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Jazz, Papa Wojtyla e narghilè: viaggio a Sarajevo in 10 foto

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Michele Pasquale @ntwari_mickey

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Michele Pasquale @ntwari_mickey

Da dove iniziare per descrivere Sarajevo?
Parlare di questa città non è semplice e non solo per la storia tragica che l’ha segnata.
Il fatto è che se deciderete di partire per un viaggio a Sarajevo vi troverete di fronte a una città tanto bella quanto unica, basta aprire una guida o leggere la sua storia per capirlo. Qui si incontrano e mischiano tre delle culture più importanti dell’umanità (cattolica, ortodossa e musulmana) e hanno avuto luogo alcuni dei fatti più importanti del secolo scorso.

Parlando di Sarajevo il mio pensiero, come probabilmente quello di tutti i ragazzi della mia generazione, torna indietro di vent’anni ai telegiornali visti senza capire molto, alle notizie tragiche che lasciavano i nostri genitori un po’ impauriti, ai discorsi su una guerra così vicina a noi. Per questo motivo, magari inconsciamente, si pensa a una città difficile e ferita. Questo è vero, ma solo in parte.

Sarajevo è davvero una città difficile e ferita, ma fermarsi solo a questo sarebbe riduttivo e ingiusto. È anche una città incredibile e le cicatrici non fanno che aumentarne il fascino. Sono passati vent’anni e in questa città c’è molto più di un passato tragico. C’è un presente vivo che si può scoprire solo visitandola, respirandone l’aria in prima persona.

Per questo voglio raccontarvi il mio viaggio a Sarajevo in 10 foto che ne mostrano gli angoli, i dettagli, le impressioni meno scontate.
Una passeggiata virtuale alla scoperta dello spirito unico di questa bellissima città.

Le foto sono di Michele Pasquale @ ntwari_mickey

1. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Baščaršija è il centro di Sarajevo, il quartiere turco, per la maggior parte dei turisti il primo impatto con la città. Partendo dal Sebilj, la fontana di legno nella piazza principale immancabile luogo di ritrovo per persone e piccioni, potete iniziare ad esplorare viuzze e negozi di ogni tipo.
Ci si mette un attimo a perdere l’orientamento, ma di solito non ci si fa caso. Troppe cose da vedere, troppi posti in cui fermarsi, troppe tentazioni.
Davanti a certe botteghe vi verrà voglia di comprare tutto. Se non volete rovinarvi limitatevi a una džezva, il tipico pentolino con il quale si prepara il caffè bosniaco. Anzi, compratene due: alcune sono così belle che non avrete mai il coraggio di usarle veramente.

2. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Camminare stanca e prima o poi dovrete fermarvi a mangiare qualcosa. Non sarà il massimo dell’originalità, ma se siete nei Balcani e ancora di più se vi trovate a Sarajevo i cevapi non sono una scelta, ma un preciso ordine morale. Nel centro potete trovare moltissime ćevabdžinice, locali tipici che servono questo caposaldo della cucina della regione. A detta di molti a Sarajevo si preparano i migliori cevapi dei Balcani e dopo averli provati non potrete fare a meno di pensare che almeno il podio se lo meritano tutto.
Una decina abbondante di polpette, un panino unto d’olio, un mucchio di cipolla tagliata fine. Che altro vi serve per essere felici?

3. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

In qualsiasi città del mondo il mercato è uno dei luoghi da visitare se si vuole capire lo spirito del posto e Sarajevo non fa eccezione.
Qui trovate in vendita davvero di tutto e anche l’offerta di emozioni è diversificata. Nel mercato della foto l’atmosfera è vivace, elettrica, ansiosa di vedere cosa sta per accadere. Ma non molto distante da qui, a Markale, uno dei mercati più grandi in pieno centro, l’atmosfera è differente. Lì durante l’assedio degli anni ’90, per ben due volte a distanza di un anno e mezzo un colpo di mortaio provocò decine di morti. Furono due avvenimenti che cambiarono la percezione generale del mondo su quello che stava avvenendo e a loro modo segnarono una svolta. Oggi in quel luogo, su una grande parete di vetro, potete leggere i nomi delle vittime.

4. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Il ricordo della guerra è vivo e presente in tutta la città, non si può evitarlo o far finta di niente. Basta ad esempio alzare lo sguardo verso le montagne per accorgersene. Facendolo noterete alcune macchie bianche: sono i cimiteri islamici dove sono sepolte le vittime di quei giorni. Passeggiare tra le lapidi e notare come tutte rechino una data di morte compresa tra il 1992 e il 1996 è forse il modo migliore per avere la percezione reale e tragica di quanto successo.

5. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

L’11 luglio 1995 le truppe dell’esercito serbo-bosniaco guidate da Ratko Mladić entrarono a Srebrenica uccidendo più di 8.000 musulmani bosniaci.
Sarajevo e Srebrenica distano più di cento chilometri: poco meno di due passi per un ricordo così ingombrante. Anche nella capitale nessuno vuole dimenticare e il Fiore di Srebrenica, il simbolo commemorativo di quanto accaduto, è presente in molti luoghi della città.

6. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Pur non volendo dimenticare, Sarajevo guarda avanti. E lo fa proponendo un miscuglio di cultura, arte e tradizioni. Se passeggiate dal quartiere turco andando verso Trg Oslobođenja, senza quasi accorgervene l’ambiente intorno a voi cambia del tutto. Dagli edifici bassi, le strade strette e le botteghe artigianali tipiche di Baščaršija, si passa ai palazzi alti ed eleganti e ai negozi moderni simili a quelli di tante altre città dell’Europa centrale. All’inizio potrebbe essere disorientante. Ma poi basta guardare a terra, leggere la scritta che vedete nella foto, osservare di nuovo l’ambiente intorno a voi e, sorridendo, proseguire la passeggiata con un altro spirito.

7. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Ci sono tanti modi in cui poter passare le giornate a Sarajevo. Se volete coccolarvi, soprattutto dopo una giornata pesante, l’idea migliore è senza dubbio quella di lasciarvi vincere dalla pigrizia in uno dei tanti shisha bar del centro. Chiariamo subito: se cercate una birra è il posto sbagliato.
Come la religione islamica impone non si servono alcolici. Potete però ripiegare su un buon caffè bosniaco servito sempre con un lokum, il tipico dolcetto gommoso di origine turca. Se invece volete davvero viziarvi la scelta giusta è il narghilè, soprattutto se siete in compagnia. Adeguatevi al ritmo lento, sprofondate sui divani, apritevi, raccontate quello che avete dentro anche se siete in compagnia di estranei, lasciate passare le ore parlando di futuro, vita e amore. Che poi alla fine sono sempre lo stesso argomento. Godetevela.

8. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Secondo molti furono due i veri artefici del crollo del comunismo nell’Europa dell’est: il rock’n’roll e Papa Giovanni Paolo II.
Non è questo però il motivo per cui trovate la statua di Papa Wojtyla a Sarajevo. Il monumento, posto proprio di fronte alla Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, è l’omaggio che la comunità cattolica ha voluto tributare al pontefice polacco sempre molto interessato e attento ai fatti di Sarajevo, basti pensare alla storica visita in città dell’aprile del 1997. La cattedrale è anche il punto intermedio della linea ideale che unisce i tre grandi edifici religiosi di Sarajevo. La grande chiesa ortodossa dedicata alla Natività di Gesù e la moschea di Gazi-Husrev Beg, infatti, sono quasi equidistanti nelle due direzioni opposte.

9. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Lo Zlatna Ribica è un locale piccolo, stretto e un po’ buio, ma di sicuro non banale. L’interno è un trionfo di decorazioni e soprammobili di epoche passate. Anni ’20, ’30, ’40, tutto sembra ammassato in modo del tutto casuale, ma il risultato finale è un’atmosfera strana, che richiama un tempo passato, imprecisato, lontano. Un viaggio nel tempo kitsch, ma affascinante.
“Sono il pesce fatto d’oro, qual è il tuo desiderio?” recita una targa all’ingresso. Se il vostro è bere un caffè in questo posto e provare l’esperienza di finire chissà dove con la suggestione, conviene prenotare prima. I tavoli sono pochi e sempre molto affollati. Tutti vogliono chiedere qualcosa al pesce dorato.

10. Viaggio a Sarajevo in 10 foto

Michele Pasquale @ntwari_mickey

Dopo una giornata in giro per la città non vi resta che sedervi in un bar davanti a una meritata birra. Meglio ancora, in un jazz club sotto il livello della strada a pochi passi dal teatro. Un locale davvero bello: locandine sui muri, sui tavoli book fotografici da sfogliare senza problemi. Dei musicisti stanno eseguendo un jam session che riesce a rinvigorirvi più della birra. A un certo punto un uomo di mezza età che vaga per il bar da tutta la serata, uno che a guardarlo non gli dareste né due lire, né due marchi bosniaci, si unisce alla band, prende il microfono e spara una dietro l’altra una mezza dozzina di canzoni che stendono tutti. Applaudite, ordinate dell’altro, sorridete. E alla fine, mentre tornate verso il vostro ostello camminando per le strade decisamente meno affollate rispetto a qualche ora prima, penserete “Cavolo, in questa città, prima o poi, ci ritorno di sicuro!”.

Tutte le foto sono di Michele Pasquale @ ntwari_mickey.
Lo trovate su LinkedIn e Instagram

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