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Frost/Nixon: il giornalismo politico fa spettacolo

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Con Frost/Nixon il Teatro dell’Elfo continua a indagare sulle contraddizioni e i mali della nostra società, portando in scena al Teatro Argentina fino al 30 maggio un testo teatrale di Peter Morgan scritto nel 2006 che ha ottenuto grande successo e innumerevoli premi.

Ferdinando Bruni (David Frost) ed Elio De Capitani (Richard Nixon), dopo Angels in America e History Boy, si ritrovano nuovamente insieme come registi e interpreti di elevata bravura, attorniati da un gruppo di attori che ci riportano nelle atmosfere di fine anni ’70: Luca Torracca, Nicola Stravalci, Alejandro Bruni Ocaña, Andrea Germani, Matteo de Mojana, Claudia Coli.

L’anchorman britannico Frost dopo vari insuccessi cerca un riscatto professionale con un progetto economicamente ambizioso e con un esito poco allettante per i grandi network: una serie di interviste all’ex presidente americano Nixon che fu costretto a dimettersi per brogli elettorali.

Il palcoscenico del Teatro Argentina diventa uno studio televisivo in cui si alternano le vicende di otto attori che fra l’Inghilterra, la California e New York, su aerei, auto e nei salotti mondani ci stanno preparando al faccia a faccia tra un Nixon duro e sicuro e un Frost pazientemente perseverante.

Non sarebbe sicuramente passato alla storia come il primo caso di giornalismo spettacolo se negli ultimi minuti dell’intervista finale (12 incontri) l’ex presidente, messo alle strette da date e riscontri puntuali, non avesse confessato il suo coinvolgimento nello scandalo Watergate.

L’eterno duello tra la morale e il potere, sia quello politico che mediatico, la consumata leggenda secondo cui il fine giustifica i mezzi, continuano a tormentare e incastrare le coscienze di chi è solo spettatore di una commedia che ciclicamente ritorna nelle vite di tutti.

Lei sostiene che il presidente può fare qualcosa di illegale?”. “Sto dicendo che se è il presidente a farlo vuol dire che non è illegale“.

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