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The Endless River, il ritorno dei Pink Floyd

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E comunque il disco dei Pink Floyd che esce a ottobre si chiama “The Endless River”. Tratto dalle session del 1994, è il canto del cigno di Rick Wright (il tastierista del gruppo scomparso nel 2008 ) ed è bellissimo.

L’attesissimo e totalmente inaspettato ritorno dei Pink Floyd viene annunciato con queste parole su Twitter da Polly Samson, scrittrice inglese, autrice di alcuni testi per la band e moglie del chitarrista David Gilmour, quasi come se non si parlasse di una notiziona che manderà in brodo di giuggiole migliaia di fan.

I Pink Floyd sono stati fondati nel 1965 da Syd Barrett, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright ancora studenti e hanno venduto 250 milioni di copie in circa cinquant’anni di carriera. Il titolo “The Endless River” è un riferimento testuale alla penultima frase di “High Hopes”, traccia ultima del disco del 1994, “Division Bell”, con cui li avevamo salutati.

Ma c’è di più: 20 anni dopo il ritorno sul mercato si concretizza in alcuni preziosi brani che nascono proprio nel ’94, a partire da un progetto parallelo di Nick Mason, il batterista, chiamato “The Big Spliff”. Pezzi per lo più strumentali, registrati in quello stesso periodo ma che non furono mai completati a pieno. Invece adesso, opportunamente rivisitati e rifiniti, diventeranno una realtà autentica e tangibile.

Ad ogni modo resta improbabile l’ipotesi di un tour e alto il rischio che a tornare sia più che altro un grigio ricordo dei Pink Floyd. Staremo a vedere, ma nel frattempo ricordiamoceli così:

Immagine| consequenceofsound.net

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