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Mondiali: Cr7 show, ha superato Messi?

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Il Portogallo ha trovato il suo cannoniere. Ce l’aveva in casa da anni, ha sempre segnato valanghe di gol, ma nella miglior tradizione lusitana non è un ”9” classico. Cristiano Ronaldo è il leader indiscusso, l’uomo che ha portato di peso la nazionale al Mondiale. Non è bastato nemmeno il miglior Ibrahimovic, due gol e (finalmente) una prestazione in grado di smentire chi lo vuole ai minimi livelli quando la pressione sale. CR7 ha segnato una rete più di lui, raggiungendo Pauleta a quota 47 gol con la selezione.

A questa punto la domanda è lecita: il Pallone d’oro è ancora territorio esclusivo di Messi? Nel periodo recente più travagliato per l’argentino, per infortuni e media realizzativa, quanto influirà sui giurati il roboante finale di stagione del madridista? L’anno della tripletta dell’Inter insegna che tra la platea votante non sempre vige l’idea di premiare il migliore dell’annata in corso. Milito finì fuori dalla lista alla prima selezione, Sneijder non arrivò tra i primi tre nonostante avesse aggiunto una finale mondiale. Ronaldo, che il premio di France Football (ora fusosi con il Fifa World Player) lo ha già conquistato nel 2008, punta a un bis mai riuscito ad alcun connazionale.

Nella stessa serata sono rimaste alte le quotazioni di Franck Ribery. Straordinario nel Bayern Monaco, solitamente meno con la Francia, avrà comunque la possibilità di giocarsi le sue chances nel 2014 quando i transalpini saranno presenti in Brasile. La rimonta sull’Ucraina è riuscita in maniera rocambolesca ma sostanzialmente meritata, perché gli uomini di Deschamps hanno saputo tirar fuori le unghie quando serviva. Il 3-0 su autogol di Husyev, dopo le reti di Sakho e Benzema, scaccia tante nubi dalla testa di Deschamps.

Un altro “bavarese”, Mandzukic, è croce e delizia nel trionfo croato contro l’Islanda. Segna, si fa espellere, lascia aperto un discorso qualificazione che Srna chiude dopo uno slalom di Kovacic. E’ un bomber in più che raggiungerà il Brasile, assieme al greco Mitroglu. Il greco non ha lasciato scampo alla Romania e a nulla è valsa l’autorete di Torosidis.

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