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Ma che cavolo vuoi?

@ rumpleteaser

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Dunque, vediamo un po’… bianco, rosso, verde, viola, nero; cinese, portoghese, di Bruxelles o romanesco; cappuccio, rapa, verza, broccolo.
E mi domandi che cavolo voglio? Non è facile la scelta tra tante varietà di cavolo, ognuna caratterizzata da forme, colori, sapori diversi.

@ smith_cl9

Una cosa li accomuna: l’odore, che spesso risulta sgradevole, quando si cucina. Questo è determinato dall’alto contenuto di zolfo nell’ortaggio; ragione per cui, qualora lo facciate bollito, l’acqua di cottura è ottima per fare inalazioni e anche da bere, ricchissima di sali minerali e vitamine.
Le brassicacee, o crucifere, queste le nomenclature botaniche, sono anche fonte di fibre e ritenute valide nella prevenzione di molti tumori.
Tutte queste proprietà, però, svaniscono superati i 15-20 minuti di cottura, per cui si consiglia di cucinarli al dente o di utilizzare la pentola a pressione.

@ timsackton

I cavoli hanno avuto un ruolo importante nella storia. Durante le lunghe traversate oceaniche, per scoprire nuove terre o nei protratti periodi di pesca, tali ortaggi erano i preferiti nelle stive, in quanto si conservavano bene e garantivano i giusti fabbisogni alimentari agli equipaggi.
Il sapore più intenso è quello del cavolo nero, ottimo ad esempio per condire una pasta o del riso, semplicemente stufato a tocchetti con olio e aglio.

Cavolo Nero @ jules:stonesoup

Il più simpatico è senza dubbio quello dei piccoli di Bruxelles, che con la loro forma contenuta e un po’ buffa, possono essere un’ottima soluzione per farli apprezzare anche ai bambini, che solitamente non amano molto mangiare verdura e men che meno cavoli.
Ma il più affascinante, senza ombra di dubbio, è il romanesco. La struttura delle sue infiorescenze è unica.

Tale varietà di crucifera è stata oggetto di importanti studi e viene citata anche nell’interessante testo di Mario Livio, “La sezione aurea”, nel quale si parla di fillotassi. Si tratta di quella branchia della botanica dedicata allo studio dell’ordine secondo cui le specie vegetali si assemblano nelle strutture geometriche che conosciamo e si distribuiscono nello spazio. Tale fenomeno di costruzione delle piante e delle loro singole parti (foglie e fiori) è detto morfogenesi ed è appunto strettamente correlato alla sezione aurea e alla famosa successione di Fibonacci.

Romanesco @BMiz e Patterns Romanesco @vitroid

Con questi spunti curiosi possiamo saperne di più su questi ortaggi, apprezzarli maggiormente, nonostante gli odori in cucina e forse, la prossima volta che qualcuno ci dirà: “Ma che cavolo vuoi?”, sapremmo rispondere a tono.

Foto in copertina |  rumpleteaser

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