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Marco Pannella, ideologo a servizio delle ragioni degli altri

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@einsteinjournal

Il ricordo e il cordoglio per Marco Pannella sarà, c’è da scommetterci, assolutamente bipartisan e trasversale agli schieramenti. Un po’ come le tessere del Partito Radicale che trovavi in tasca a personaggi politicamente lontani anni luce fra loro.

E non sarà circostanza, per una volta, ma autentica commozione, per uno che alla fine ti trovavi accanto o contro quando meno te lo aspettavi con la coerenza di chi ha scelto di essere fino in fondo e fino alle estreme conseguenze liberale, liberista e socialista, sionista e garantista, anticlericale e non violento finendo inevitabilmente per scontrarsi con gli esponenti, poi coi figli e infine coi nipoti di ognuna delle grandi famiglie ideologiche dello scorso secolo.

Perfino i postfascisti, dei quali i radicali sembravano la perfetta nemesi nella loro negazione assoluta della trinità formata da dio, patria e famiglia, potevano trovare in lui un inaspettato alleato quando metteva in discussione la legittimità della violenza partigiana, paragonando gli attentati delle BR a via Rasella e facendo incazzare non poco Enrico Berlinguer.

Marco Pannella ha insomma costretto tutti, anche in momenti di durissimo scontro politico, ad interrogarsi sulle ragioni degli altri e lo ha fatto rimanendo a sua volta coerentemente e fermamente ideologico. Ha poi difeso i pazzi, i tossici, i froci, le puttane e i disertori prima e senza bisogno che la retorica del politically correct li trasformasse in malati mentali, dipendenti da sostanze, gay, escort ed obiettori. E di sicuro ci troveremo inondati, nei prossimi giorni, da testimonianze sulla centralità dell’impegno radicale nelle battaglie per aborto e divorzio. È indubbio che se oggi siamo tutti un po’ più radicali, soprattutto a sinistra, di quanto lo furono i nostri nonni e padri, è anche grazie a Pannella. È altrettanto indubbio però, che è difficile ad oggi immaginare un futuro per l’ultimo partito in qualche maniera sopravvissuto al crollo della Prima Repubblica.

Più che facili parole di cordoglio servirebbe allora l’impegno concreto di tutti, a cominciare dagli esponenti di partito che sono corsi a casa sua a farsi le ultime foto insieme durante la malattia, perché il fine vita, la condizione carceraria e la legalizzazione delle sostanze siano finalmente oggetto di vere riforme radicali, senza paure e senza riguardi, e con un po’ di sana voglia di continuare a rompere i coglioni.

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