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Vicenza 2015/2016: fermi tutti, quest’anno c’è un progetto. O no?

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@Vicenza Calcio

La reazione umana per ogni tifoso del Vicenza, ad ascoltare la parola “progetto”, è quella di imprecare. Perdonateci, ma è così, non abbiamo mai avuto grosse alternative: siamo stati abituati male, negli ultimi 10 anni, con estati dedicate a:
1) fare ricorso per essere ripescati
2) cambiare allenatore
3) vendersi i migliori e tirare a campare.

Chiaro quindi che quest’anno, nonostante Marino alla fine sia rimasto, e nonostante la difesa sia stata confermata e il capocannoniere dello scorso anno (Cocco) sia ancora in rosa, i dubbi sull’esistenza reale di una pianificazione per riportare il Vicenza dove merita rimangono sempre. Non vorremmo che arrivassero le classiche “offerte irrinunciabili” a cambiare tutto in corsa. Diciamo che siamo molto sul “chi va là”, e aspettiamo con ansia la fine del mercato e l’inizio del campionato per essere smentiti. Ci speriamo sul serio, non vediamo l’ora di esserlo, non avete idea di quanto, ma ne abbiamo viste troppe – tra cui un Sergio Cassingena che al raduno si sbellicava dalla risate – per lasciarci prendere a luglio dall’entusiasmo.

Detto questo, qualcosina sembra però essere cambiato. La difesa, come detto, almeno per ora è rimasta la stessa, con il ritorno di Sampirisi e Manfredini e la conferma di D’Elia e Brighenti, oltre che di Vigorito in porta. Quella stessa difesa sulla quale abbiamo costruito la sfilza di vittorie dello scorso anno. L’attacco, poi, è ancora lo stesso, con l’aggiunta di un Gatto – per favore evitiamo ogni battuta sui gatti e i vicentini – che sembra essere un innesto interessante, e anche questa è una buona notizia. Il problema è il centrocampo dove, nonostante l’arrivo di Pazienza e Pinato, c’è più di un’incognita, visto che due terzi dei titolari dello scorso anno (Di Gennaro e Moretti) non ci sono più, e sarebbe bello capire quante possibilità ci sono per farli tornare.

Servirebbe, oltre che la disponibilità economica, un progetto per convincerli. E quindi torniamo al punto di partenza. Siamo in grado di proporre a questi giocatori un piano ambizioso, un obiettivo preciso? O questo progetto esiste solo a parole? Le risposte arriveranno a fine mercato. Nel frattempo ciò che possiamo dire è che noi il progetto lo abbiamo, ed è quello di esserci, come sempre, per difendere il Lane, per sostenerlo, per portarlo lassù. La fiducia nel fatto che la storia sia cambiata è la nostra “offerta irrinunciabile”. Pensateci prima di vendere qualcuno.

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