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Košice: l’inaspettata bellezza della normalità

Košice

@Karin Kernerova

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@Karin Kernerova

Ci sono vari motivi per amare un posto. A volte succede per manifesta straordinarietà (intesa nel senso più letterale di assenza di qualcosa che sia usuale), a volte per complicate associazioni mentali.

C’è però un ulteriore motivo. Spesso un luogo ci rimane impresso per la sua normalità, per il suo ritmo privo di sbalzi, lineare, liscio, come quello di un futuro ipotetico o di un presente alternativo migliore, che procede senza fermarsi perché almeno nella nostra mente non vogliamo che abbia ostacoli.

Questa sensazione è la più soggettiva di tutte, persino più della percezione della bellezza estetica. Ti può cogliere ovunque, anche nei posti più imprevisti. A me, per esempio, è successo a Košice, in Slovacchia.

Proverò a raccontarvi questa città, come sempre, attraverso dieci foto, ma con una novità. A guidarci non saranno gli scatti di Michele Pasquale (a cui abbiamo dato un meritato turno di riposo), ma quelli di Karin Kernerova, ragazza slovacca, nativa della città. Del resto, solo uno sguardo abituato a vedere il suo soggetto ogni giorno può mostrarci al meglio la sua normalità.

@Karin Kernerova

La prima impressione è quella che conta, anche se spesso è sbagliata. Se ne dicono tante sui “primi momenti”, ma alla fine rimane un’unica verità: non te li dimentichi, siano essi ingannevoli o
destinati a durare per sempre.

Il mio primo impatto con Košice è stato quello con la sua stazione. Osservate questa foto. Non c’è niente, assolutamente niente, di particolare. Ed è assolutamente incredibile.

@Karin Kernerova

Il centro di Košice è piccolo. In due giorni potete vedere tutto e molto probabilmente vi rimarrà anche del tempo per annoiarvi. Non c’è niente che prometta altro.

Tutto quello che merita di essere ammirato è lì, fermo, solido. Rassicurante come solo la consapevolezza di essere circondati da palazzi in stile austro-ungarico riesce a dare. Stranamente.

@Karin Kernerova

La bellezza in primo piano. Troppo facile, per alcuni, forse, anche del tutto inelegante. La quotidianità prende il sopravvento, nasconde, minimizza. Però non cancella e alla lunga finisce per ingigantire tutto.

Se stai in un posto per poco tempo, l’occhio va allenato a questa situazione. Se ci vivi a lungo non ti interessa. Va bene che non si veda. Va bene. L’importante è sapere che si trova lì.

@Karin Kernerova

La strada principale di Košice è una fessura che taglia in due la città e si schiude al centro per mostrare la Cattedrale e il Teatro. Tutto intorno, negozi, ristoranti, locali, vita. Per pochi euro mangiate bene e bevete meglio.

Sembra che niente di importante succeda intorno a voi, ma avrete comunque la sensazione che sia tutto fondamentale. Non vorrete fare altro che passeggiare avanti e indietro fino a quando non vi verrà voglia di bere ancora.

@Karin Kernerova

Košice è una città tranquilla. Le persone che ho conosciuto e che ci hanno vissuto spesso la definiscono noiosa. Può essere. I viaggiatori tendono sempre a idealizzare i posti dove sono stati
(e io per questo mi dichiaro colpevolissimo), ma siamo sicuri che sia un difetto?

Siamo sicuri che trovare un angolo vuoto, disabitato, fermo, sia per forza un aspetto negativo? A volte basta una geometria semplice per farci sorridere.

@Karin Kernerova

La storia, l’architettura, l’arte. Potrei aver dato l’impressione che Košice sia quasi una cartolina retrò. No, non lo è. Si tratta di una città giovane. Certo, non molto grande, per molti aspetti provinciale, ma ha anche un lato moderno e innovativo.

Passeggiare in centro è sicuramente rilassante, ma uscire da esso, perdersi nei parchi, nei musei, nelle zone universitarie è stimolante in egual misura. Forse anche di più.

@Karin Kernerova

La Cattedrale di Santa Elisabetta è il polo di tutta la città, l’attrazione principale, più evidente. Si tratta della cattedrale gotica più orientale d’Europa e la chiesa più grande della Slovacchia.

La sua mole offre un’ampia ombra durante le giornate calde d’estate. Di notte invece, illuminata a dovere, diventa il punto di riferimento per non perdersi mai. Anche l’elemento più straordinario qua riesce a essere rassicurante.

@Karin Kernerova

Nei miei racconti ho sviscerato più volte il concetto di bellezza, ma alla fine l’unica conclusione che posso trarre dai ragionamenti che ho fatto è semplice: la bellezza non la puoi definire, non la puoi catalogare, non la puoi fermare.

Si trasforma, muta, si muove. Può essere qualsiasi cosa, spesso un inganno. Un riflesso. A Košice questa sensazione è molto concreta. Scivola via tutto. In maniera molto piacevole.

@Karin Kernerova

Hrnčiarska non è molto lunga e neanche troppo larga. È una parallela della via principale, un po’ nascosta. Era la vecchia strada degli artigiani, ma ora più che altro ci trovate bar, locali e un paio di attrazioni turistiche.

Conserva però il suo fascino, in particolare la sera, con determinate condizioni di luce, soprattutto dopo aver bevuto un paio di birre scure. Anche se non fa parte del vostro percorso, vorrete sempre farci una piccola deviazione.

@Karin Kernerova

Le foto che vedete in questo articolo possono ingannare. Sembra che ci sia tanto nel centro di Košice e in effetti non c’è poco ma, come già detto, è tutto raccolto, tutto lì. Non si fa molta fatica, ci si mette poco perché bastano davvero pochi passi. Pochi passi di qualità, però.

La statua dell’Immacolata si scorge appena vi lasciate alle spalle la Cattedrale e il Teatro e vi lancia verso un viale vivo e animato. Un punto fermo. Che spicca più del solito grazie allo stile barocco differente dal contesto. Perché il bello della normalità è proprio questo. Solo lì può spiccare l’insolito.

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