Un antagonismo nato negli anni ’80, quando Roma e Juventus gareggiavano, quasi esclusivamente tra di loro, per lo scudetto. Sono gli anni degli storici presidenti Dino Viola e Boniperti, degli allenatori Liedholm e Trapattoni, dei fuoriclasse Falcao e Platini.
Questa acerrima rivalità nasce il 10 maggio 1981. La Roma si presenta a Torino ad un punto dalla Juventus. È la terzultima giornata del campionato. L’arbitro Bergamo annulla un gol di Turone a pochi minuti dalla fine per un fuorigioco a dir poco dubbio.
La partita finisce zero a zero e la Juventus vince il titolo con due punti di vantaggio sulla Roma. Sono passati più di trent’anni ma ancora oggi i tifosi giallorossi non trovano pace e lo ricordano come una grande ingiustizia.
Due anni dopo la Roma ha la grande occasione per vendicarsi. Può essere la gara dello scudetto, si gioca a Roma e la Juventus ha un distacco di cinque punti. Una rete di Falcao illude i giallorossi, poi nei minuti finali succede di tutto. Platini e Brio ribaltano il risultato a favore della Juve, il finale è incandescente, i giocatori romanisti protestano con l’arbitro per un gol irregolare.
Nel frattempo, nel tratto di pista che separa il campo dal tunnel degli spogliatoi, Brio esulta con troppa irruenza e viene morso da un cane delle forze dell’ordine. Nonostante questa sconfitta il campionato si chiuderà con il tricolore del club capitolino.
Negli anni novanta Roma-Juventus perde il suo fascino. La squadra giallorossa non è più nei piani alti della classifica e le gare contro i bianconeri si accendono solo per le pesanti accuse di Zeman verso i giocatori juventini rei ,a suo dire, di essere diventati campioni grazie ad aiutini farmaceutici.
Il successivo match scudetto è datato 6 maggio 2001, si gioca a Torino. I giallorossi, allenati da Fabio Capello, sono in testa alla classifica, al secondo posto i bianconeri. Dopo pochi minuti la Juve è già in vantaggio due a zero. Sembra l’ennesima beffa, il sogno sta per finire. Così non è. Nel finale Nakata e Montella regalano un pareggio insperato grazie al quale la Roma torna a festeggiare il tricolore.
La prossima gara di Coppa Italia non ha la valenza di tutte queste appena citate. Non si gioca per lo scudetto, non è una finale. Ma per il tifoso della Roma affrontare il nemico storico ha sempre un sapore particolare. E allora proviamola a vincere, questa partita.
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