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Siriani a Milano: tra stazioni e centri di accoglienza

siriani a milano
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5 maggio 2014

Torna il caldo e il nostro mare si placa. Così riprendono gli sbarchi sulle coste meridionali italiane, numerosi, di intere famiglie in fuga dalla tragedia siriana. Anche gli arrivi da terra si intensificano: i Tir trasportano i profughi dalla Turchia a Trieste per circa 5000 euro, che poi da lì si muovono in autobus e treno sino a Milano. È qui infatti che i siriani giungono da nord e da sud, da terra e da mare, nella speranza di riuscire a varcare il confine per raggiungere le mete più ambite: Germania, Inghilterra e soprattutto Svezia.

Il sostegno alle famiglie accampate in stazione Centrale in questi giorni è arrivato dalla Fondazione Arca, che si è occupata della distribuzione di viveri, dai Giovani Musulmani, il cui aiuto è stato utilissimo anche per la conoscenza della lingua araba, e dalla Fondazione L’Albero della Vita, che si è dedicata soprattutto all’organizzazione di attività di intrattenimento per i minori coinvolti.

L’emergenza in stazione è momentaneamente risolta, ma sono previsti ulteriori arrivi. Chi ha seguito da vicino la vicenda racconta che è dovuto intervenire il prefetto in persona per intimare a Grandi Stazioni di consentire agli Assessori Granelli e Majorino di effettuare un sopralluogo in spazi inutilizzati della Stazione per verificare la possibilità di allestire un ricovero provvisorio. Ad ogni modo, tutti i siriani stanziati nel mezzanino della stazione Centrale fino a pochi giorni fa hanno trovato un alloggio temporaneo.

Al momento i profughi sono ospitati nei centri in Via Aldini (Quarto Oggiaro) e in Via Monluè (zona Forlanini). L’ultima sessantina di persone che erano rimaste in stazione sono state trasferite nei centri della Protezione Civile. Il Comune ha poi recuperato circa 280 posti ulteriori, grazie all’aiuto delle associazioni, per un totale di 780 posti disponibili. È in apertura anche un nuovo centro accoglienza in zona Lampugnano. È stato stimato che da ottobre sono passate da Milano e sono state gestite dal Comune e dal Terzo settore circa 4.000 persone provenienti dalla Siria, di cui più di 1.000 bambini.

Di questi bimbi più di una trentina erano oggi (lunedì 5 maggio) al punto giochi del centro in Via Aldini. Da quando è stato chiuso il centro in via Fratelli Zoia, tutti i nuovi siriani arrivati sono stati alloggiati a Forlanini e a Quarto Oggiaro, nel primo centro accoglienza. Data la particolare affluenza, negli ultimi giorni, dei posti letto sono stati ricavati perfino all’interno della ex-palestra dell’edificio, in via eccezionale. Purtroppo però, qui in Via Aldini la stanza dei giochi non è neanche la metà di quella in via Fratelli Zoia, mentre il numero dei bambini è triplicato.

Speriamo solo che nel centro in apertura a Lampugnano lo spazio dedicato ai bambini sia abbastanza grande da permettere loro di giocare tutti insieme.

Qui tutto il diario di Sarissa

Immagine | marco mazzone

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