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Sondaggi elettorali: Pd continua a salire, lieve calo per il M5S

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Il PD continua la sua lenta salita, M5S in lieve calo e Forza Italia ringrazia i servizi sociali. Questo dicono i sondaggi Ixè per la settimana, con le intenzioni di voto per le liste delle elezioni europee.

Malgrado il giovane premier questa settimana non abbia scosso l’opinione pubblica con nessuna delle sue uscite da giovane rampante, il PD guadagna altri consensi, anche se in misura percentuale esigua (lo 0,1%) arrivando al 32.9%. Forse la decisione della direzione nazionale del partito di candidare solo donne come capolista per le prossime europee deve riscontrato il favore il qualche elettore indeciso. Bisogna però tenere presente che il sistema elettorale per il europee prevede le preferenze e, il fatto di essere capolista, potrebbe non garantire per forza l’elezione.

Il Movimento 5 Stelle perde lo 0,6%, mangiandosi buona parte delle preferenze guadagnate la scorsa settimana e fermandosi al 24,9%. A quanto pare lo spettacolo itinerante di Grillo non sta avendo il successo che ci si aspettava verso l’elettorato: probabilmente gli elettori già consolidati sono più disponibili, rispetto agli indecisi, a spendere dai 20 ai 30 euro per assistere al comizio del proprio leader in un teatro. Inoltre, il duello a distanza fra il leader del Movimento ed il sindaco pentastellato di Parma Pizzarotti, deve essere poco piaciuto agli elettori meno affezionati. La situazione fra i due sembra essersi risolta dopo una telefonata chiarificatrice, avvenuta però troppo tardi per i sondaggi di questa settimana.

Dopo aver toccato il suo minimo storico la scorsa settimana, Forza Italia ha un lieve incremento dello 0,3% e si assesta al 17.2% delle preferenze. L’assegnazione di Berlusconi ai servizi sociali è arrivata nella tarda serata di ieri ed è quindi improbabile che la sentenza effettiva abbia influito sui sondaggi. Però, in questa settimana possono aver giocato un ruolo importante le diverse voci relative ai possibili scenari prospettati al leader di FI: dagli arresti domiciliari alla balia per cani, dai servizi alle mense dei poveri ai lavori forzati e potrei andare avanti per un bel po’. L’effetto di solidarietà degli elettori può aver giovato al partito, che però rimane pericolosamente sotto la soglia del 20%. Da segnalare anche il fatto che Berlusconi sia riuscito ad ottenere il tanto agognato incontro con Renzi per poter ridiscutere i termini del pacchetto riforme.

Gli altri partiti di centrodestra non subiscono variazioni significative e quasi confermano le percentuali della scorsa settimana: Lega Nord 4,9% (+0,1), Ncd 3,8% (-0,2) e FdI+An 3,7% (+0,1).

Vediamo adesso le intenzioni di voto delle liste per le prossime elezioni europee

Il PD resta, come prevedibile, il primo partito indiscusso con il ben 32,2% di preferenze. L’atteggiamento deciso di Renzi nelle sue uscite europee paga in termini di risultati (o almeno, di sondaggi).

A ben sette punti percentuali di distanza, ovvero al 25,2%, troviamo il partito che raduna più di tutti una forte tendenza euroscettica: il Movimento 5 Stelle. Il movimento di Grillo sembra riconfermarsi come seconda forza politica del paese per queste elezioni europee.

Rispetto alle preferenze nazionali, Forza Italia va meglio e si guadagna il suo 19,1%. Siamo ancora ben lontani dal M5S, ma è evidente come il partito di Berlusconi dia il meglio di se sotto elezioni: vedremo se riuscirà a guadagnare altri punti man mano che ci avvicineremo al 25 Maggio.

Sondaggi elettorali europee 2014: Tsipras, Lega e Nuovo Centrodestra sopra il quorum, Fratelli d’Italia+An no

Delle liste più piccole, solo Fratelli d’Italia + An non supererebbe, ad oggi, col suo 3,6% lo sbarramento del 4% imposto dalla legge elettorale.

Da notare, però, che la lista L’altra Europa-con Tsipras ha registrato un calo dello 0,4% rispetto alle scorse rilevazioni, assestandosi sul 4,2%. Se non invertirà la tendenza, la lista del maggior avversario di Martin Schulz alla presidenza della Commissione Europea non otterrà le preferenze sufficienti per superare lo sbarramento. Sarebbe un durissimo colpo, forse letale, per tutti i piccoli partiti che la sostengono.

Immagini| Agorà

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