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Insigne è la risposta al terrorismo

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@mister-x.it

Nikola Kalinić (Salona, 5 gennaio 1988) è un calciatore croato, attaccante della Fiorentina e della Nazionale croata. Così Wikipedia. Non ho mai dato un contributo all’enciclopedia libera e gratuita. È il momento: “…attaccante della Fiorentina e della Nazionale croata”; aggiungo: “È stato l’ultimo calciatore capace di segnare al Napoli, il 18 ottobre 2015 in Napoli-Fiorentina (2-1). Gli azzurri, allenati da Maurizio Sarri, sono imbattuti da 16 incontri consecutivi e hanno subìto solo due reti nelle ultime dieci gare. Il portiere partenopeo, Pepe Reina – un uomo che secondo diverse fonti femminili risulterebbe insospettabilmente sexy – traccia circoletti rossi sul calendario come chi combatte una dipendenza: anche oggi è andata, sono 35 giorni senza gol”.

L’enciclopedia è libera, io sono ancora piuttosto distante dalla perfezione e un utente volenteroso e paziente pulirà eventuali sbavature fuori luogo nella pagina di Kalinić (sorry Nik, mi prendo questa confidenza perché sei connazionale di Ivan Strinic, che stimo, e forse voi due vi conoscerete anche, in gioventù avrete fatto un sacco di cose insieme su quelle stupende coste croate come falò, corteggiamenti, ubriacature, botte e altre cose ancora, molte delle quali davvero magnifiche. Ah no. Ok no. Scusa. Del resto la Croazia è piuttosto grande. Ciao. E forza Strinic, allora).

“Abbuo’ Nico’, si te fai vré però…” | @melty.it

Facciamo le persone serie. Lasciamo stare Wikipedia e Kalinić; ci troviamo, lasciamo stare anche la Gazzetta, per la quale il Napoli che scavalca la Roma, secondo a due punti dal comando, merita la decima pagina. Vero, in testa c’è la grande Inter. D’accordo d’accordo, dimenticavo. Un momento: ah sì, perfetto, lo comunico; mi dicono dalla regia che se lunedì 30 novembre battiamo i nerazzurri al San Paolo siamo al comando. E la Viola gioca away con il Sassuolo (a-haaa…sgrat).

Tra le cose che mi irritano di più ci sono quelli che la verità è un’altra, qui. Allora mi fermo. Mi concentro. Faccio tutto il possibile per scrivere altro. Ci riesco: andiamo gente, la verità è un’altra, qui (sigh). Voglio dire, ci sono problemi ben più importanti di una partita di calcio e della lotta allo scudetto. Questo è il primo post della rubrica Je sto vicino a te dopo gli attentati terroristici dello scorso 13 novembre, a Parigi. Tutta Europa resta vigile. A Bruxelles, in Belgio, l’allerta è massima. E siccome questa rubrica cerca di offrirvi una visione europea, equilibrata e relativamente indipendente dalle sorti degli Azzurri, questa volta faremo un’eccezione e ci concentreremo su quello che sta accadendo in Europa. Per punti:

  • In rete circolerebbe da tempo un fotomontaggio nel quale la bandiera dell’ISIS sventolerebbe sul Colosseo, a Roma. Intanto gli azzurri si prendono l’Arena di Verona: a segno Lorenzo Insigne (67’) e Gonzalo Higuain (74’), 0-2 al Bentegodi. Lo sgomento gialloblù è tutto vero, si escludono fotomontaggi.
  • Giovedì l’undici di Sarri giocherà a Bruges, in Belgio, quinto match del girone di Europa League. Comprensibile la preoccupazione dei tifosi azzurri pronti per la trasferta. La notizia è da confermare, ma secondo fonti anonime un significativo numero di aspiranti terroristi avrebbe cambiato fede dopo gli highlights di Verona-Napoli, una partita bruttina dai numeri però importanti: possesso palla azzurro del 72%, Higuain capocannoniere (10 reti in 13 gare), Jorginho tocca 215 palloni, Hamsik 118, Reina sfila un guantone e fa il sudoku.
  • Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: “In guerra contro il terrorismo, non l’Islam”. E su Insigne avrebbe aggiunto: “È un esempio da seguire: lui e sua madre beccati dai veronesi, ma all’odio ha risposto cu nu maronn’ e gol”. Per Carlo Alvino si tratterebbe di giustizia divina:

https://www.youtube.com/watch?v=AjcvEgIGnY0

  • Secondo il premier belga, Charles Michel, il rischio attentati nel Paese è innegabile. Il primo ministro avrebbe espresso in privato un certo interesse per la sproporzione dei tiri nel match di Verona: 20-3. “E non sto qui a chiedervi per chi”, avrebbe aggiunto.
  • Bruxelles resta una città blindata, le forze di polizia sono ovunque: “Sembra la difesa dell’Hellas”, avrebbe dichiarato un cittadino della capitale belga.
  • Anche Papa Francesco si è espresso sulla necessità di non cedere alle generalizzazioni dettate dalla paura dopo gli attentati. “Anche perché – avrebbe aggiunto – se rispediamo a casa i musulmani, a sinistra senza Ghoulam è una tarantella”.

    “Ciao Faouzi, sì gruoss!” | @theblaze.com

  • Salah, uno degli attentatori di Parigi, è ancora in fuga. Diversa la versione di alcune fonti vicine agli ambienti azzurri: “La classifica parla chiaro: presa la Roma, che ora insegue a un punto”.
  • L’allerta resta alta anche nelle città italiane. A Milano, l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini prepara il prossimo match con estrema cautela: “Il Napoli ha perso solo la prima gara – avrebbe detto il tecnico nerazzurro – è una squadra davvero forte: vincere sarà difficile e io dico questo così da quelle parti si toccano da quelle altre parti, in basso”. Sgrat.
  • Nessun Paese in Europa può abbassare la guardia: “Italia attenta, ma no alla psicosi”, ha detto il premier Matteo Renzi. Che avrebbe aggiunto: “Restiamo sereni. Pensate, il Napoli ha la migliore striscia positiva dei cinque maggiori campionati europei”.
  • Sull’importanza del pluralismo religioso si sono espressi circa 500 napoletani durante un viaggio di piacere a Verona lo scorso fine settimana: “È importante rispettare le fedi diverse dalla nostra, che non celebrano la propria funzione principale la domenica”. Ecco un estratto dell’intervista:

 

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