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Vecchio San Mamés, tempio dei baschi

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Chi può dire di esserci stato non potrà più dire che ci tornerà. L’hanno demolito, il vecchio “San Mamés”, tempio del calcio basco e dell’Athletic Bilbao. Un luogo di culto, per i biancorossi di Spagna, nobili decaduti che ricordano con orgoglio gli anni ’80 ma non vincono un campionato da quasi trent’anni e sventolano con orgoglio la bandiera dei “mai retrocessi”, cosa che nella Liga è accaduta solo a Barcellona e Real Madrid.

Di antico e sacro, dopo aver fatto a pezzi l’impianto storico nel giugno scorso, l’Athletic ha mantenuto l’origine dei giocatori che difendono i colori sociali. Rigorosamente baschi o cresciuti calcisticamente nella cantera, adottati da piccoli. Il vecchio “San Mamés”, già all’ingresso del piccolo museo interno allo stadio, aveva una parete dedicata solo ai giocatori prestati alla nazionale. E poi foto, tante foto, molte di José Angel Iribar, maglia verde e guantoni indosso, un mito da queste parti. Una di queste riporta invece al calcio italiano: una sfida di Champions League contro la Juventus.

C’è l’arco, simbolo dello stadio, le strutture non troppo nuove e come potrebbe essere diversamente con una nuova casa che cresce di fianco. Nel 2008 del “San Mamés Barria” ci sono solo le fondamenta. Adesso c’è tutto. Manca solo la storia.

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