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Primarie Pd 2013: risultato scritto, poi guerra Renzi vs Letta?

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@il fatto quotidiano

Ci siamo quasi, è tempo di primarie Pd 2013, tanto attese quanto prevedibili. Diciamolo subito: Gianni Cuperlo e Pippo Civati non hanno alcuna possibilità di battere Matteo Renzi, il grande favorito da tempo. Solo per citare qualche numero, dopo aver vinto fuori casa, ovvero nei circoli, Renzi è dato dai sondaggi (l’ultimo di Quorum per Europa) al 70%, seguono Cuperlo al 17% e Civati al 12,6%. Vediamo il profilo dei tre sfidanti e le possibili conseguenze della vittoria di Matteo Renzi.

Matteo Renzi: il vincitore delle primarie pd 2013

I dati sembrano parlare chiaro, Matteo Renzi attira i voti dei giovani e giovanissimi mentre non spopola tra gli over 65. Praticamente favorito alla corsa per la guida del Pd dal giorno dopo la “non vittoria” elettorale della coalizione guidata da Bersani, Renzi piace a tanti dentro e soprattutto fuori il Pd e si avvantaggia della valanga di errori commessi ripetutamente dalla dirigenza del Pd. Opportunista di natura, abile comunicatore, un giorno va a braccetto con D’Alema quello dopo gli imputa tutte le sconfitte del Pd, un giorno rottama la vecchia dirigenza il giorno dopo (vedi la Leopolda 2013) accoglie sotto la sua ala una compagine nutrita di ex bersaniani e d’alemiani capeggiati da Nicola Latorre e Dario Franceschini. Vincitore annunciato, dovrà dimostrare di saper essere brillante anche nel fare qualcosa oltre le comparsate televisive su Chi.

Gianni Cuperlo: lo sconfitto delle primarie pd 2013

Agnello sacrificale sull’altare dei giochi di potere del Pd, Gianni Cuperlo rappresenta Massimo D’Alema e una certa continuità con la dirigenza attuale. 52 anni, appartenente alla Fgci come il baffetto e suo stretto collaboratore, è mediaticamente invisibile e già questo lo pone in grande svantaggio rispetto a Renzi, se poi consideriamo che il suo endorsement arriva da Massimo D’Alema stesso la sconfitta pare inevitabile. I sondaggi lo danno male al Nord e nelle regioni cosiddette rosse, meglio al sud e nelle isole dove i circoli ancora dettano la linea.

Pippo Civati: l’outsider delle primarie pd 2013

Il rappresentante di chi ancora spera il Pd sia un partito di sinistra. Bravo comunicatore –il suo blog è seguitissimo– si è distinto per aver tentato di fare da mediatore tra gli eletti a 5 stelle e Bersani, poi per la sua contrarietà alle larghe intese e a tutti quei provvedimenti che ne sono seguiti. Furente per il tradimento di Romano Prodi da parte dei 101, Pippo Civati si sente spesso chiedere “cosa ci fa nel Pd” visto che negli ultimi mesi non ha condiviso una e dico una scelta del suo partito. Lui dice che la battaglia va fatta dentro il partito, ad altri sembra semplicemente la faccia buona del Pd. Non si è candidato per vincere ma per alimentare un dibattito interno, i risultati non sembrano neanche male: oltre il 10%. La domanda è: cosa farà con Renzi al comando e quale ruolo coprirà dentro un Partito Democratico ribaltato.

Enrico Letta vs Matteo Renzi

Dati i risultati delle primarie dell’8 dicembre, il punto più interessante è capire cosa succederà dopo: Matteo Renzi non si accontenterà ovviamente di essere segretario del Pd, carica di cui probabilmente avrebbe fatto volentieri a meno, ma lavorerà al vero obiettivo, diventare il candidato premier del centrosinistra contro un centrodestra allo sbaraglio (ma non nei sondaggi) e Berlusconi dipendente, soprattutto in campagna elettorale.

In poche parole sarà guerra di posizione, sarà Enrico Letta contro Matteo Renzi. Letta sembra essere già corso ai ripari, e il nuovo centrodestra in parte lo protegge dall’accusa di governare con Berlusconi, però sembra più sicuro della fedeltà di Giovanardi e Formigoni che di quello che sarà il nuovo Pd. Renzi da parte sua alterna giudizi decisamente negativi sulle scelte del governo -vedi caso Cancellieri- a frasi del tipo “non voglio far cadere il governo”. Una delle ultime frecciatine è arrivata però in questa settimana dove il candidato vincente si è espresso così:

[quote align=”center” color=”#999999″]Il governo ha usato molto della nostra lealtà, pazienza e responsabilità, oggi è il momento di dire con forza che deve usare le nostre idee e il nostro coraggio[/quote]

Una frase che sembra più una sentenza e non lascia spazio a molti dubbi: preso il comando del Pd, il nuovo segretario punterà dritto verso le elezioni. Riuscirà Enrico Letta a fermarlo?

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