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Pd cala, 5 Stelle e Forza Italia crescono: i sondaggi della settimana

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Pd cala, 5 Stelle e Forza Italia crescono

Tornano i sondaggi Ixé sulle intenzioni di voto degli italiani: PD in lieve calo dopo la settimana burrascosa, ma Forza Italia e M5S che tornano finalmente a crescere.

Settimana difficile per tutta la politica italiana, soprattutto per il premier Renzi e i suoi alleati. L’accelerazione chiesta dal Governo nella discussione delle riforme ha portato una decisa reazione delle opposizioni che hanno presentato in blocco più di 7.000 emendamenti a puro scopo di ostruzione. Nei giorni scorsi, gli interventi in aula sono stati sospesi dalla ormai famosa “tagliola” voluta dalla maggioranza, permettendo la calendarizzazione della discussione sulla riforma del Senato per l’8 Agosto.

Il nodo centrale su cui vertono le polemiche riguarda la non elezione diretta del nuovo Senato: da più parti si invoca una camera ridimensionata ma comunque eletta dai cittadini, mentre buona parte della maggioranza preferisce una camera i cui componenti siano designati dagli organi regionali.

Se da una parte il Governo Renzi ha rinnovato i rapporti di fiducia con FI dopo l’assoluzione di Berlusconi, dall’altra sta perdendo il contatto con quella parte di opposizione che fin’ora si era dimostrata disponibile al dialogo. Questo fatto si può evincere dai sondaggi col calo delle preferenze del PD dal 43,1% al 42,5%. Per garantirsi i numeri in Parlamento, il premier sta isolando coloro che non ritiene strettamente necessari e che si stanno dimostrando difficili da gestire. Vedremo solo a giochi fatti se questo tipo di scelte porterà i suoi frutti o si rivelerà un boomerang per l’intero esecutivo.

A trarre vantaggio, in termini di numeri, da questa situazione sembra essere il Movimento 5 Stelle che, dopo aver fatto saltare i tavoli delle trattative con Renzi, torna sopra al 20% nei sondaggi. La dura opposizione alle manovre del Governo portata avanti con Sel e Lega sta dando i propri frutti riportando vecchi consensi perduti con l’apertura al dialogo.

Il mancato incontro di Napolitano con le opposizioni di ieri ha rinforzato le posizioni dei 5 Stelle sul proseguire una linea di dura opposizione fintanto che l’esecutivo non darà nuovi segnali di reale cambiamento senza sotterfugi di palazzo. Il rimanere fuori dal processo riformatore non sembra essere una grossa preoccupazione per il Movimento, in quanto sembra aver perso la speranza di poter cambiare delle proposte di legge già studiate a tavolino e con pochi margini di libertà.

Ma chi esce veramente vincitore da queste ultime settimane non può che essere Silvio Berlusconi col suo partito: dopo l’assoluzione dell’ex-premier, i rapporti fra Forza Italia e il Governo si sono fatti più stretti, tanto che sembra siano già strati trovati nuovi accordi per le riforme sulla legge elettorale e per la Giustizia.

I sondaggi rispecchiano questa ondata positiva registrando un incremento di FI fino al 16,1%, rimanendo pur lontani dalla soglia accettabile del 20%. Inoltre, alcuni parlamentari del Nuovo centro Destra di Alfano stanno meditando sulla possibilità di tornare fra i banchi di Forza Italia.

Dopo le elezioni Europee, era sorto più di qualche interrogativo sull’effettivo ruolo del partito di Alfano nel Governo. Il riavvicinamento di Berlusconi a Renzi potrebbe dare l’occasione ai parlamentari più insicuri di rimanere dalla parte delle riforme, parandosi però le spalle con l’influenza di un partito molto più grande del Ncd.

Immagini| Agorà

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