Rompiamo subito gli indugi: era il 15 dicembre quando scrivemmo perché Mazzarri non era l’allenatore adatto per ripartire, elencando 10 punti alla base del nostro ragionamento. Sembra troppo facile adesso, dopo un’ordinaria domenica di nulla, uno 0-0 con il Catania, fanalino di coda della classifica, che raccoglie il primo punto in trasferta della stagione.
Non pensavamo fosse lo stesso Walter Mazzarri ad offrirci, nell’elenco insopportabile di scuse assurde accampate che comprende anche un “sembrava di giocare a porte chiuse” (quindi è colpa del pubblico se l’Inter non ha fatto un gol all’ultima in classifica?), un assist memorabile, dichiarando:
Ci vuole tempo, guardate la Roma, ha impiegato due anni per diventare competitiva
Grazie all’allenatore toscano abbiamo riflettuto, arrivando alla banale conclusione che la Roma non ha impiegato due anni per arrivare ad essere una squadra top, ma ha dovuto incontrare Garcia sul suo cammino. Rudi Garcia, a dimostrazione delle stupidaggini di Mazzarri, ci ha messo un mese per far diventare la Roma una grande squadra.
Con gli acquisti giusti, certo, e non serve nella settimana della rivolta per lo scambio Vucinic-Guarin aggiungere che il fallimento di quest’anno porta anche i nomi di Ausilio, Fassone e Branca: servirà quindi ricordare che Thohir, oltre a sfiduciare in diretta la dirigenza facendo saltare lo scambio con la Juve lo ha fatto con Mazzarri, che aveva “bello bello” dato l’assenso per l’operazione di mercato.
Ecco, sembra inutile quindi commentare per l’ennesima domenica gli errori di Mazzarri nella gestione della squadra, così come la sua disonestà nell’analizzare un’altra partita da dimenticare. La pazienza verso società e parte tecnica è finita, a ognuno le sue responsabilità.
