Site icon Le Nius

Sondaggi politici: quale giudizio sul governo?

Reading Time: 3 minutes

Da aprile scorso, sono molte le vicissitudini attraverso le quali è passato il governo. Inizialmente sostenuto da un’ampia maggioranza costituita da Pd e dall’allora Pdl più Scelta Civica, si trova ora a poter contare sui soli voti di Pd, Scelta Civica e del Nuovo Centrodestra, nato dalla scissione tra alfaniani e falchi berlusconiani che hanno voluto il ritorno a Forza Italia.

Le primarie del Pd hanno poi consegnato maggioranze diverse all’interno del partito e imposto una direzione nuova che non può non avere riflessi sul governo stesso la cui azione è stata caratterizzata spesso dai rinvii e che ora è chiamato ad azioni più decise. Le dimissioni del viceministro dell’economia Fassina, rassegnate qualche giorno fa, sono solo l’ultimo atto in ordine cronologico di un lungo percorso ad ostacoli la cui interruzione è chiesta a gran voce dall’opposizione e che rischia di concretizzarsi da un giorno all’altro.

Secondo il sondaggio realizzato da Ipsos per Ballarò, il 31% degli intervistati ritiene che il governo agisca come la vecchia politica inconcludente, confermando dunque che le accuse di immobilismo sono condivise da buona parte dell’elettorato. Il 25%, invece, sostiene che non ci siano alternative migliori, sposando indirettamente la linea Napolitano che vuole un governo a tutti in ossequio al principio della stabilità come dogma. Il 30% degli intervistati è convinto che il governo faccia il possibile in un contesto difficile e solo il 6% ritiene che sia guidato da gente seria che lavora bene. In ogni caso quindi, la fiducia nei confronti della classe dirigente si conferma tra le più basse di sempre.

Le misure più urgenti

Su quelle che poi dovrebbero essere le iniziative del governo, il 63% degli intervistati ritiene urgente un taglio degli stipendi dei parlamentari, segno che il sentimento anticasta, grazie all’amplificazione mediatica, è veramente diffuso nel paese. Il rischio, però, è quello che la classe politica funga da unico facile responsabile delle colpe ben più diffuse di un intero Paese. Il 61% ritiene poi che si debba affrontare una riforma del lavoro che possa in qualche modo risollevare la situazione grave dell’occupazione in Italia e il 37% ha come priorità il taglio delle tasse.

Solo il 26% si esprime indicando nella nuova legge elettorale la riforma più urgente, mentre unioni civili e immigrazione, temi che hanno registrato posizioni diverse all’interno delle forze politiche che sostengono il governo e che sono di recente stati riproposti all’attenzione dell’opinione pubblica dai giornali, non sono percepiti come urgenti dagli italiani visto che sono indicati come prioritari solo dal 6 e dal 2%.

Com’è percepito il Movimento 5 Stelle

Inoltre, pare severo anche il giudizio degli intervistati nei confronti dell’opposizione del Movimento 5 stelle. Il 66% degli intervistati, infatti, ritiene che l’azione politica di Grillo e del suo movimento politico sia inutile, risolvendosi in mere denunce senza la costruzione di vere proposte alternative.

In realtà, aspettarsi rivoluzioni copernicane da una forza parlamentare priva di esperienza e comunque minoritaria è una illusione che dimostra la scarsa conoscenza da parte degli italiani dei meccanismi reali della politica, anche se è riscontrabile una certa debolezza nella costruzione programmatica da parte dei 5 stelle, troppo spesso interamente dipendenti dalle sparate grossolane del leader. Rimane comunque un 25% che considera l’attività del movimento fondamentale e il gruppo l’unica vera opposizione.

CONDIVIDI