Oggi vi presento un gruppo molto stravagante quanto interessante, La Rappresentante di Lista.
Veronica Lucchesi, voce e percussioni, e Dario Mangiaracina, chitarra a 5 corde e voce, nascono come due attori e infatti, con le loro canzoni, vanno ben oltre alla semplice performance musicale.
Il nome è già tutto un programma: nasce nel 2011. Era tempo del referendum sul nucleare e Veronica, toscanissima, lavorava tra laboratori teatrali a Palermo e, per votare da fuori sede, si improvvisò come rappresentante di lista.
“L’idea ci divertiva, ci scherzavamo sopra. Un giorno Veronica ha proposto un verso per una canzone che dice Quando passo in via degli uomini mi sento sempre la protagonista e io ho rilanciato con alle prossime elezioni sarò io la rappresentante di lista. Grasse risate, ma poi l’abbiamo tenuto” – racconta Dario.
È in occasione di questi laboratori che i due si conoscono e, soprattutto, si trovano: le prime canzoni sono nate per gioco, improvvisandosi musicisti nel tempo libero e dove vi fosse occasione.
Ancora oggi conservano questa imprevedibilità. Oltre al palco del classico concerto live infatti, i due hanno inventato altri modi per essere ascoltati: uno di questo è il “Car-concert”, che consiste nel suonare per due spettatori seduti sui sedili posteriori dell’auto e, soprattutto, nella realizzazione del sogno di sentire i loro brani in radio, e il “Wo ist dasHaus?” che invece consiste, sostanzialmente, in un concerto a domicilio.
L’album “(Per la) Via di Casa”, esordio ufficiale, è uscito per Garrincha Dischi lo scorso Marzo. È la storia di quando si lascia la casa dei genitori e si cerca la propria, è la via per costruire una casa al progetto musicale di questo duo decisamente fuori dal comune.
Paesaggi comuni e quotidiani, storie bizzarre narrate dalla genuinità di una una voce che sfonda la semplice barriera cantautorale e arricchisce i racconti con una tecnica e un giro di chitarra raffinatissimi.
Al di fuori di ogni possibile categorizzazione, ne ‘La Rappresentante di Lista’ c’è la canzone d’autore, c’è il pop, c’è il teatro e, soprattutto, l’imprevedibilità. Non siete curiosi adesso?
