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Barcellona, il ciclo è davvero finito?

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Barcellona ciclo finito? La dolorosa sensazione si era già avuta lo scorso anno dopo l’umiliante doppia sfida col Bayern Monaco in Champions, con un aggregate di 7 a 0 per i bavaresi: il Barcellona dei sogni non c’era già più. Però Messi era a mezzo servizio, Villanova (allora allenatore dei blaugrana) aveva gravi problemi di salute e si sperava che con un calciomercato ben fatto, una toppa qua e una là, il sogno sarebbe ricominciato.

Ma non è stato così, e il giorno dopo la sconfitta a Madrid contro il diabolico Atletico di Simeone (su 5 gare 0 vittorie per i catalani quest’anno) bisogna fare una piccola, lucida e amarissima analisi:

– l’ossatura del Barcellona inizia a scricchiolare, non esiste più il pressing alto e sistematico che era un marchio di fabbrica, Puyol chiude la carriera quest’anno, Xavi, Iniesta, Dani Alves e Piquè sembrano un po’ svuotati, a tratti sono ancora capaci di emozionare e regalare partite importanti (Iniesta soprattutto) ma in media fanno il compitino e finita lì; non hanno più motivazioni o non ce la fanno più? O entrambe le cose?

gli acquisti degli ultimi tre anni sono stati abbastanza scellerati, grosse spese per giocatori che poi hanno abbastanza deluso, su tutti Fabregas (40 milioni di euro) che non ha mai veramente inciso o dato quel quid che ci si aspettava, non trovando neanche una collocazione precisa nello schema

Messi non è più, per citare Steve Jobs, né hungry né foolish: è meno reattivo, sembra aver meno voglia di smarcarsi, ha meno fame appunto; è più umano, quello super ormai è diventato Cristiano Ronaldo (poi magari Leo si riprende lo scettro al Mondiale, tutto è possibile).

– Dello scandalo Neymar s’è già detto in un articolo precedente, della sanzione Fifa che blocca il mercato del Barcellona per due anni ne parleremo più avanti: ora bisogna avere la dignità di lottare fino all’ultimo per vincere la Coppa del Re col Real e la Liga nell’incredibile corsa a tre con le 2 squadre di Madrid.

Certo è che i volti dei giocatori del Barcellona di ritorno dall’eliminazione in Champions League non promettono bene: per portare a casa almeno un titolo servirà una reazione di orgoglio e di rabbia di campionissimi che non ci stanno a far parte di una storia gloriosa ma ormai passata.

Immagine| El mundo deportivo

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