[divider scroll_text=”Sotto la lente di Rayban”]
Qualche anno fa si sentiva molto parlare di un party game molto innovativo, un rhythm game, facile e divertente. Si tratta di Guitar Hero, che portava un’idea molto semplice ma rivoluzionaria: se vuoi giocare con un videogame da vero rocker, basta con i classici controller, usa un joypad adatto!
E cosa c’è di più adatto di una chitarra?
L’impiego di una chitarra come joypad ha fatto conoscere alla serie un rapido successo, tanto che è stato uno dei giochi più in voga della fine del primo decennio del 2000. Tuttavia, oggi è scomparso. Cos’è successo?
La fine di Guitar Hero
Secondo me la serie Guitar Hero è defunta soprattutto per questi 5 motivi:
2) Guitar Hero non è un gioco molto longevo: in un disco abbiamo a disposizione un prefissato numero di canzoni: una volta provate tutte, è naturale stancarsi di ripeterle; anche concentrandosi sulle canzoni preferite si arriva ad impararle a memoria.
3) Di norma un buon gioco costa parecchio, e Guitar Hero non fa eccezione. Se è vero che fu innovativo, di certo era un gioco abbastanza dispendioso: il costo aggiuntivo della chitarra-joypad è un fattore da non sottovalutare, specialmente in tempi di crisi economica e tasche sempre più vuote. Il gioco era infatti venduto nei negozi unicamente come bundle assieme alla chitarra. Inoltre la massiccia presenza di DLC aggiungeva un ulteriore costo al tutto: troppi, troppi DLC.
Poi, il punto di forza, ovvero la chitarra, si è trasformato in un problema: per giocare in due giocatori veniva richiesta una chitarra supplementare: un’altra spesa in più ed anche troppo ingombrante da portare in giro dagli amici o parenti. A titolo informativo, faccio notare che si potrebbe anche giocare senza, ma, suvvia, si chiama Guitar Hero per un motivo, no?
4) I primi titoli della saga hanno colpito e scosso il mercato videoludico: il solo Guitar Hero 3, il più venduto, ha incassato circa 830 milioni di $. Giusto per un confronto, uno degli ultimi titoli (Guitar Hero Warriors of Rock) ha venduto solo 100.000 copie circa nei primi mesi di rilascio.
Anche se manca la chitarra, i vantaggi sono tanti: si può giocare ovunque, non richiede l’uso di uno strumento e spesso risulta più preciso. Inoltre, fattore non da poco, il prezzo irrisorio (se non gratuito) delle app ha favorito una preferenza di questi “surrogati” rispetto al gioco originale.