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Scampia: se la biblioteca fa guerriglia letteraria

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Scampia è un quartiere di circa 60000 abitanti sparsi su un territorio di 4,2 km quadrati alla periferia nord di Napoli, con una densità abitativa altissima e una scarsissima presenza di servizi per il territorio e per i suoi cittadini. A Scampia non c’è una banca, non c’è un cinema, non c’è una libreria; in alcuni tratti, per un chilometro, mancano anche i negozi di prima necessità.

Da alcuni anni, però, c’è una biblioteca aperta a tutti. È nata nel 2006 e da allora scalpita per farsi conoscere. Non è al centro del quartiere perché il quartiere non ha un centro: ha solo una serie di strada parallele, che si incrociano con alcune rotatorie. è attualmente ancora l’unica biblioteca pubblica, nel senso di biblioteca aperta a tutti, non certo perché riceve finanziamenti pubblici.

La biblioteca Le Nuvole non può restare chiusa tra le mura del centro culturale che la ospita, il centro Hurtado. Deve muoversi, un po’ come fanno le nuvole quando c’è vento. Deve muoversi e raggiungere la strada, gli spazi dove si concentrano le persone e soprattutto deve raggiungere le scuole. Sono tante le attività che la biblioteca svolge nelle scuole, con i bambini delle elementari ma anche con le ragazze e i ragazzi del liceo del quartiere. Entrare in una classe di un liceo con un libro in mano è una bellissima esperienza. Non sai come andrà a finire ma alla fine non ne rimani mai scontento.

L’ultima azione letteraria è stata un po’ come un atto di guerriglia letteraria. Siamo entrati in una classe e senza dire nulla, senza presentarci abbiamo letto un racconto di Gianni Rodari. Le ragazze hanno inizialmente riso, poi sono state incuriosite ed infine hanno ascoltato fino in fondo.  Gli otto minuti di lettura non sono stati nulla in confronto ai successivi due minuti di silenzio.

Abbiamo scelto di non parlare subito. Anzi, abbiamo scelto di far sedimentare le parole lette nelle loro menti, di attendere che le ragazze avessero ben chiaro il messaggio che stavamo mandando loro. E l’hanno colto. Il libro è un’arma che può essere utilizzata per occupare un luogo. Ma è un’occupazione non forzata bensì consigliata. Sei libero di ascoltare, di immaginare, di fantasticare, di ricordare, di commentare, ma sei anche libero di non farlo.

Ci piacciono le azioni folli ma per non rischiare troppo abbiamo poi deciso di rompere il silenzio e dopo aver raccolto i loro pensieri ci siamo presentati. Dopo un percorso di formazione, tra qualche settimana, le ragazze avranno la libertà di ideare e vivere la loro folle azione letteraria in una classe di prima media. Furbi noi, a loro toccano i pre-adolescenti. Ma noi ci saremo.

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