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Le 10 raffigurazioni più originali di Cristo

immagini di gesù cristo
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Sono pochi gli artisti che nei secoli hanno riprodotto l’immagine di Gesù Cristo andando oltre i canoni dell’iconografia classica, provando a raccontare una storia diversa e dando una interpretazione personale di una delle figure più controverse della storia.

Lontanissimi dai capolavori di Giotto e Mantegna, questi dipinti propongono un Nazareno umanizzato, di rottura con il passato, che spesso denuncia la solitudine e l’isolamento dell’intero genere umano.

Non è più solo un simbolo religioso ma un segno di protesta, di critica e analisi della società moderna.

Tra tutte le opere pittoriche o grafiche possibili ecco le 10 immagini di Gesù Cristo che più di tutte, per me, hanno rotto gli schemi e dato nuovo vigore a questa icona artistica.

Le 10 immagini di Gesù Cristo più originali

1. Salita al Calvario, di Hieronymus Bosch o allievi

Salita al Calvario, di Hieronymus Bosch o allievi (1510)

Nel 1510 ci ha pensato Bosch a trasportare il Cristo nella sua dimensione contemporanea, facendo della sua Salita al Calvario una via densa di visi mostruosi, le cui espressioni esasperate e grottesche sembrano rappresentare tutti i peccati degli uomini, gli stessi che la morte di Cristo avrebbe dovuto espiare.

È l’individuo, e non il figlio di Dio, a percorrere questa strada tra le grida e gli insulti che gli rivolgono quelle facce con più nulla di umano. E guardando il dipinto si può sentire sulla propria pelle tutto l’astio e la furia della folla.

2. Cristo Crocefisso, di Diego Velázquez

È dimesso e scomposto il Cristo Crocefisso di Velázquez (1631). Pur rispettando i canoni iconografici l’artista riempie di umanità la sua opera attraverso il solo particolare del volto di Gesù coperto dai capelli. Il destino si è compiuto e la testa abbandonata sul petto è il chiaro segno della sua accettazione.

Cristo Crocefisso, di Diego Velázquez (1631)

3. Gesù nell’orto degli olivi, di Paul Gauguin

Gesù nell’orto degli olivi, di Paul Gauguin (1889)

Altrettanto umile è l’immagine di Gesù Cristo voluta da Gauguin (1889), colto nel momento di profondo sconforto tra le fronde del Getsemani. Curvo su una roccia, gli occhi rivolti verso il basso, è la sagoma di un uomo smarrito, con la mente impegnata in riflessioni dolorose. La sua solitudine è tanto interiore quanto reale: sulla tela sono lontane le figure di altri uomini e la natura stessa, dai colori smorti, non sembra capace di donargli sollievo.

4. Pietà, di Vincent Van Gogh

I capelli rossi di Van Gogh si trasferiscono sul viso affranto del Cristo deposto. Nell’unica tela a carattere religioso del pittore (1889) è il tema della pietà a prendere spazio e sono le sembianze di Vincent a dare forma all’immagine divina.

Nella fragilità del corpo si ritrova tanto la storia di Gesù quanto quella di Van Gogh, rinchiuso nel ricovero per alienati mentre dipinge quest’opera.

5. Cristo di San Giovanni della Croce, di Salvador Dalì

E se fin qui sembra che i canoni siano stati almeno in parte rispettati, rifacendosi ancora una volta all’idea del Cristo sofferente i cui tratti risultano ancora facilmente riconoscibili, è con Dalì che questa sicurezza viene meno. Il suo Cristo di San Giovanni della Croce (1951) non ha per noi volto. La sua figura è vista da una prospettiva completamente nuova: dall’alto, come se a guardarlo non fossero più gli uomini ma Dio stesso.

Il corpo non ha ferite, né il capo è coperto dalla corona di spine, Cristo ha ormai superato la dimensione terrena e la croce stessa risulta sospesa al di sopra della terra, in uno spazio scuro ed immobile. Contro questo buio di incertezze si diffonde la luce del paesaggio che occupa la parte bassa del dipinto. La speranza risiede nella vita che continua ancora sulla terra.

6. Crocefisso 2, di William Congdon

Crocefisso 2, di William Congdon

Minimalista e vagamente angosciante è l’opera di William Congdon, Crocefisso 2 (1960), in cui corpo e croce si fondono con lo sfondo scuro dell’opera. Ad attirare lo sguardo è proprio il corpo del Cristo, accennato attraverso minimi caratteri fisici, filiforme, fragile in cui ormai non è più riconoscibile l’uomo ma solo il dolore.

Immagine| ilsussidiario.net

Salita al Calvario, di Mitsuuchi (1984)

7. Salita al Calvario, Mitsuuchi

Il volto del Cristo ritorna sulla tela attraverso l’interpretazione dell’artista giapponese Mitsuuchi che nella Salita al Calvario (1984) lo immagina con i tratti somatici orientali, riconoscendogli l’appartenenza alla sua stessa etnia. Quella che si presenta sembra un’immagine di guerra, concitata e dai colori accesi, in cui il Cristo è circondato da soldati dall’aria quasi moderna. La croce, spessa e possente, taglia l’opera in diagonale lasciando sotto di sé il corpo ancora forte e vigoroso di Gesù. Qui è il coraggio, la forza a farsi sentire, come se ci fosse ancora una speranza per cui lottare.

Immagine| liceoartisticomonza.net

Cristo, di Arnulf Rainer (2000)

8. Cristo, di Arnulf Rainer

Completamente fuori dagli schemi è invece l’opera di Arnulf Rainer il cui Cristo (2000) è il risultato della manipolazione della fotografia di un’opera classica. Questa viene modificata attraverso pennellate veloci e aggressive che accentuano ed incorniciano il volto del giovane Nazareno.

L’artista gioca con opere di Giotto e Beato Angelico, appropriandosene e trasfigurandole. Il colore è lasciato scivolare sui tratti del volto, con una noncuranza che sottolinea la moderna inutilità di questi simboli classici, l’inadeguatezza delle rappresentazioni susseguitesi nei secoli.

Immagine| madonnadellosplendore.eu

9. Jesus Christ with shopping bags, di Banksy

Jesus Christ with shopping bags, di Banksy

Dissacrante e provocatoria è l’idea trasmessa da Banksy che con Jesus Christ with shopping bags critica aspramente la società moderna e la sua superficialità. Questi non-valori sembrano rendere vana la morte stessa di Gesù i cui insegnamenti hanno ceduto il passo al più sfrenato consumismo.

Immagine| apparte2015.blogspot.com

10. Via Crucis, di Fernando Botero

Via Crucis, di Fernando Botero (2010-11)

Ultima, in ordine cronologico, tra le 10 rappresentazioni più particolari del Cristo è quella estremamente contemporanea data da Botero. La sua Via Crucis lo vede vagare solitario, col capo rigato dal sangue, in mezzo ad una folla indifferente fatta di uomini in cappello, di donne dal viso accigliato. Cristo si muove controcorrente, rimanendo rassegnato in una fiumana di gente che sembra volerlo travolgere e superare. Indifferenza, freddezza, sono i mali di questo mondo moderno e anche Cristo sembra soccombervi.

Immagine| cinquequotidiano.it

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