In passato alcuni dei piloti che avevano accesso alla terza manche, la cosiddetta Q3, per risparmiare le proprie gomme per la gara, decidevano di restare ai box e di non lottare per la conquista delle migliori posizioni della griglia di partenza, con grave danno per lo spettacolo.
È stato deciso, pertanto, che alla partenza del Gran Premio, i piloti dovranno aver montato sulle proprie vetture gli pneumatici usati nella seconda manche di qualifica (Q2). Nella Q3, chi lotterà per la pole avrà a disposizione delle gomme della specifica più tenera (ultra-soft), in modo da poter puntare alla prestazione migliore, e non più utilizzabili nel corso del week-end.
Inoltre, per consentire a tutti di fare un tentativo in più, l’ultimo stint delle qualifiche ufficiali durerà 12 minuti invece che 10 mentre la prima manche (Q1) scenderà da 20 minuti a 18. Tutte queste “alchimie” nel tentativo di rendere più intensa e interessante il format del sabato e stimolare la competizione tra i piloti e conseguentemente lo show.
È stata inoltre rigettata la richiesta di Ecclestone di estendere alle ultime 3 gare la novità del punteggio doppio che verrà invece attribuito, come da regolamento vigente, solo nell’ultimo round stagionale e, nello stesso tempo, non è stata concessa la proroga dei termini sul lavoro di sviluppo dei nuovi motori, bloccato al 28 Febbraio, e desiderata fortemente da Red Bull.
Tornando al tema delle qualifiche, tutti quei piloti che subiscono dei distacchi consistenti nelle prima manche e superiori al 107% del miglior tempo siglato, vengono eliminati e quindi non possono partecipare alla gara. Tuttavia, nei test pre-stagionali, si è evidenziato un grande disavanzo tra i best drivers e il resto del gruppo e se questo dovesse riconfermarsi nel week-end di gara, in particolare al sabato pomeriggio, è facile immaginare che al via del Gp mancheranno alcune file dello schieramento ma, evidentemente, chi ha redatto il regolamento a questo non aveva fatto caso.
Immagine da minardi.it