva 3,3%
Verdi/Sinistra Italiana 3,0%
+ Europa 2,5%

Sondaggi elettorali Eumetra

Fratelli d’Italia 28%
Partito Democratico 19,6%
M5S 16,3%
Lega 8,3%
Azione 4,1%
Italia Viva 3,1%
Forza Italia 7,1%
Verdi/Sinistra Italiana 3,6%
+ Europa 2,5%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 27,9%
PD 19,7%
Movimento 5 Stelle 15,7%
Lega 8,3%
Forza Italia 7,3%
Azione 4,3%
Sinistra Italiana/Verdi 4,2%
Italia Viva 3,1%
+ Europa 2,5%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 28,4%
PD 19,8%
Movimento 5 Stelle 16,2%
Forza Italia 9,1%
Lega 8,2%
Azione 3,9%
Sinistra Italiana/Verdi 3,8%
Italia Viva 3%
+ Europa 2,4%

Sondaggi elettorali Bidimedia

Fratelli d’Italia 28,3%
Partito Democratico 19,7%
M5S 15,6%
Lega 9%
Forza Italia 6,6%
Azione 4,1%
Sinistra Italiana/Verdi 3,7%
Italia Viva 3,1%
+Europa 2,5%

Immagine di copertina di Number 10.

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Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Gli ultimi sondaggi elettorali Ixè sorridono al centrodestra, ma non fanno troppo contenta Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia registrato una leggera diminuzione dello 0,5%, mantenendo saldamente il primato della coalizione col 29,9%; la Lega di Matteo Salvini guadagna un’importante fetta di consensi guadagnando l’1,1% e attestandosi all’8,5%; anche Forza Italia porta a casa un risultato importante con una crescita dello 0,9%, che le fa ottenere il 6,8%, risultato migliore da diverse rilevazioni.
Alla netta ripresa del centrodestra rispetto ai dati precedenti, si affianca una certa flessione delle opposizioni: il Partito Democratico ha subito una lieve diminuzione al 20,6%(-0,2%), mentre il Movimento 5 Stelle ha registrato un rilevante –0,5%, stabilendosi al 16,6%.

I sondaggi preoccupano Meloni

Per quanto i risultati del centrodestra nel complesso siano positivi, lo spostamento di apprezzamento Fratelli d’Italia alla Lega non rende particolarmente tranquilla Giorgia Meloni.
Nelle ultime settimane, Salvini dall’alto del suo Ministero delle Infrastrutture è tornato ad avere una certa rilevanza nel dibattito pubblico nelle questioni ideologiche, anche se non strettamente legate al suo incarico istituzionale.

La Meloni sta invece preparando la cavalcata per le europee del prossimo anno, banco di prova molto importante per la sua credibilità non solo in Italia ma in tutta Europa.

In queste settimane la sua agenda è stata piena di incontri con i leader internazionali che hanno probabilmente contribuito al raggiungimento dell’intesa sui migranti col ritiro dell’appoggio dell’UE alle Ong, tanto sbandierata come vittoria dal Presidente del Consiglio ma aspramente criticata dalle opposizioni.

Malgrado la salda guida nei sondaggi della sua coalizione, Giorgia Meloni potrebbe avere più preoccupazioni nel suo stesso fronte interno a causa di una repentina crescita di popolarità di Salvini e della Lega, piuttosto che dalle opposizioni.

Una Manifestazione per unire le Opposizioni

Al contrario del centrodestra, il centrosinistra e il resto dell’opposizione fanno ancora fatica a incidere nei sondaggi e in vista delle elezioni europee del 2024 serve un netto cambio di rotta.
Con questo intento, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha annunciato una manifestazione per l’11 novembre, invitando a partecipare tutti coloro che condividono “l’urgente necessità di costruire un’alternativa al governo attuale”.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di avere uno spazio dove verranno presentate proposte concrete e alternative alle soluzioni del governo, cercando di portare in piazza sotto gli occhi di tutti le idee riformiste del Partito e dei suoi potenziali alleati.

Questo tentativo di serrare i ranghi da parte della Schlein ha coinvolto anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha dichiarato la disponibilità del suo movimento a partecipare alla manifestazione indetta dal Partito Democratico. Col Movimento molto ridimensionato rispetto agli anni passati e l’esodo di consensi, per Conte un’alleanza col PD è l’unica alternativa per tornare ad avere un certo peso e portare avanti quelle battaglie tanto care agli elettori 5 stelle.

I partiti più a Sinistra hanno dato tiepidi segnali di apertura, ma si aspettano un “invito ufficiale” da parte del Partito Democratico a dimostrazione della loro chiara volontà di voler costruire insieme un’alternativa all’attuale Governo.

Non parteciperà quasi sicuramente, Azione di Carlo Calenda che trova le piazze divisive e che allontanano dal dialogo necessario per portare avanti certe battaglie.

La manifestazione dell’11 novembre potrebbe rappresentare nel concreto un punto di svolta per il centro-sinistra, ma è necessario che tutti gli attori che parteciperanno si mettano in discussione per ritrovare contatto col proprio elettorato.

La campagna elettorale per le elezioni europee 2024 è alle porte e per l’opposizione è necessario definire obiettivi comuni e alleanze da portare in capo contro il populismo del centro-destra.

 

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 27,4%
Partito Democratico 20,1%
M5S 15,6%
Lega 9,3%
Forza Italia 6,6%
Azione 4,7%
Italia Viva 4,1%
Verdi/Sinistra Italiana 3,0%
+ Europa 2,7%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 27,6%
Partito Democratico 19,2%
M5S 16,6%
Lega 10,4%
Azione 4,1
Italia Viva 3%
Forza Italia 7%
Verdi/Sinistra Italiana 2,8%
+ Europa 2,5%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 28,7%
PD 19,8%
Movimento 5 Stelle 16,5%
Lega 10,3%
Forza Italia 6,2%
Azione 3,7%
Sinistra Italiana/Verdi 3,3%
Italia Viva 2,5%
+ Europa 2,4%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 28,7%
PD 19,4%
Movimento 5 Stelle 16,5%
Forza Italia 10,2%
Lega 9,0%
Azione 3,7%
Sinistra Italiana/Verdi 3,3%
Italia Viva 2,3%
+ Europa 2,3%

Sondaggi elettorali Bidimedia

Fratelli d’Italia 28,5%
Partito Democratico 20,0%
M5S 15,5%
Lega 9,5%
Forza Italia 6,6%
Azione 5,0%
Sinistra Italiana/Verdi 2,8%
Italia Viva 2,5%
+Europa 2,4%

 

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Secondo gli ultimi Sondaggi Supermedia di Youtrend, continua il calo di Fratelli d’Italia che si allontana sempre di più dalla soglia del trenta percento: il partito di Giorgia Meloni chiude al 28,8% .

Ancora lontano il nuovo PD di Elly Schlein ma in crescita al 20,1%. Stabile senza oscillazioni il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte al 15,7%.

Il resto del centro-destra cresce compatto di 0,3%: la Lega eguaglia il risultato delle elezioni con un 8,8% delle preferenze, mentre Forza Italia si assesta al 6,9%.

Anche il Terzo Polo chiude in positivo sul 7,5%, ma dopo la rottura Calenda-Renzi i numeri dovrebbero frantumarsi, mentre hanno lievi oscillazioni dello Verdi e Sinistra Italiana (3,1%), +Europa (2,2%) e Italexit al 2,1%.

Le sfide del Governo

Nelle ultime settimane Giorgia Meloni ha dovuto gestire diverse performance poco edificanti e pittoresche dei suoi vicini e alleati: dalle costanti uscite nostalgiche del Presidente del Senato La Russa sul ventennio, alle dichiarazioni del Ministro Piantedosi sull’opinione pubblica e i migranti, fino alla grottesca proposta di Fabio Rampelli relativa all’uso dei vocaboli inglesi.

Malgrado diversi e continui scivoloni, la leadership della Meloni è rimasta salda e continua a tenere le redini di una coalizione che rimane ampiamente in testa nei sondaggi proprio grazie alla personalità della leader e al netto degli scivoloni degli alleati.

Anche il recente ricovero del fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non è bastato per abbattere gli animi e tenere alta la fiducia nei confronti della premier. Malgrado le risposte poco incisive sulle sfide delicate del Pnrr e dei migranti, gli elettori continuano a tenere alta la fiducia in questo ennesimo “governo di rottura”.

Solo il tempo però ci dirà se il calo delle ultime rilevazioni è dovuto a una congiunzione negativa o si tratta dell’inizio del declino fisiologico che avviene dopo l’ondata di novità.

Il nuovo PD prende forma

Questa settimana la nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha presentato su Instagram la composizione della nuova squadra di dirigenti che guiderà il partito nell’opposizione al Governo Meloni.

Una sorta di “governo ombra” in puro stile PD, che mette insieme le diverse correnti del partito: Alessandro Alfieri alle Riforme e Pnrr, Davide Baruffi agli Enti Locali, Debora Serracchiani alla Giustizia, Vincenza Rando al Contrasto alle mafie, legalità e trasparenza e Irene Manzi a Scuola, educazione dell’infanzia, istruzione e povertà educativa (tutti vicini a Bonaccini); mentre Marina Sereni si è assunta l’incarico alla Salute e sanità e Chiara Braga è stata eletta alla guida dei deputati a Montecitorio (entrambe vicine a Franceschini); c’è stato anche spazio per i bersaniani reintegrati da Articolo 1, con Alfredo D’Attorre all’Università e a Cecilia Guerra sul Lavoro.

Un Partito Democratico spostato nettamente più a sinistra di quanto non lo sia stato negli ultimi anni che piano piano sta crescendo nei sondaggi. Ancora è ben lontano di numeri della coalizione coesa del centro-destra, ma la spinta della Schlein sta avendo un effetto nettamente positivo sulla percezione del partito su buona parte del suo elettorato.

La stabilità del M5S

Malgrado l’impegno profuso da Conte nelle attività di piazza, il Movimento 5 Stelle rimane stabile nei sondaggi. La terza forza politica del nostro Paese sembra fare un po’ fatica a imporsi come punto di riferimento principale dell’opposizione: malgradi gli slogan e le prese di posizioni contro il Governo (soprattutto dopo il ridimensionamento del Reddito di Cittadinanza), il movimento guidato da Giuseppe Conte sembra non riuscire ad attirare l’attenzione dell’elettorato come nel passato.

Magari il vento di rinnovamento nel PD ha spostato l’interesse degli elettori e il M5S deve ancora trovare la propria dimensione assieme al suo nuovo volto. Dopo la pandemia, la figura dell’”Avvocato degli Italiani” è stata messa in secondo piano rispetto alla popolarità della Meloni e al vento di novità portato dalla Schlein. Rimane ancora molto avanti nei sondaggi, ma diversi si stanno chiedendo quanto la voce del Movimento fondato da Beppe Grillo possa ancora essere incisiva nell’attuale palcoscenico politico.

 

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 26,8%
Partito Democratico 19,3%
M5S 16,5%
Lega 9,5%
Forza Italia 8,2%
Azione/Italia Viva 6,9%
Verdi/Sinistra Italiana 2,7%
+ Europa 2,0%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 28,7%
Partito Democratico 20,5%
M5S 15,0%
Lega 9,0%
Azione/Italia Viva 8,6%
Forza Italia 7%
Verdi/Sinistra Italiana 2,8%
+ Europa 2,1%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 29,7%
PD 20,4%
Movimento 5 Stelle 15,1%
Lega 8,4%
Azione/Italia Viva 7,8%
Forza Italia 6,2%
Sinistra Italiana/Verdi 3,3%
+ Europa 2,1%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 29,7%
PD 20,0%
Movimento 5 Stelle 15,5%
Lega 8,6%
Azione/Italia Viva 7,3%
Forza Italia 7,4%
Sinistra Italiana/Verdi 3,2%
+ Europa 2,3%

Sondaggi elettorali Bidimedia

Fratelli d’Italia 28,1%
Partito Democratico 18,7%
M5S 16,0%
Lega 9,2%
Azione Italia Viva 8,4%
Forza Italia 7,1%
Sinistra Italiana/Verdi 2,9%
+Europa 2,6%

 

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Secondo i più recenti sondaggi Ixè, si arresta la crescita del Partito di Giorgia Meloni, pur rimanendo saldamente in testa rispetto agli avversari: Fratelli d’Italia si conferma la prima forza politica con il 30,1%, uno 0,2% in meno rispetto alle rilevazioni precedenti. Seguono a distanza il Movimento 5 Stelle al 17,9%, anche loro in calo rispetto a dicembre, e il Partito Democratico in crescita di un ricco punto percentuale al 16,7%. Gli alleati di governo si trovano invece a una certa distanza rispetto al leader di Coalizione: la Lega in calo si ferma al 7,8%, mentre Forza Italia cresce leggermente fino al 7,5%.

Anche il sodalizio Azione-Italia Viva ha subito un lieve calo, ma rimane comunque con un 7% di preferenze. Piccole oscillazioni anche per Sinistra Italiana e Verdi al 3,8% e +Europa al 2,8%. Dopo un periodo di costante crescita, Fratelli d’Italia ha fermato la sua corsa e gli elettori rimangono in attesa al varco per valutare l’operato dei primi mesi del Governo Meloni. Come è normale che sia, la spinta di entusiasmo che ha colpito questo governo “di rottura” si sta esaurendo e gli slogan di alcuni esponenti dell’esecutivo si sono già infranti sul muro della realtà (vedi il caso della rimozione delle accise sulla benzina).

Tuttavia, rimane alta la fiducia nei confronti del Presidente del Consiglio a scapito degli alleati: negli ultimi mesi, sia la Lega che Forza Italia hanno sempre perso tanto terreno rispetto a FdI e rimangono oscurati dalla pesante figura di Giorgia Meloni, malgrado gli sforzi di Salvini e Berlusconi di rimanere rilevanti agli occhi dell’elettorato.

Lato opposizione, il testa a testa fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico va avanti dal giorno dopo le elezioni e, apparentemente, nessuno dei due partiti con la sua comunicazione riesce a emergere rispetto agli avversari. Le elezioni in Lombardia e nel Lazio hanno confermato l’insignificanza dei 5 Stelle a livello regionale e l’estrema fragilità del progetto di Calenda e Renzi, in attesa che il Partito Democratico decida che vuol fare da grande. Dopo un’estenuante attesa, febbraio dovrebbe dire se il futuro si chiama Stefano Bonaccini o Elly Schlein.

 

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 28,2%
M5S 17,4%
Partito Democratico 17,1%
Lega 9%
Azione/Italia Viva 8,4%
Forza Italia 7%
Verdi/Sinistra Italiana 3,5%
+ Europa 2,1%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 28,5%
Partito Democratico 17,4%
M5S 16,5%
Lega 10,2%
Azione/Italia Viva 8,25%
Forza Italia 6,1%
Verdi/Sinistra Italiana 3,3%
+ Europa 2,4%

Sondaggi elettorali TP

Fratelli d’Italia 26,6%
Partito Democratico 18,7%
M5S 16,0%
Lega 8,6%
Azione/Italia Viva 8,0%
Forza Italia 7,9%
Verdi/Sinistra Italiana 3,8%
+Europa 2,6%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 30,4%
Movimento 5 Stelle 17,8%
PD 14,2%
Lega 9%
Azione/Italia Viva 8,2%
Forza Italia 6,6%
Sinistra Italiana/Verdi 3,8,%
+ Europa 3,1%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 31%
M5S 17,4%
Partito Democratico 15,5%
Lega 9%
Azione Italia Viva 7,8%
Forza Italia 7,7%
Sinistra Italiana/Verdi 3,2%
+ Europa 2,6%

Sondaggi elettorali Bidimedia

Fratelli d’Italia 26,0%
Partito Democratico 19,1%
M5S 15,4%
Lega 8,8%
Azione Italia Viva 7,8%
Forza Italia 8,1%
Sinistra Italiana/Verdi 3,6%
+Europa 2,8%

 

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Questa settimana Termometro Politico ha raccolto tutte le rilevazioni degli ultimi sette giorni di sei dei principali istituti di sondaggi, confermando il trend del risultato delle ultime elezioni politiche: Fratelli d’Italia è primo partito indiscusso con la media del 28,5% delle preferenze.

Segue a debita distanza e in costante calo il Partito Democratico, sceso al 17%. Il Movimento 5 Stelle ormai tampina il partito di Enrico Letta, fermandosi al 16,7%.
Il resto del Centro-Destra si mantiene su numeri vicini al risultato elettorale: la Lega conferma una media dell’8,5%, mentre Forza Italia registra un calo più netto al 6,9%.

Il duetto Azione/Italia Viva è in crescita di qualche punto all’8,2% (per alcuni istituti ha addiritture superato la Lega), mentre Sinistra italiana si ferma al 3,8% e +Europa al 2,9%.

La luna di miele del Centro-Destra

La fiducia verso Giorgia Meloni non è mai stata così alta. A un mese dalle elezioni, il nuovo Governo e il Presidente del Consiglio godono della fiducia del 35% degli intervistati del sondaggio Swg, contro il 29% del Governo Draghi che si è insediato nel febbraio del 2021.

Grande banco di prova per il nuovo esecutivo saranno il già programmato Decreto Aiuti quater e la discussione sulla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (la bozza della Legge di Bilancio approvata lo scorso Venerdì).

Dallo stanziamento di fondi per contenere l’aumento delle bollette, alla riduzione delle accise sulla benzina e la proroga per i crediti d’imposta, il Governo ha programmato una manovra da 30 miliardi da finanziare con un deficit di bilancio previsto del 4,5%.

L’intenzione dichiarata dalla Meloni è quella di ammortizzare gli aumenti dei costi dell’energia senza disperdere le risorse in “bonus inutili”.

Rimane quindi in bilico la questione del reddito di cittadinanza.

Il ministro del Lavoro Claudio Durigon ha dichiarato nell’ultima settimana che il bonus verrà mantenuto, ma sarà rivisto: la prospettiva è assicurarlo per quelle categorie di persone che non possono lavorare, mentre l’idea è quella di escludere dal programma chi rifiuta già la prima offerta di lavoro.

Questa sarà una delle battaglie più accese in Parlamento, soprattutto dopo la rilevanza crescente del Movimento 5 Stelle nei banchi dell’opposizione.

L’opposizione del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle si sta presentando fin dai primi giorni post-elezioni come il primo partito d’opposizione.

Il crescente consenso nei sondaggi nelle ultime settimane non fa altro che confermare come il partito di Conte si è posizionato come principale antagonista del Governo Meloni.

Già le prime dichiarazioni del leader dei 5 Stelle dopo il risultato elettorale avevano evidenziato l’intenzione di portare avanti un’opposizione “dura e intransigente”.

Lo scontro più atteso è proprio quello sul reddito di cittadinanza. La riforma simbolo del governo pentastellato è fin da subito stata messa in discussione dalla coalizione del Centro-Destra e, come abbiamo visto, già coi primi provvedimenti si discute sui possibili cambiamenti da apportare.

Resta da vedere se, quando sarà scesa l’attenzione sul reddito di cittadinanza, il Movimento riuscirà a mantenere alta la voce sulle proprie battaglie o se un PD rinnovato dal suo prossimo Congresso Nazionale tornerà alla ribalta dai banchi dell’opposizione.

Il Futuro del Partito Democratico

Dopo la debacle delle elezioni, la risposta del leader Letta non si è fatta attendere: ha chiamato a raccolta il partito per l’organizzazione di un nuovo Congresso Costituente per riformare interamente il Partito Democratico e la sua leadership.

La scorsa settimana è partito l’iter che porterà al Congresso con l’appello del Segretario alla partecipazione di tutti gli iscritti e non, con la garanzia che non ci saranno limitazioni per la presentazione delle candidature o la possibilità di essere eletti negli organi dirigenziali del partito.

Pare che Letta voglia promuovere una vera e propria riforma interna del PD, pur consapevole che la sua leadership verrà molto probabilmente messa da parte.

Il primo partito di Centro-Sinistra tornato dopo anni di “larghe intese” all’opposizione ha bisogno di trovare una nuova identità per avere la forza di confrontarsi con una delle maggioranze parlamentari più nette degli ultimi venti anni.

Questo spirito di rinnovamento è però accompagnato con un certo scetticismo, tanto che neanche la convocazione del Congresso e l’apertura a tutte le forze d’opposizione è servita al PD per riguadagnare punti nei sondaggi.

La scottante sconfitta delle elezioni si fa ancora sentire. Solo nei prossimi mesi con l’avvicinarsi dell’Assemblea e l’emergere delle correnti interne con i loro (forse) nuovi protagonisti vedremo se gli elettori inizieranno a ritrovare la loro fiducia in un Partito Democratico in fermento.

I co-protagonisti del Centro-Destra

Dopo le difficoltà iniziali nel trovare l’accordo sui ministri, il Centro-Destra alla fine è riuscito a rimanere compatto. Rimangono comunque vivi i dissidi interni a Forze Italia: Berlusconi non ha fatto mistero di essere insoddisfatto della nomina dei Ministri e delle cariche dello Stato.

Malgrado la nota diffusa dallo stesso ex-Cavaliere sulla serenità nella coalizione, rimangono forti le voci sull’insoddisfazione di una parte del Partito rispetto alle promesse fatte.

Anche la Lega (soprattutto Salvini) sembra non essere pienamente contenta, malgrado sia riuscita a piazzare il suo uomo Giorgetti al ministero chiave dell’Economia.
Malgrado la nomina a vice-premier, a Salvini pare non essere andata giù la nomina a un Ministero non centrale come quello delle Infrastrutture e già ha alzato la voce sulla realizzazione di grandi opere per cercare di tenere alta l’attenzione su di sé.

Dopo il pessimo risultato del partito alle elezioni, il Segretario della Lega sta facendo del suo meglio per restare rilevante e non vedere affossata la sua leadership nel partito.

 

Per il momento, il Centro-Destra si gode la sua luna di miele ma è evidente che la volontà dei compagni di Giorgia Meloni di rimanere protagonisti porterà presto o tardi a delle nuove frizioni.

È improbabile che la stabilità del gruppo possa essere messa in discussione dalle manie di protagonismo dei leader, ma la Meloni dovrà sicuramente trovare il modo di gestire i suoi alleati o la sua coalizione rischia di diventare per lei una vera fossa di leoni.

 

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 27,6%
Partito Democratico 17,3%
M5S 17%
Lega 12,5%
Azione/Italia Viva 8,3%
Forza Italia 7,5%
Verdi/Sinistra Italiana 4%
+ Europa 2,9%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 27,6%
Partito Democratico 17,3%
M5S 17%
Lega 9%
Azione/Italia Viva 8,2%
Forza Italia 6,5%
Verdi/Sinistra Italiana3,5%
+ Europa 2,5%

Sondaggi elettorali TP

Fratelli d’Italia 28,2%
Partito Democratico 17,4%
M5S 16,5%
Lega 8,6%
Azione/Italia Viva 8,4%
Forza Italia 6,8%
Verdi/Sinistra Italiana 3,7%
+Europa 2,7%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 29,1%
PD 16,3%
Movimento 5 Stelle 16,3%
Azione/Italia Viva 8,6%
Lega 7,9%
Forza Italia 6,5%
Sinistra Italiana/Verdi 4,%
+ Europa 3%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 29%
Partito Democratico 17,1%
M5S 16,9%
Lega 8,3%
Azione Italia Viva 7,8%
Forza Italia 7%
Sinistra Italiana/Verdi 3,6%
+ Europa 2,7%

Sondaggi elettorali Bidimedia

Fratelli d’Italia 28,6%
Partito Democratico 17,6%
M5S 16,6%
Lega 8,5%
Azione Italia Viva 8,1%
Forza Italia 7,1%
Sinistra Italiana/Verdi 3,8%
+Europa 2,7%

 

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te


Non ci sono state sorprese rispetto ai sondaggi, come prevedibile la destra ha vinto le elezioni con una maggioranza solida e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è primo partito con ampio distacco sul Partito Democratico. Se la destra si ferma alla maggioranza assoluta e non arriva ad avere i numeri per cambiare la Costituzione è per il crollo della Lega di Salvini, che perde metà dei voti del 2018 (ma in numero assoluto molti di più, data la bassa affluenza, meno 9 punti rispetto al 2018). Tiene invece Forza Italia, Silvio Berlusconi come sperava sarà decisivo per la sopravvivenza del governo a guida Giorgia Meloni.

Insieme alla Lega cala anche il Partito Democratico, sotto quel 20% che pareva il minimo. Non paga la campagna elettorale ‘Scegli noi o loro’ e il più grande errore di Letta è stato con grande probabilità non lavorare all’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Con una legge elettorale come il Rosatellum, non aprire all’alleanza è stato andare a schiantarsi. Il partito di Giuseppe Conte esce rinfrancato dalle elezioni, i 5 Stelle sono cresciuti molto come numeri nelle ultime settimane, sfondando al sud, dove potrebbero essere primo partito.

Calenda si ferma ben al di sotto del 10% e risulterà piuttosto ininfluente in Parlamento. Azione Italia Viva è andato bene nei centri, a Milano ad esempio raggiunge il 15% , ma a livello nazionale il sorpasso a Forza Italia non è riuscito: l’impressione è che abbia tolto voti al PD più che a Berlusconi. Sinistra Italiana Verdi ottiene un modesto 3,6%, facendo registrare comunque un’elezione importante come quella di Ilaria Cucchi al Senato. Falliscono le operazioni 3% dei partiti più piccoli quali +Europa, ItalExit, Unione Popolare che restano fuori dal Parlamento. Fuori anche i partiti più piccoli dentro le coalizioni che finiscono sotto l’1%, come Noi Moderati a destra e Impegno Civico a sinistra.

Restano fuori dal Parlamento nomi illustri quali il Ministro degli Esteri Di Maio, Emma Bonino, Vittorio Sgarbi, Andrea Marcucci, l’ultraconservatore Pillon e Carlo Cottarelli.

Ecco i risultati alla Camera:

Fratelli d’Italia 26,06%
Lega 8,80%
Forza Italia 8,10%
Noi Moderati 0,91%
Totale centrodestra 43,82% 

Partito Democratico 19,11%
Verdi/Sinistra Italiana 3,64%
+ Europa 2,83%
Impegno civico 0,6%
Totale centrosinistra 26,20% 

Movimento 5 Stelle 15,34%

Azione/Italia Viva 7,79%

I risultati al Senato:

Fratelli d’Italia 26,09%
Lega 8,89%
Forza Italia 8,27%
Noi Moderati 0,89%
Totale centrodestra 44,04% 

Partito Democratico 18,97%
Verdi/Sinistra Italiana 3,53%
+ Europa 2,94%
Impegno civico 0,56%
Totale centrosinistra 26,03% 

Movimento 5 Stelle 15,50%

Azione/Italia Viva 7,75%

——————————

Ci siamo, mancano pochi giorni alle elezioni politiche, tutti gli ultimi sondaggi prima delle votazioni sono stati resi noti. Vediamo chi vincerà e cosa dicono i sondaggi.

Perché vincerà la destra (90%) 

Le probabilità che la destra vinca le elezioni sono alte. Primo, perché i sondaggi danno Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia davanti come schieramento, e non di poco. Secondo, perché la legge elettorale – Rosatellum– è rimasta la stessa, anche con la riduzione dei parlamentari: il che, porta a poter governare senza avere necessariamente la maggioranza dei voti nel paese. Terzo, perché il centrosinistra non esiste come coalizione, l’azzardo di Conte di uscire dal governo senza farlo cadere è fallito e i 5 Stelle sono andati avanti da soli, fuori dall’alleanza con il Partito Democratico. Calenda ha fatto e disfatto a suo piacimento, e si presenterà con Renzi. Quarto, perché si vota tra pochissimo, e la compagna elettorale non sembra aver portato grossi cambiamenti a livello di coalizione: a destra, Forza Italia e Lega sono in forte calo mentre Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è in ascesa, con numeri ormai sopra il 25%.

Perché vincerà il centrosinistra (3%)

Le probabilità, dicono i numeri, sono basse, quasi inesistenti, lo stesso Partito Democratico sembra crederci poco. La mancata composizione di una coalizione più larga a sinistra abbinata alla legge elettorale sembra già di per sé una condanna alla sconfitta. Il sistema elettorale misto uninominale e proporzionale, premia nella parte uninominale il candidato che prende più voti, senza lasciare nulla a chi arriva dietro. Ricordiamo che la nuova accoppiata legge elettorale/taglio dei parlamentari permetterà alla destra, in caso di vittoria netta, di mettere mano alla costituzione italiana. Eppure uno spazio c’è ancora, gli indecisi sono ancora moltissimi, circa un terzo dell’elettorato. Il Partito Democratico ha una sola strategia possibile, in questi ultimi giorni, attaccare a testa bassa e proporre in modo chiaro un programma davvero alternativo alla destra, mettendo in primo piano persone nuove e credibili. La destra, come prevedibile, si è concentrata sulle paure degli italiani (vedi immigrazione e sicurezza) e sulla tradizionale trovata ‘meno tasse per tutti’ (vedi Flat Tax). Per il resto, Meloni in testa, si è limitata a gestire l’ampio vantaggio dato sin dall’inizio, cercando di oscurare le grandi contraddizioni interne alla sua coalizione, come ad esempio in politica estera. La destra in 2/3 delle sue componenti è legata in modo importante a Vladimir Putin, in questo momento un legame che pesa molto su politica estera e questioni energetiche. Da una parte la Russia, dall’altra la Polonia e il governo autoritario polacco, alleato della Meloni in Europa e un modello a cui guarda Fratelli d’Italia. Altri alleati e modelli in Europa sono Marine Le Pen in Francia e Vox in Spagna.

Perché non vincerà nessuno (7%)

Nel caso Forza Italia dovesse crollare completamente a favore di partiti più centristi come Azione (Calenda) e Italia Viva (Renzi), la destra populista spaventare una parte di italiani tra cui un pezzo del suo storico elettorato e il centrosinistra chiudere la campagna con più personalità, non è da escludersi una sorta di pareggio – nessuno vince – che riproporrebbe questioni simili alla legislatura appena terminata, con la necessità di alleanze fuori dagli schemi e personalità di alto profilo a guidare governi di coalizioni ampie. In questo caso, ad oggi improbabile, tornerebbero alla ribalta il ruolo di Mattarella e il nome di Mario Draghi.

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 24%
Partito Democratico 24%
Lega 12,5%
M5S 10%
Forza Italia 8%
Azione/Italia Viva 6%
Verdi/Sinistra Italiana 3,3%
+ Europa 3%
Noi moderati 3,5%
Impegno civico 1,5%

Sondaggi elettorali CISE

Fratelli d’Italia 23%
Partito Democratico 21,4%
M5S 16,6%
Lega 9,6%
Forza Italia 8%
Verdi/Sinistra Italiana 5,9%
Azione/Italia Viva 5,3%
Italexit 3,6%
+ Europa 2,3%
Impegno civico 1,4%
Noi moderati 0,9%

Sondaggi elettorali IPSOS

Fratelli d’Italia 25,1%
Partito Democratico 20,5%
M5S 14,5%
Lega 12,5%
Forza Italia 8%
Azione/Italia Viva 6,7%
Verdi/Sinistra Italiana 3,4%
Italexit 3%
+Europa 2,5%
Noi moderati 1%

Sondaggi elettorali Demopolis

Fratelli d’Italia 24%
Partito Democratico 22,6%
Lega 14,5%
M5S 11%
Forza Italia 7%
Azione/Italia Viva 5,8%
Verdi/Sinistra Italiana 3,7%
Italexit 3,1%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 25,8%
PD 21,4%
Lega 12,1%
Movimento 5 Stelle 11,9%
Azione/Italia Viva 7,2%
Forza Italia 6,7%
Sinistra Italiana/Verdi 4,2%
Italexit 3,1%
+ Europa 1,9%
Noi moderati 1,5%
Impegno civico (Di Maio/Tabacci) 1,3%
Unione Popolare (con De Magistris) 1,2%
Non si esprime 39%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 24,8%
Partito Democratico 21,9%
Lega 12,1%
M5S 11,9%
Forza Italia 10,4%
Azione Italia Viva 6,1%
Sinistra Italiana/Verdi 3%
+ Europa 2,1%
Italexit 2,4%
Noi moderati 1,9%
Impegno civico 0,9%
Indecisi astenuti 43,5%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 24,6%
Partito Democratico 23,1%
Lega 12,5%
M5S 12,3%
Azione Italia Viva 7,4%
Forza Italia 7%
Sinistra Italiana/Verdi 3,1%
Italexit 2,9%
Astenuti/indecisi 35,4%

Sondaggi Quorum/YouTrend (per Sky)

Fratelli d’Italia 24,2%
PD 21,9%
Lega 13,5%
M5S 12,1%
Forza Italia 8,1%
Azione/Italia Viva(Calenda/Renzi) 5,2%
Sinistra Italiana/Verdi 3,5%
Italexit (Paragone) 2,6%
+ Europa (Bonino) 2,2%
Impegno civico (Di Maio) 0,9%
Noi moderati 1,5%
Unione Popolare (De Magistris) 1,2%
Indecisi/astenuti 42%

Sondaggi Supermedia YouTrend

Fratelli d’Italia 24,4%
PD 22%
Lega 12,9%
M5S 12,2%
Forza Italia 7,9%
Azione Italia Viva 6,5%
Sinistra Italiana/Verdi 3,6%
Italexit 2,8%
+ Europa 1,9%
Noi moderati 1,7%
Unione Popolare 1,2%

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo?

La telefonata del film cult di Nanni Moretti, ‘Ecce Bombo’, mi sembra il miglior commento a quello che vediamo di questi tempi nella politica italiana. Movimento 5 Stelle e Lega, usciti malconci dalle elezioni amministrative, si affannano un giorno sì e l’altro pure a proclamare quanto non siano contenti del governo, nella speranza di recuperare qualche punticino nelle tendenze di voto.

C’è poco da stupirsi, chiariamo, ma questo tentativo continuo di riposizionarsi e far parlare di sé appare poco credibile se fatto da Conte e Salvini, gli autentici trasformisti di questa legislatura, gli amici-nemici, coloro che hanno governato insieme per poi detestarsi e infine tornare a governare con Draghi all’interno di una maggioranza più ampia.

Mario Draghi ne ha comprensibilmente le “tasche piene“, eppure a logorarsi sembrano più Conte e Salvini.

Il Movimento 5 Stelle, dopo la scissione di Luigi De Maio, cerca di ricompattarsi e probabilmente non può farlo dentro il governo. Dall’altro lato, i parlamentari 5 stelle temono moltissimo le elezioni, perché molti non hanno speranze di rielezione. Il punto di equilibrio per Conte, Draghi permettendo, è l’uscita dal governo nella speranza che il governo non cada. I 5 Stelle sono avvitati su loro stessi e le prossime politiche rischiano di rappresentarne il requiem definitivo. L’uscita dal governo potrebbe segnare anche una rottura forte con il Partito Democratico, unico possibile alleato in vista delle elezioni del 2023. Il PD esce bene dalle amministrative, l’exploit di Damiano Tommasi a Verona ha fatto storia, ma in vista delle politiche è chiuso in un angolo, e rischia di non avere alleati contro la destra.

Dentro il centrodestra la Meloni è sempre davanti e vede crescere le possibilità di diventare il futuro Presidente del Consiglio, il centrodestra ha i numeri oggi, nonostante internamente né Salvini né Berlusconi sembrino contenti della primazia di Fratelli d’Italia. Che gode dello status di unica opposizione e senza fare molto si prenderà una larga fetta dei voti del centrodestra, approfittando anche degli svarioni ripetuti di Matteo Salvini.

Qualcosa si muove a sinistra, dopo la scelta di Sinistra Italiana e Verdi di presentarsi insieme alle prossime elezioni politiche. Un’alleanza tutta da costruire, che potrebbe portare una piccola rappresentanza di sinistra ed ecologista nel prossimo Parlamento.

Sondaggi elettorali Emg

Fratelli d’Italia 22,8%
Partito Democratico 22,3%
Lega 13,5%
M5S 10,2%
Forza Italia 8,2%
Azione 4,4%
Italia Viva (Renzi) 4,1%
Europa Verde 2,5%
Sinistra Italiana 2,3%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 20,8%
Fratelli d’Italia 20%
Lega 15%
M5S 12,1%
Forza Italia 9,8%
Italexit 4%
Azione + Europa 3,8%
Insieme per il Futuro (Di Maio) 2,3%
Italia Viva 2,2%
Sinistra italiana 1,8%

Sondaggi elettorali Demopolis

Fratelli d’Italia 23%
Partito Democratico 22%
Lega 15,2%
M5S 10,5%
Forza Italia 7,3%
Azione + Europa 4%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 23,6%
PD 21,8%
Lega 14,3%
Movimento 5 Stelle 11,2%
Forza Italia 7,4%
Azione + Europa 5,2%
Sinistra Italiana 2,7%
Verdi 2,6%
Italia Viva 2,4%
Italexit 2,2%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 21,8%
Partito Democratico 21,7%
Lega 15,8%
M5S 12,5%
Forza Italia 10,7%
Azione + Europa 4,7%
Italia Viva 2,6%
Verdi 2,3%
Sinistra Italiana 2,0%

Sondaggi elettorali Euromedia

Fratelli d’Italia 22,3%
Partito Democratico 21,4%
Lega 14,5%
M5S 11,3%
Forza Italia 8,3%
Azione + Europa 4,8%
Italexit 2,6%
Italia Viva 2,3%
Verdi 1,8
Astenuti/indecisi 35,3%

Sondaggi Supermedia YouTrend

Fratelli d’Italia 22,5%
PD 21,8%
Lega 14,5%
M5S 10,7%
Forza Italia 8,3%
Azione +Europa 4,5%
Italia Viva 2,6%
Italexit 2,6%
Verdi 2,2%
Sinistra Italiana 2,1%
Articolo Uno-MDP 1,9%

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

Secondo gli ultimi sondaggi di Euromedia, il Centro-Destra mantiene il suo netto vantaggio con Fratelli d’Italia che si conferma il primo partito nelle preferenze degli intervistati.

Fdi ha ottenuto il 22,2% delle preferenze, con il PD in calo al 21,5%. A seguire troviamo poi la Lega ferma al 15,7% e il M5S al 12,5%. Stazionaria Forza Italia all’8,5%. Appena sotto lo sbarramento, troviamo la coalizione Azione / +Europa al 4,8%.

In vista delle elezioni amministrative del 12 giugno, questi numeri confermano i trend dei sondaggi locali che vedono il centro-destra avanti in molte delle città chiave.

Genova

Nel Capoluogo Ligure sono ben 7 i candidati in corsa. Il favorito rimane però il sindaco uscente Marco Bucci, sostenuto sia dal centro-destra riunito, ma anche da Carlo Calenda e Matteo Renzi. Bucci nei sondaggi YouTrend è avanti al 56,8%, contro il 36,4% del candidato del Centro-Sinistra e dei 5 stelle Ariel Dello Strologo. Se le urne dovessero confermare queste percentuali, il sindaco uscente sarebbe quindi rieletto al primo turno con una sconfitta netta per la coalizione PD-M5S.

Verona

A Verona sembra invece esserci una corsa a tre: il sindaco uscente Federico Sboarina, al 28,8%, per il centro-destra, il suo predecessore Flavio Tosi, al 31,9%, che corre come indipendente dopo essere stato cacciato dalla Lega da Salvini, e Damiano Tommasi, ex-calciatore che ha riunito il centro-sinistra e che rimane saldo in testa ai sondaggio col 37,2% delle preferenze.

Secondo il medesimo sondaggio di Demetra Opinioni, al ballottaggio Tommasi vincerebbe sia contro Tosi che contro Sboarina. La candidatura di una figura esterna come Tommasi, sembra essere stata una scelta giusta per il centro-sinistra che, in caso di vittoria, si ritroverebbe ad amministrare una città che per anni è stata uno dei feudi del Centro-Destra.

L’Aquila

Anche qui si ripresenta alle urne il sindaco uscente per il centro-destra, Pierluigi Biondi. Per il centrosinistra, invece, è candidata la Senatrice del PD Stefania Pezzopane, già ex presidente della Provincia. La Pezzopane è appoggiata anche dal M5S, a conferma che i grillini nelle amministrative cercano alleati per rimanere rilevanti sul territorio.

Anche qui, il centro-destra è avanti: secondo le rilevazioni dell’agenzia Noto Sondaggi, Biondi sarebbe in netto vantaggio al 51%, mentre Pezzopane rimarrebbe ferma al 29,5%. Anche se non è scontata una vittoria al primo turno, anche nel capoluogo abruzzese la coalizione di Fdl-Lega-FI rimane quindi fortemente favorita.

Catanzaro

Qui il centro-destra si è invece diviso: da una parte c’è la candidata di Lega, Forza Italia, Udc e Italia Viva Valerio Donato, mentre Fdi ha presentato come candidata in solitaria Wanda Ferro, coordinatrice nazionale del partito.

Il centro-sinistra si è invece riunito sotto il nome di Nicola Fiorita, sostenuto anche qui dal M5S.

Palermo

Anche a Palermo, a essere avanti è il centro-destra con il candidato Francesco Lagalla: secondo un sondaggio di BiDiMedia, questi avrebbe il 48% delle preferenze, contro il 32,8% del candidato del centro-sinistra e M5S Franco Miceli. A seguire troviamo anche il candidato di Azione di Calenda e +Europa, Fabrizio Ferrandelli fermo all’11,2%. Ricordiamo che in Sicilia per una legge regionale basta superare il 40% al primo turno per vincere ed evitare il ballottaggio.

Dagli ultimi sondaggi sembra quindi che il centro-destra sia destinato a vincere in tutti e quattro i Capoluoghi di Provincia nelle prossime amministrative, a riprova dei forti consensi che la coalizione sta riscontrando nelle preferenze a livello nazionale.

Sondaggi elettorali Ixè

Partito Democratico 21,4%
Fratelli d’Italia 19,6%
Lega 15,1%
M5S 14,4%
Forza Italia 8,9%
Azione 4,9%
Sinistra Italiana 2,3%
Italia Viva (Renzi) 2,1%
Europa Verde 2,0%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 21%
Fratelli d’Italia 21%
Lega 15,1%
M5S 13,7%
Forza Italia 8,3%
Azione + Europa 3,3%
Italia Viva 2,2%
Sinistra italiana 2,1%
Verdi 2,7%

Sondaggi elettorali Demos

Fratelli d’Italia 22,3%
Partito Democratico 21%
Lega 15,6%
M5S 13,4%
Forza Italia 8%
Azione + Europa 4%
Italia Viva 2,5%
Verdi 2,3%
Sinistra italiana 2,1%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 22,6%
PD 21,8%
Lega 15%
Movimento 5 Stelle 12,8%
Forza Italia 8%
Azione + Europa 5%
Mdp Articolo Uno 2,4%
Sinistra Italiana 2,1%
Verdi 2,3%
Italia Viva 2,5%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 22,7%
Partito Democratico 21,5%
Lega 15,3%
M5S 12,9%
Forza Italia 10,7%
Azione + Europa 4,6%
Italia Viva 2,1%
Sinistra Italiana 2,0%
Verdi 1,9%

Sondaggi elettorali EMG

Partito Democratico 22,3%
Fratelli d’Italia 21,0%
Lega 15,2%
M5S 13%
Forza Italia 8%
Italia Viva (Renzi) 3,5%
Azione + Europa 4,6%
Sinistra italiana 2,1%
Verdi 2,3

Sondaggi Supermedia YouTrend

Fratelli d’Italia 22,2%
PD 21,1%
Lega 15,9%
M5S 12,9%
Forza Italia 8,2%
Azione +Europa 4,4%
Italia Viva 2,5%
Verdi 1,8%
Sinistra Italiana 1,9%
Articolo Uno 1,8%

Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

Gli ultimi sondaggi elettorali evidenziano un testa a testa serrato fra Partito Democratico e Fratelli d’Italia, ma a livello di coalizione è il Centro-Destra a essere nettamente in vantaggio.

Se si vanno a vedere i numeri delle rilevazioni di istituti diversi, gli scenari sono leggermente differenti: se istituti come Ixè o EMG mostrano un certo vantaggio del PD su FdI (per Ixè  PD batte FdI 23,2% a 17,6%), per altre agenzie come SWG il sorpasso del partito di Giorgia Meloni sarebbe già avvenuto.

Negli ultimi mesi, Fratelli d’Italia ha evidenziato un trend in forte crescita e neanche il mezzo scivolone sui nomi presentati per l’elezione del Presidente della Repubblica ne ha intaccato troppo la fiducia.

Il Centro-Destra parte quindi con un forte vantaggio alla corsa elettorale che ci aspetta per le elezioni politiche del 2023: per tutti gli istituti Fdl-Lega-FI sfondano ampiamente il tetto del 40% dei consensi, mentre l’asse allargatissimo del Centro Sinistra PD-SI-Mdp-IV-Azione+Europa-Verri a mala pena arriva a un picco del 36%.

E il Movimento 5 Stelle?

Anche se dovessere nascere effettivamente un accordo col PD, sembra difficile poter tenere insieme una coalizione così ampia senza qualche defezione. Anche rimanessero da soli il Partito Democratico e il Movimento, il Centro-Destra rimane comunque con troppo favorevoli per poter gareggiare alla pari.

Data la rielezione di Mattarella e l’instabilità internazionale con la guerra in Ucraina, al momento nessun partito della maggioranza sembra intenzionato a grossi ribaltoni che possano portare a elezioni anticipate.

Draghi mantiene un saldo controllo sul Governo e, salvo qualche colpo di testa dei partiti di Centro-Destra troppo ingolositi dal forte vantaggio nei sondaggi, ad oggi è verosimile immaginare che questa legislazione possa arrivare alla sua fine naturale nel 2023.

La paura politica di ritrovarsi a gestire la patata bollenta di una guerra in Europa e altre ondate della Pandemia il prossimo inverno, è sufficiente per convincere i leader dei partiti a stare dietro a una figura tecnica come Mario Draghi piuttosto che prendersi delle responsabilità che potrebbero affossare loro (e il Paese) se gestite col solo fine di ottenere consensi.

Sondaggi elettorali Ixè

Partito Democratico 23,2%
Fratelli d’Italia 17,6%
Lega 17,0%
M5S 14,9%
Forza Italia 9,5%
Azione 5,2%
Sinistra Italiana 2,1%
Italia Viva (Renzi) 1,7%
Europa Verde 2,3%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 21%
Fratelli d’Italia 19,7%
Lega 18%
M5S 15,4%
Forza Italia 8,9%
Azione + Europa 3,3%
Italia Viva 2,1%
Sinistra italiana 1,8%
Verdi 2%

Sondaggi elettorali Demos

Partito Democratico 20,7%
Fratelli d’Italia 20,1%
Lega 18,8%
M5S 16%
Forza Italia 7,9%
Azione 3%
Italia Viva 2,1%
+ Europa 2,2%
Verdi 2,1%
Sinistra italiana 2,3%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 21,9%
PD 21,3%
Lega 16,2%
Movimento 5 Stelle 13%
Forza Italia 8%
Azione + Europa 5,2%
Mdp Articolo Uno 2,5%
Sinistra Italiana 2,1%
Verdi 2,0%
Italia Viva 2,5%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 21,6%
Partito Democratico 21,2%
Lega 16,1%
M5S 12,3%
Forza Italia 10,6%
Azione + Europa 5%
Italia Viva 3%
Sinistra Italiana 2,3%
Verdi 2,4%

Sondaggi elettorali EMG

Partito Democratico 21,4%
Fratelli d’Italia 19,5%
Lega 17,9%
M5S 13,7%
Forza Italia 8,3%
Italia Viva (Renzi) 4,1%
Azione + Europa 4,1%
Sinistra italiana 2,6%
Verdi –

Sondaggi Supermedia YouTrend

PD 21,5%
Fratelli d’Italia 20,7%
Lega 16,6%
M5S 13,4%
Forza Italia 8,2%
Azione +Europa 4,8%
Italia Viva 2,5%
Verdi 2,4%
Sinistra Italiana 1,9%
Articolo Uno 2%

Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

L’elezione del Presidente della Repubblica ci ha detto principalmente tre cose:

  1. I leader dei maggiori partiti -eccetto Giorgia Meloni- non riescono ad avere il controllo o perlomeno la lealtà dei loro parlamentari. In questo i capofila sono gli eletti del Movimento 5 Stelle
  2. L’arco parlamentare che ha eletto Mattarella ha dimostrato di non volere particolarmente bene a Draghi, mai preso in considerazione. Draghi ha incassato il colpo e ora è piuttosto arrabbiato.
  3. Nell’elezione del Presidente della Repubblica ha pesato parecchio la ferrea volontà dei “grandi” elettori di non rischiare la caduta del governo e le conseguenti elezioni.

Dopo Napolitano, dunque, un altro Presidente della Repubblica rieletto. Ma come ne escono i partiti?
Giorgia Meloni, oggi capofila italiana della destra sovranista, tutto sommato bene, nonostante il centrodestra abbia provato – senza riuscirci – ad eleggere un “suo” Presidente. Meloni ne è uscita bene al contrario del suo omologo Salvini e ora ha tutto da guadagnare nella sua immagine di “unica opposizione” al governo Draghi (in realtà ci sarebbe anche Sinistra Italiana, perlopiù ignorata mediaticamente). Stare all’opposizione continua a giovare al partito di Meloni, vicino ad essere primo partito in Italia, come mai era riuscita agli avi di Alleanza Nazionale e MSI. SWG e Tecnè danno già il partito come primo in Italia. Per Fratelli d’Italia le elezioni del 2023 potrebbero portare ad un risultato senza precedenti, e ci sono buone probabilità per Giorgia Meloni di diventare Presidente del Consiglio.

Esce malconcio dal Mattarella bis Matteo Salvini, che ne ha combinata una dietro l’altra, bruciando un sacco di candidati graditi a destra per poi accettare a testa bassa il Mattarella bis. In pochi anni la Lega (ex nord) ha visto dimezzare i suoi consensi, e se i sondaggi dicono abbia buone probabilità di governare insieme a Meloni, per Salvini le ambizioni al premierato si assottigliano. Da questo punto di vista il rapido calo della Lega ricorda quello del Movimento 5 Stelle, ancorato al 33% preso alle ultime elezioni politiche e in rottura prolungata. Oltre ai numeri in continuo calo – oggi viene dato al 14% – il Movimento è diviso praticamente su tutto in mille rivoli, a partire dalla conclamata rivalità interna tra Di Maio, Ministro degli Esteri, e Giuseppe Conte, in teoria capo politico del movimento.

Il Partito Democratico ha tutte le ragioni per esultare per la rielezione di Mattarella, ma non si può proprio dire Enrico Letta abbia giocato un ruolo da protagonista. Per dare un’idea, Letta si è seduto in riva al fiume e ha aspettato di vedere passare i candidati bruciati da Salvini, uno alla volta. In ogni caso il PD resta il partito più solido nei numeri, senza grandi oscillazioni nei sondaggi, ma con un problema non da poco: i numeri per vincere nel 2023 non ci sono, e il potenziale alleato nella corsa elettorale è il Movimento 5 Stelle, a pezzi. Data la bocciatura dei referendum su eutanasia e cannabis il PD è chiamato a battere un colpo nell’agenda politica, o almeno a provarci.

Esce rinfrancato mediaticamente dall’elezione di Mattarella Matteo Renzi, che si è divertito a sparigliare nei giorni più caldi. Il suo partito però, Italia Viva, è inchiodato al 3% e ci sono buone possibilità la compagine renziana non ricompaia in Parlamento, a meno di alleanze last minute con Calenda. Sempre ai minimi storici la Sinistra, nonostante Sinistra Italiana di Fratoianni sia all’opposizione e Articolo Uno abbia nel governo un Ministro di peso come Roberto Speranza alla Salute. I partiti di sinistra sembrano quasi invisibili nel dibattito odierno, o inascoltati.

 

Sondaggi elettorali Ixè

Partito Democratico 21,2%
Fratelli d’Italia 18,5%
Lega 17,2%
M5S 15,1%
Forza Italia 8,6%
Azione 3,3%
Sinistra Italiana 2,1%
Italia Viva (Renzi) 2,3%
Europa Verde 2,3%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 20,8%
Fratelli d’Italia 19,3%
Lega 18%
M5S 15,5%
Forza Italia 9,8%
Azione + Europa 3,9%
Italia Viva 2,2%
Sinistra italiana 1,9%
Verdi 1,8%

Sondaggi elettorali Demos

Partito Democratico 20,7%
Fratelli d’Italia 20,1%
Lega 18,8%
M5S 16%
Forza Italia 7,9%
Azione 3%
Italia Viva 2,1%
+ Europa 2,2%
Verdi 2,1%
Sinistra italiana 2,3%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 21,4%
PD 21,1%
Lega 17%
Movimento 5 Stelle 12,8%
Forza Italia 8%
Azione + Europa 4,7%
Mdp Articolo Uno 2,6%
Sinistra Italiana 2,2%
Verdi 2,4%
Italia Viva 2,5%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Fratelli d’Italia 21,9%
Partito Democratico 21,4%
Lega 17,1%
M5S 13,1%
Forza Italia 8,8%
Azione + Europa 4,8%
Italia Viva 2,8%
Sinistra Italiana 2,4%
Verdi 2,3%

Sondaggi elettorali EMG

Partito Democratico 21%
Fratelli d’Italia 19,6%
Lega 18,1%
M5S 13,9%
Forza Italia 8%
Italia Viva (Renzi) 4%
Azione + Europa 4,2%
Verdi 2,5%
Sinistra italiana 2,4%

Sondaggi Supermedia YouTrend

PD 21%
Fratelli d’Italia 20,4%
Lega 17,3%
M5S 14,3%
Forza Italia 8,3%
Azione +Europa 4,2%
Italia Viva 2,9%
Verdi 2,4%
Sinistra Italiana 2,2%
Articolo Uno 1,7%

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Secondo i primi sondaggi Swg di questo 2022, il Partito Democratico ha rafforzato la sua posizione rispetto ai singoli partiti di Centro-Destra: il partito di Letta è al 22%, con un discreto vantaggio da Fratelli d’Italia al 19,9% (in lieve crescita) e Lega Nord ferma al 19%.

Il Movimento 5 Stelle rimane stabile intorno al 14%, mentre Forza Italia cresce leggermente e guadagna il suo 7,8%.

A seguire troviamo Azione di Carlo Calenda al 4,1% e poi tutti i partiti che orbitano intorno al Centro-Sinistra: Verdi, Mdp Articolo 1, Sinistra Italiana e Italia Viva non superano il 3%.

Per la prima volta, entra in chiaro in queste rilevazioni anche il partito di Gianluigi Paragone “Italexit” con l’1,1%.

Anche se il PD sembra essersi ricompattato in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica, a Letta rimane l’arduo compito di tenere unito un partito attraversato da più correnti di un fiume. Le votazioni per il Quirinale saranno il vero primo banco di prova per testare la tenuta della sua leadership.

Il Centro-Destra, anche se diviso, rimane comunque la prima coalizione del Paese: anche nel caso in cui il M5S accettasse di allearsi col PD, solo una larghissima coalizione di Centro-Sinistra sarebbe in grado di gareggiare alla pari con l’asse Fdi-Lega-FI.

Dato importante, visto che diversi esperti ritengono che dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica questa legislatura abbia le settimane (se non i giorni) contati.

Con questi numeri, a partire in vantaggio è sicuramente il Centro-Destra, anche se Meloni, Salvini e Berlusconi hanno dimostrato di avere posizioni diverse su diversi temi caldi.

Tuttavia, gli esperti sono d’accordo nel dire che sarà molto più semplice trovare un’intesa fra i Leader del Centro-Destra che per l’intero Centro-Sinistra allargato col M5S.

Dopo l’elezione del successore di Mattarella, si aprirà il Vaso di Pandora e non è da escludere che già questa primavera gli italiani saranno richiamati alle urne.

Proprio sulla nomina del nuovo Presidente, è ufficialmente partito in questi giorni il “TotoQuirinale“.

Le prime votazioni si svolgeranno lunedì 24 Gennaio e i bookmakers hanno iniziato già ad aggiornare le loro quote.

In testa fra tutti i “papabili” c’è Mario Draghi, quotato 1.40.

Al secondo posto, un nome che a molti provoca un brivido lungo la schiena: Silvio Berlusconi ha iniziato una insistente campagna fra i parlamentari e questo gli vale una quota di 7.0, dimezzando il divario che aveva con Draghi in pochi giorni.

A seguire, troviamo a quota 11 Pier Ferdinando Casini (spinto anche da Renzi) e la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, a quota 13 Maria Elisabetta Alberti Casellati (attuale Presidente del Senato) e in coda l’ex-premier Paolo Gentiloni a quota 26 e Giuliano Amato a quota 34.

Guardando invece le preferenze degli italiani, anche il sondaggio Swg incorona Mario Draghi come il più adeguato dagli intervistati a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica, con ben il 52% di preferenze. Mentre il secondo più quotato Berlusconi è ritenuto adeguato solo dal 18% del campione.

Qui sotto la classifica completa delle preferenze:
1) Mario Draghi 52%
2) Marta Cartabia 29%
3) Paolo Gentiloni 28%
4) Maria Elisabetta Casellati 26%
5) Paola Severino 20%
6) Silvio Berlusconi 18%
7) Dario Franceschini 18%
8) Pierferdinando Casini 17%
9) Letizia Moratti 17%
10) Giuliano Amato 15%

Sondaggi elettorali Ixè

Partito Democratico 24,4%
Lega 19,1%
Fratelli d’Italia 17,4%
M5S 16,4%
Forza Italia 9,2%
Azione 3,4%
Sinistra Italiana 1,6%
Italia Viva (Renzi) 1,6%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 20,7%
Fratelli d’Italia 20,1%
Lega 19,1%
M5S 16,4%
Forza Italia 8,7%
Azione 2%
+ Europa 2%
Italia Viva 1,8%
Sinistra italiana 1,7%
Verdi 1,7%

Sondaggi elettorali Demos

Partito Democratico 20,7%
Fratelli d’Italia 20,1%
Lega 18,8%
M5S 16%
Forza Italia 7,9%
Azione 3%
Italia Viva 2,1%
+ Europa 2,2%
Verdi 2,1%
Sinistra italiana 2,3%

Sondaggi elettorali SWG

PD 22%
Fratelli d’Italia 19,9%
Lega 19%
Movimento 5 Stelle 14%
Forza Italia 7,8%
Azione 4,1%
Mdp Articolo 1 2,4%
Sinistra Italiana 2,3%
Verdi 2,4%
+Europa 1,8%
Italia Viva 1,7%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Partito Democratico 20,7%
Fratelli d’Italia 20,5%
Lega 18,3%
M5S 14,3%
Forza Italia 9,2%
Azione di Calenda 4,8%
Italia Viva 2,2%
Sinistra Italiana 2,3%
Verdi 2,1%

Sondaggi elettorali EMG

Partito Democratico 20,5%
Fratelli d’Italia 19,4%
Lega 18,5%
M5S 14,7%
Forza Italia 7,6%
Italia Viva (Renzi) 4,3%
Azione di Calenda 3,6%
Verdi 2,4%
Sinistra italiana 2,2%
+ Europa 1,3%

Sondaggi Supermedia YouTrend

PD 21,5%
Fratelli d’Italia 19,5%
Lega 18,8%
M5S 15%
FI 8,1%
Azione 3,5%
Italia Viva 2,3%
Sinistra Italiana 2%
Art.1 MDP 2%
Verdi 2%
+Europa 1,5%

Aggiornamento a cura di Matteo Margheri

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

L’Europa e il mondo si preparano ad un inverno duro a causa del Covid, delle sue varianti e dell’incredibile miopia di un Occidente incapace di guardare al di là del proprio naso: la pandemia è un fenomeno globale, e se non viene affrontato tutti insieme produrrà sempre più scompiglio. Eppure. Eppure i vaccini continuano a non arrivare nel sud del mondo.

Alcuni stati tornano in lockdown, l’Italia si affaccia nuovamente su una mappa divisa in zone gialle, arancioni e rosse. Finora il Paese ha retto bene, molto meglio di un anno fa, ma l’inverno è alle porte e gli scenari sono incerti.

In tutto questo alcuni partiti sono alle prese con problemi interni e spaccature: la Lega continua ad essere attraversata da tensioni sull’asse Salvini-Giorgetti e continua a calare nei sondaggi (ora è terzo partito), i 5 Stelle sono divisi in tanti piccoli gruppi con Conte che fatica a tenere le fila, si dice incalzato da Di Maio. Giorgia Meloni se la passa meglio, anche se il suo partito è reduce dalle delusioni delle amministrative, con Roma a simbolo della caduta del centrodestra nelle città più grandi. Il PD è uscito rafforzato dalle ultime elezioni ed è tornato primo partito, anche se la sconfitta sul Ddl Zan ha lasciato qualche strascico.

Tutti i partiti sono alle prese con qualche problemino e soprattutto si preparano al mese di gennaio, che sarà molto caldo, se non altro per l’elezione del Presidente della Repubblica. Si fanno tanti nomi, non ci stupiremmo se alla fine della fiera dal cappello uscisse un certo Pierferdinando Casini. Sembra escluso che Draghi possa dimettersi da premier, vedremo come andrà a finire. In un periodo così duro per le persone, certo non desteranno grande interesse i giochi di palazzo per eleggere il Presidente.
Leggiamo nel grafico i sondaggi di SWG, per poi scendere nel dettaglio e vedere cosa dicono i numeri aggiornati istituto per istituto.

Sondaggi elettorali Ixè

Fratelli d’Italia 20,9%
Partito Democratico 20%
Lega 19,8%
M5S 15,6%
Forza Italia 6,9%
Azione 3,4%
Sinistra Italiana 2,9%
Italia Viva (Renzi) 2,6%

Sondaggi elettorali IPSOS

Partito Democratico 20,8%
Fratelli d’Italia 19,8%
Lega 19,1%
M5S 15,5%
Forza Italia 8,5%
Azione 2,3%
+ Europa 2,3%
Italia Viva 2%
Sinistra italiana 1,9%
Verdi 1,9%

Sondaggi elettorali Demos

Partito Democratico 20,4%
Fratelli d’Italia 19,8%
Lega 18,4%
M5S 16,1%
Forza Italia 8,3%
Azione 2,5%
Italia Viva 2,3%
+ Europa 2,5%
Verdi 2,1%
Sinistra italiana 2%

Sondaggi elettorali SWG

Fratelli d’Italia 20,3%
PD 20,1%
Lega 19%
Movimento 5 Stelle 16,3%
Forza Italia 7,2%
Azione 4,1%
Mdp Articolo 1 2,5%
Sinistra Italiana 2,3%
Verdi 2,1%
+Europa 1,8%
Italia Viva 1,7%
Non si esprime 39%

Sondaggi elettorali TECNÈ

Partito Democratico 20,3%
Fratelli d’Italia 19,9%
Lega 18,4%
M5S 16,1%
Forza Italia 7,6%
Azione di Calenda 3,8%
Italia Viva 2,3%
Sinistra Italiana 2%
Verdi 2%

Sondaggi elettorali EMG

Partito Democratico 19,7%
Fratelli d’Italia 19,2%
Lega 18,8%
M5S 15,3%
Forza Italia 7%
Italia Viva (Renzi) 4,1%
Azione di Calenda 3,5%
Verdi 2,3%
Sinistra italiana 2,3%
+ Europa 1,3%

Sondaggi Supermedia YouTrend

PD 20,3%
Fratelli d’Italia 19,5%
Lega 18,4%
M5S 15,8%
FI 7,3%
Azione 3,8%
Italia Viva 2,6%
Sinistra Italiana 2,2%
Art.1 MDP 2,1%
Verdi 2,1%
+Europa 1,7%

Le Nius Scopri chi siamo e cosa possiamo fare per te

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