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Legittima difesa | Novità e criticità della nuova legge

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È stata approvata alla Camera la nuova legge sulla legittima difesa tra le polemiche delle forze di opposizione, di esponenti della società civile e dello stesso segretario del Partiti Democratico che ne ha criticato la poca chiarezza.

La nuova legge è passata con 225 Sì, 166 No e 11 astenuti: a favore hanno votato PD, Ap, Civici e innovatori; contrari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, Mdp, Sinistra Italiana-Possibile e Fratelli d’Italia. Astenuti Centro democratico e Psi. La legge considera sempre legittima, anche con l’utilizzo di armi da fuoco, «la reazione a un’aggressione in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nel domicilio con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno».

Legittima difesa: cosa cambia e i punti criticati

Dal 2006 la legittima difesa stabilisce che chi sorprende un intruso nella sua abitazione può reagire, anche utilizzando un’arma da fuoco. La legge e la giurisprudenza successiva hanno stabilito limiti a questa eventualità, ad esempio: è necessario che sia in corso un’aggressione e che l’intruso non sia in fuga, o che “la difesa dia proporzionata all’offesa”.

Il primo punto fortemente criticato della nuova legge ruota intorno alla erronea interpretazione del termine “ovvero”, che ha un valore disgiuntivo e non implica quindi che sia legittima la difesa solo se l’aggressione avviene di notte, ma anche (oppure) a seguito d‘introduzione nel domicilio con violenza alle persone o cose, in qualsiasi momento della giornata.

Il secondo punto criticato da giuristi, forze politiche e personaggi pubblici (come lo scrittore Saviano) riguarda la possibilità di usare sempre in modo legittimo un’arma di notte. Nonostante la legge ricalchi una norma francese, in molti sono convinti che il termine “notte” lasci spazio a troppe interpretazioni differenti, aggravando il compito della magistratura nell’analisi del singolo caso.

Leader come Salvini e le forze più conservatrici accusano invece di ingiustificata limitazione alle sole ore notturne la difesa legittima con armi ed auspicano una radicale possibilità di rendere “legittima qualsiasi difesa”, quindi a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi situazione e contesto, con qualsiasi mezzo. Esponenti del centrosinistra criticano l’opposto, cioè l’aver eliminato le discriminanti che limitano l’utilizzo delle armi in seguito ad un’aggressione, accusando il governo di aver intrapreso una deriva da ultra destra e favorendo il proliferare di cittadini giustizieri.

Sicurezza e armi in Italia

Il tema sicurezza è sempre molto sentito dalla popolazione italiana e anche dalla politica, che ne fa strumento quasi ossessivo di propaganda. Chi fa leva sulla paura a scopi elettorali e spinge per un’imitazione della cultura americana rispetto alle armi come la destra cerca anche attraverso la strumentalizzazione di casi specifici di diffondere uno stato di “allerta criminalità”.

L’impressione è che lo stesso PD con la nuova legge si sia preoccupato più di non lasciare all’avversario politico un’arma elettorale pesante che di mettere mano in modo sensato ad una legge sensibile. Nonostante la percezione -fomentata dai media- di vivere in un Paese sempre più pericoloso, i dati del Ministero smentiscono teorie diffuse propugnate da titoloni a cinque colonne da alcuni giornali, dimostrando ad esempio come dopo il biennio 2012-2013 il tasso di delittuosità (totale reati) sia in costante diminuzione. In particolare, omicidi, rapine e furti nel 2016 hanno registrato un calo rispettivamente del 11%, 10% e 9% rispetto all’anno precedente.

Anche le analisi sul possesso di armi e sicurezza smonterebbe convinzioni diffuse erroneamente. In Italia la licenza di porto d’armi per difesa personale è ottenibile in caso di “dimostrato bisogno”, e riguarda ad esempio chi volge mestieri particolari o ad alto rischio. Sarebbe assurdo per un Paese europeo emulare la cultura delle armi americana, che ha profonde radici antiche quanto la nazione stessa e provoca ogni anno migliaia di vittime, rendendo il paese decisamente meno sicuro dei vicini senza armi ovunque.

L’emendamento della Costituzione americana recita che “essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”. E nonostante la forte pressione esercitata dalle lobby delle armi, gran parte dell’opinione pubblica americana è consapevole della inadeguatezza della norma, scritta alla fine del 1700 in piena “secessione” dall’impero britannico e quando i moschetti sparavano pochi colpi al minuto.

La convinzione che arma sia uguale a deterrente si scontra contro le continue notizie di stragi facili oltreoceano e con i dati che confermano una notevole differenza nel numero di omicidi da arma da fuoco tra USA e paesi occidentali.

Legittima difesa: una legge da cambiare

Sarebbe auspicabile una modifica della legge sulla legittima difesa al Senato: una maggiore chiarezza e semplicità potrebbero non solo facilitare il compito alla magistratura nei casi specifici, ma anche bilanciare nel miglior modo possibile la proporzione tra difesa e offesa. La politica deve affrontare la quesitone non alterando lo Stato di diritto: cedere alle paure diffuse e abbandonare il cittadino, spingendolo a “farsi giustizia da sé” in stile far west non è degno di un Paese civile. Ci sono altri modi per lavorare su un tema importante come la sicurezza: aumentare la spesa, assicurare alle forze dell’ordine i mezzi necessari per svolgere al meglio il proprio lavoro, diffondere la cultura della legalità e far ripartire l’economia e l’occupazione sono le soluzioni più logiche e meno propagandistiche ad un tema così importante.

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