Quale miglior occasione della Festa della Donna per raccontare ai nani le pari opportunità? E se l’argomento vi sembra decisamente troppo ostico da trattare, in vostro aiuto arriva Barbara Imbergamo, mamma (di un bimbo e di una bimba) e ideatrice del bellissimo, quanto insolito gioco Cuntala.
In siciliano cuntala vuol dire raccontala e infatti il gioco è costituito da un mazzo di 44 coloratissime carte su cui è rappresentato un universo lontano dai soliti stereotipi ai quali sono solitamente condannati i più piccoli (e non solo loro!): al bando fate, ballerine o principesse, qui i protagonisti sono una astronauta, una sindaca di colore, una muratrice… insomma personaggi in grado di rappresentare la realtà per quella che è. Variegata e multietnica.
Non si tratta però solo di affrontare la delicata questione di genere, perché Cuntala tocca tutti gli aspetti delle pari opportunità, anche quelli legati alla multiculturalità e all’omosessualità: raffigurate nelle carte, troverete, per esempio, anche un’allegra coppia di papà con una figlia e colori di pelle diversi.
Come si gioca? Semplicissimo, quello che occorre è solo tanta fantasia! Il gioco è composto da 44 carte suddivise in quattro gruppi: personaggi, oggetti, azioni e caratteristiche; ciascun giocatore ha una carta di ogni gruppo. Il primo giocatore, partendo da una delle sue carte comincia a raccontare una storia. Gli altri, a turno, usano una delle proprie carte per continuare il racconto.
“Io spero che diventi un’attività davvero commerciale” – confessa Barbara – “se Cuntala arrivasse mai nei negozi di giochi, nelle librerie, se fosse venduto come un gioco vero e proprio e non uno strumento didattico… sapete come sarebbe bello?”.
Sì, davvero bellissimo.