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Pd in calo, Renzi resiste: i sondaggi di Agorà

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Il PD è in calo, ma Matteo Renzi resiste. In ripresa Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Questo ci dicono i sondaggi della settimana dell’Istituto Ixè per Agorà.

Mentre il Parlamento è indaffarato nell’elezione dei membri della Consulta e del Csm, i sondaggi non sorridono al partito di maggioranza: il PD passa dal 41,5% al 40,4% nelle preferenze dell’elettorato. Paradossalmente, il segretario Matteo Renzi mantiene alta la sua credibilità e rimane saldamente al 50%, mantenendo una distanza abissale coi suoi diretti avversari politici.

Nelle ultime settimane si è discusso molto sull’effettiva efficacia delle manovre del Governo Renzi, prima fra tutte l’iniziativa degli 80 euro, ma la popolarità del premier non sembra risentire dei dubbi sorti verso il suo esecutivo. A farne le spese sembra essere invece il Partito Democratico, che registra un significativo calo percentuale unitario.

Probabile che le colpe dell’apparente stallo governativo vengano imputate non tanto all’incapacità di Renzi di indirizzare univocamente i propri sostenitori, quanto all’indecisione di rappresentati del PD sul seguire ciecamente o meno la via indicata dal premier.

Dalla sua fondazione, il Partito Democratico è sempre stato caratterizzato da correnti interne che, in periodi diversi, hanno minato la stabilità stessa del partito. Nelle scorse settimane questo carattere non è venuto meno, visti i continui botta e risposta fra Renzi ed alcuni importanti esponenti su temi cruciali, per esempio quello delle candidature da sostenere per il Consiglio Superiore della Magistratura e per la Consulta. La popolarità di Renzi resisterà agli scossoni del partito, o i dubbi sul suo Governo lo faranno precipitare accanto ai suoi antagonisti politici?

Se il Partito Democratico scende, gli avversari salgono: Forza Italia riprende lo 0.3 % assestandosi al 15,8 %, mentre il Movimento 5 Stelle arriva al 20,5%, guadagnando lo 0,4% rispetto alla settimana scorsa.

Malgrado le bufere scoppiate sulle candidature di FI per la Consulta, vedi caso Bruni (candidato FI raggiunto da un avviso di garanzia durante le trattative), il partito di Berlusconi riesci a risalire nelle preferenze degli italiani. Anche il Movimento 5 Stelle registra un trend positivo nonostante i piccoli casi scoppiati intorno alle liste dei candidati presentate sul blog di Grillo in vista delle Regionali dell’Emilia Romagna. È probabile che i contrasti nel partito di Matteo Renzi abbiano indirettamente favorito gli altri partiti, spostando le preferenze su di essi a scapito del PD stesso.

Per quanto riguarda i leader, Matteo Renzi rimane saldamente al primo posto seguito a trenta punti percentuali di distanza da Beppe Grillo e Matteo Salvini. Già la scorsa settimana abbiamo analizzato proprio quanto il leader della Lega si sia dimostrato un punto di riferimento per tutti gli oppositori a destra del premier.

Pur rimanendo lontano dai numeri di Renzi, Salvini è riuscito a raggiungere in popolarità Grillo, lasciandosi alle spalle gli ex-alleati Berlusconi (17%) e Alfano (13%).

Immagine| The Telegraph

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