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Sondaggi elettorali 18 aprile: Forza Italia in caduta libera

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Ad un mese dalle Elezioni Europee 2014, il PD guadagna altri consensi, il M5S tenta il recupero miracoloso, mentre Forza Italia scende sotto il 17 % a livello nazionale (18% sulle europee), avvicinandosi a quel crollo verticale di cui abbiamo parlato qualche settimana fa. Ecco cosa dicono i sondaggi Ixè per Agorà della settimana in vista delle elezioni europee.

Sondaggi elettorali 18 aprile: elezioni europee del 25 maggio

Il PD di Matteo Renzi continua a trovare nuovi consensi di settimana in settimana: col suo 32,8% rimane primo partito con un vantaggio che non accenna a diminuire (nonostante stia al governo) di sette punti percentuali sul M5S, fermo al 25,8%.

Forza Italia inverte il trend della scorsa settimana e torna giù nei sondaggi assestandosi al 18%.  Le candidature poco innovative e molto conservative (ancora una volta sul carro c’è, per esempio, Alessandra Mussolini oltre a tutti i soliti noti) sembrano affossare ulteriormente il partito di Berlusconi. Sale il Nuovo centro Destra di Alfano che arriva al 5,5%. La Lega, unica altra lista finora al di sopra dello sbarramento, rimane costante al suo 5,2%.

Sotto lo sbarramento invece L’altra Europa con Tsipras: la lista del leader greco di Syriza sostenuta da Sel, Rifondazione e altri partiti della Sinistra rischia di non prendere nessun seggio dell’area italiana. Le tappe del tour elettorale in Italia e le numerose iniziative sul territorio sembrano per ora non portare frutto. Vedremo se nelle prossime settimane l’andamento cambierà. Il rischio che è scompaia definitivamente quel poco rimasto di sinistra radicale in Italia.

Sondaggi elettorali 18 aprile: elezioni politiche nazionali

Se diamo un’occhiata ai sondaggi nazionali, osserviamo che riprendono l’andamento di quelli relativi alle elezioni europee.

In crescita sia il M5S (32.9%) che il PD (33,5%). Malgrado le polemiche per l’uscita di Grillo sulla Shoah e le bagarre in aula relative all’approvazione del ddl sul voto di scambio, il M5S guadagna altri consensi: la proposta shock del leader 5 Stelle di abolire Equitalia sembra aver avuto molto successo fra gli elettori e i sondaggi l’hanno sicuramente percepito.

Dal canto suo, il PD porta aventi la sua crescita inesorabile: le manovre che il governo sta portando avanti per la definizione degli sgravi Irpef con l’assegnazione degli 80 euro in più in busta paga, cavallo di battaglia di Renzi, devono essere state recepite evidentemente in maniera positiva.

Crolla come dicevamo Forza Italia al 16,8%: l’assegnazione di Berlusconi ai servizi sociali sembra aver ridimensionato il potenziale di influenza politica del partito che si ritrova oggi a ben otto punti e mezzo di distanza dal M5S. Inoltre, secondo apparenti voci di palazzo, alcuni parlamentari di FI sarebbero pronti ad abbandonare l’ex-premier per aderire al NcD di Alfano. Il partito del Ministro dell’Interno è infatti l’unico in crescita fra i partiti più piccoli con un aumento dello 0,6% che lo porta al 4,4%, a pochi punti decimali dalla Lega Nord (4,6%). Che la soluzione per il centro-destra italiano sia veramente una coalizione guidata da Alfano?

Da evidenziare il fatto che ad un corrispondente aumento delle preferenze dei due maggiori partiti (PD e M5S), corrisponda una diminuzione di fiducia nei rispettivi leader. Nonostante questo, Renzi rimane saldamente in testa sopra il 55% mentre Grillo continua un trend decrescente che lo porta sotto il 30%.

Immagini| Agorà

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