C’è da essere onesti. Se a poche ore da Wolfsburg-Napoli immaginate la città tedesca come un asettico centro di 120mila abitanti in vetro, acciaio e ciminiere, nato nel 1938 come una comunità di operai Volkswagen che assemblava deliziosi maggiolini nazionalsocialisti, la notizia è questa: ci sono buone probabilità che almeno in parte non siate troppo lontani dalla questione.
Adesso possiamo fare due cose: stare qui a scricchiolare tastiere su quanto molto sia Napoli e quanto poco sia – o sia stata – Wolfsburg in termini di bellezza, divertimenti, offerta culturale e attrazioni turistiche nel corso degli anni; oppure raccontare le storie di 5 tifosi della squadra bianco-verde, che seguono il team in ogni modo in giro per il mondo, da dove abitano. Uno svizzero, una giapponese, uno svedese, un messicano ed un tedesco in America. Mancano solo i napoletani, dice qualcuno, poi è una barzelletta. E no, perché ci siamo anche noi oggi a Wolfsburg. Solo che qui non si scherza neanche un po’.
Tifosi del Wolfsburg: cinque storie da raccontare
JOSEF GLANZMANN, Svizzera
INORI KATO, Giappone
RONNIE HILLGREN, Svezia
IGNACIO RAMIREZ LEYVA, Messico
Il Wolfsburg club fondato in Messico da Ignacio Ramirez Leyva ha 11 anni e oltre 40 iscritti, tutti latino-americani. Questa è una storia d’amore combattuta, eppure dura a morire: “In Messico è dura vedere le partite del Wolfsburg sulla tv satellitare – spiega il 54enne tifoso della squadra tedesca dal 1995 – ma quando succede è il miglior modo per riunire un grande gruppo di amici. Siamo tutti tifosi del Wolfsburg, sosteniamo la squadra nella cattiva e nella buona sorte”. Il primo incontro tra Ramirez Leyva e la squadra tedesca risale al 1988, quando il Wolfsburg si recò in Messico per un’amichevole contro il Puebla FC: al match, a 1.200 metri sul livello del mare, c’era anche lui. C’è di più, però, perché Leyva è stato anche in Germania: “A Wolfsburg rimasi molto impressionato dalla passione della città e delle zone circostanti verso la squadra”. Il suo amore biancoverde nasce quando la squadra è ben distante dall’affermazione attuale e milita ancora nelle categorie inferiori. Un amore, assicura, che va oltre il calcio: “Nel mio tempo libero raccolgo più informazioni possibili su Wolfsburg e la Germania in generale”.
AXEL SOBBOTTKA, Stati Uniti
“Sono tifoso biancoverde da che io ricordi”. Axel Sobbottka ha 48 anni, è di Wolfsburg e vive in Georgia vicino al confine con il Tennessee. Quando in Germania sono le 15.30 l’orologio di Sobbottka è piazzato alle 9.30 del mattino, e così la giornata comincia con una colazione a suon di reti. “Quando sono in Germania vado allo stadio” assicura Sobbottka, padre di due ragazzi entrambi appassionati di calcio. La sua relazione a distanza con i colori biancoverdi è stata già messa alla prova, perché dal 2006 al 2009 Sobbottka ha abitato a Lisbona, in Portogallo: “La partita con lo Sporting Braga (27 novembre 2008, Europa League ndr) fu meravigliosa. Incontrammo moltissimi tifosi da Wolfsburg e fu un’avventura eccezionale: vincemmo 3-2 nei minuti finali!”. Notevole. A proposito: la professione di Sobbottka negli Stati Uniti? E’ un manager. E poi? Si occupa di logistica. Se vi state domandando per quale marchio lavora ecco un indizio: è una casa automobilistica che comincia per V. Avete tre tentativi. Forse ve ne basta uno.