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La Fiera dell’Oca: quando fare l’oca è una cosa seria

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[divider scroll_text=”Lifestyle/Fiera dell’Oca di Mirano”]
Alla fiera dell’Est per due soldi … beh effettivamente quella che vi voglio raccontare è una fiera del Nord Est italiano. Il primo giorno, in una scuola di Venezia, le alunne mi chiesero: di dov’è prof? Io: di Milano. Loro, un po’ oche: come? Di Mirano? Porca l’oca, cambi una lettera e … Combinazione la Fiera dell’Oca si svolge ogni anno proprio a Mirano (Ve), in novembre, nei pressi del giorno di S. Martino.

Ma perché l’oca? A parte il paté, chi se la fila? E’ grassa!

Ebbene, si è scomodato a magnificarla persino Vanity Fair, definendola “glamour”. Glamour?!

Semplice, come spesso succede, la fiera è pretesto per altro: rispolverare le tradizioni locali, ricreando una fiera dei primi del Novecento, con gente in costume, stand gastronomici, spettacoli di artisti di strada, addobbi e insegne con l’oca ovunque; e, negli anni pari, pure il mega gioco dell’oca in piazza.

Un modo niente male di passare una bigia domenica novembrina, così sono andata a curiosare.

@Chiara Vitali

Ambientazione carina, vivace, con tanto di pannelli dipinti con immagini di fiere antiche, in cui campeggiano motivi circensi e domatori di animali. Uomini e donne in costume che inscenano piccoli siparietti e sorridono alle foto. Cartellone gigante variopinto con l’omonimo gioco. Le ex guardiane del Campidoglio lì placide in gruppetto, in una gabbia poco punitiva. Grosse oche troneggiano anche nelle vetrine dei negozi di abbigliamento. Una punta di leziosità, di pictoresque, ma insomma, una volta l’anno si può fare.

All’ora di pranzo mi metto in coda per ravioli d’oca, poi per risotto d’oca, per salumi d’oca e per panino con salsiccia d’oca. Inutile dire che con tutte queste code al freddo mi è venuta un po’ la pelle d’oca, nonostante il vino.

Buona l’oca, dopotutto non l’ho trovata così grassa, e la palma va alla salsiccia. Poi inizia a piovere. Mi infilo nell’antico caffè Re d’Italia, per un caffè. In coda per il bagno avvisto l’ultima tentazione: crostino con petto d’oca affumicato e porcini. Delizia! E ruba in corner il primato alla salsiccia, anche se l’ho mangiato dopo una fetta di torta della nonna, a questo punto direi di Nonna Papera, anzi, neologismo: di Nonna Oca.

Appena smesso di piovere, lunga passeggiata digestiva nel parco di Villa Belvedere – con tanto di castello neomedioevale – e poi al tramonto nel fango lungo il Musone, il fiume di Mirano, ma con il sorriso sulle labbra.

 

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